Shock in Trentino, turista straniero aggredito e ferito da un orso a Dro: è ricoverato in ospedale
Disavventura in Trentino per un turista francese, aggredito da un orso in località Naroncolo, nel comune di Dro, intorno alle 7 di oggi 16 luglio 2024. L’uomo è rimasto ferito ed è stato elitrasportato presso l’ospedale Santa Chiara di Trento.
Turista aggredito da un orso in Trentino oggi 16 luglio 2024: ha riportato ferite agli arti
Secondo quanto comunicato in una nota dalla provincia di Trento, l’uomo- di nazionalità francese- ha riportato ferite agli arti e si trova attualmente in ospedale. Non è in pericolo di vita.
Il 43enne stava correndo quando è stato aggredito dall’animale.
Sul luogo dove è avvenuto l’attacco è intervenuto anche il personale forestale, che sta quindi conducendo i rilievi per ricostruire quanto accaduto.
Avvistati diversi orsi in zona
Nelle ultime settimane, proprio nella zona tra Arco e Dro in provincia di Trento, era stata segnalata una continua presenza di plantigradi.
Alcuni orsi erano stati avvistati a Varignano di Arco e a Mandrea. Mentre circa dieci giorni fa, sempre nell’area di Dro, era stata avvistata un’orsa con dei cuccioli tra le vigne. Il video era stato anche condiviso sui social.
I precedenti attacchi
Uno dei casi più gravi, e che fece anche più scalpore, è stata l’aggressione mortale ad Andrea Papi, il 26enne attaccato dall’orsa Jj4 a Caldes, in Val del Sole, il 5 aprile 2023.
L’ultimo attacco con lesioni era stato quello avvenuto il 5 marzo 2023 in Val di Rabbi ad Alessandro Cicolini. Mentre Il 22 agosto 2020 un carabiniere rimase ferito dopo l’attacco dell’orso M47 ad Andalo.
La LAV: “Chiederemo copia dei verbali dei forestali”
La Lega Anti Vivisezione (Lav) ha fatto sapere che chiederà una copia dei verbali redatti dai forestali trentini in previsione degli “attacchi“ a cui l’animale sarà sottoposto.
Quanto accaduto è riconducibile al gravissimo ritardo con il quale solo quest’anno sono state avviate le prime azioni strutturate di comunicazione per favorire la convivenza fra orsi e cittadini, ben ventiquattro anni dopo la ricomparsa degli orsi in Trentino. L’incidente porta alla ribalta il tema della chiusura dei sentieri dove è nota la presenza di mamme con cuccioli, una pratica comunemente utilizzata al fine di prevenire possibili incidenti nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ma che la Provincia di Trento ha sempre ritenuto impossibile da realizzare sul suo territorio
dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale Animali Selvatici della Lav.
Secondo l’associazione, non è più tollerabile
che la responsabilità degli incidenti venga sempre e comunque addossata agli orsi, anche le persone devono essere consapevoli che sono i loro stessi comportamenti a poterli mettere a rischio, proprio come quando superiamo i limiti di velocità in automobile.