Fratelli d’Italia mette le cose in chiaro sul futuro dell’Unione europea. Il partito della presidente Meloni appare diviso tra le esigenze dell’Italia di avere un ruolo di peso all’interno dell’Ue e le proprie posizioni politiche. Una spaccatura che trova la perfetta rappresentazione nelle mosse di FdI sul voto per la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, sulla quale Giovanni Donzelli chiarisce come in gioco non ci siano eventuali ‘poltrone’ ma il futuro e la credibilità dell’Europa.
Donzelli e il voto a Von der Leyen: “Finora non c’erano le condizioni…”
Ursula von der Leyen vede la sua rielezione come presidente della Commissione Ue appesa a una manciata di voti. Questo è il motivo che l’ha spinta, nelle ultime ore, a chiamare telefonicamente Giorgia Meloni, nel tentativo di raggiungere con lei un ‘patto di non belligeranza’.
La von der Leyen, infatti, ha chiuso la porta a un possibile accordo con i Conservatori di Ecr – gruppo al quale appartiene proprio Fratelli d’Italia – ma non ha voluto tagliare i ponti con la premier italiana, considerato il peso della sua leadership dopo le ultime elezioni europee.
Una telefonata che non dovrebbe, però, portare automaticamente i voti di Fratelli d’Italia in suo favore, nell’elezione del 18 luglio, come spiega il deputato Giovanni Donzelli, raggiunto oggi, 16 luglio 2024, a Roma dall’inviato di TAG24 Michele Lilla. Donzelli ha detto chiaramente, infatti, che solo “fino a qualche giorno” non c’erano le condizioni per il voto ma che, nelle prossime ore, la situazione potrebbe evolversi.
Quando gli viene chiesto dai cronisti cosa dovrebbe accadere per favorire questa possibilità, il deputato spiega che l’orientamento del partito non sarà deciso sulla base dei ruoli che andrà a ricoprire nei futuri assetti europei:
“Non siamo alla ricerca di bandierine o poltrone. Si tratta del rispetto e del peso che devono essere riconosciuti all’Italia e poi dei cambiamenti che chiediamo in Europa. Se arrivano i cambiamenti che servono all’Europa e viene riconosciuto il peso dell’Italia, ci sarà un atteggiamento; altrimenti avremo un altro atteggiamento”.
Romeo (Lega): “La premier può dare l’appoggio esterno ma Lega non voterà chi ha governato l’Europa dei disastri”
Donzelli rivendica la coerenza di Fratelli d’Italia nel non inseguire ruoli all’interno delle istituzioni europee.
In questo senso, cita l’opposizione portata al governo presieduto da Mario Draghi, sottolineando come, in quel caso, il contributo di Fratelli d’Italia sia stato più determinante di quello di alcuni esponenti dell’esecutivo.
Lo stesso vale per la comunità europea alla quale, ribadisce, occorre un cambiamento, per il quale Fratelli d’Italia continuerà a lavorare.
Cambiamento che invoca anche Massimiliano Romeo, senatore della Lega. Un desiderio di discontinuità che lo porta a ribadire che il Carroccio non voterà mai per la von der Leyen, che “ha governato l’Europa dei disastri e delle guerre“.
Sul possibile appoggio esterno di Fratelli d’Italia, Romeo abbandona i toni netti per la sana ‘realpolitik’, sostenendo che, in quanto rappresentante di un Paese fondatore, la presidente del Consiglio italiana “deve tenere sempre aperta una strada con le istituzioni europee“. Ma, precisa, questo non riguarda gli altri partiti di maggioranza, con la Lega intenzionata da sempre a “lavorare per costruire un’alternativa futura“.