Chi è Kimberly Cheatle? Si tratta del 27esimo direttore dei Servizi Segreti statunitensi, in carica dal 17 settembre 2022 e presente durante l’aggressione a Donald Trump in Pennsylvenia.
L’attentatore sarebbe salito sul tetto di un palazzo vicino al palco dove si trovava Trump, armato di fucile semiautomatico senza che nessuno se ne sia accorto e sia di fatto intervenuto per fermarlo.
Dopo aver sparato i primi tre colpi, uno dei quali ha ferito Trump all’altezza dell’orecchio, si sono sentiti almeno altri sei colpi in rapida successione, probabilmente sparati dai cecchini dei servizi segreti che hanno neutralizzato il giovane.
Ora è proprio sui servizi segreti Usa e sulle sue imperdonabili falle nel sistema di sicurezza che si sta scatenando il dibattito. In queste ore la commissione di Controllo della Camera americana ha infatti convocato Kimberly Cheatle a testimoniare il prossimo 22 luglio per capire cosa sia successo effettivamente in quei frangenti.
Chi è Kimberly Cheatle: età e carriera
L’età e la vita privata di Kimberly Cheatle rimangono un mistero, sulla sua persona infatti vige il massimo riserbo.
La donna è entrata a far parte della USSS nel 1995 ritirandosi però alla fine del 2019. Durante gli anni nei Servizi Segreti statunitensi è stata membro del team di protezione del vicepresidente con l’amministrazione Obama, portandola ad entrare in contatto diretto con la famiglia Biden.
Dopo l’elezione di Trump poi Cheatle è passata a vicedirettore aggiunto dell’USSS per la formazione e successivamente a vicedirettore per le operazioni di protezione, posizione che ha ricoperto fino a quando è andata via nel 2019.
Oltre questo incarico, Cheatle, nella sua carriera, ha ricoperto anche il ruolo di agente speciale responsabile dell’ufficio di Atlanta, con lo scopo di supervisionare tutte le indagini relative alle missioni, l’intelligence protettiva nonchè le visite di protezione nello stato della Georgia.
Nel febbraio 2016 viene nominata Special Agent in Charge del James J. Rowley Training Center (RTC) dirigendo e coordinando tutti gli aspetti della formazione e dello sviluppo della carriera per l’organizzazione ricoprendo anche il ruolo di Deputy Assistant Director per l’Office of Training.
Dopo il suo ritiro dai servizi segreti ha ricoperto il ruolo di direttore senior della sicurezza globale presso PepsiCo, dove era responsabile della direzione e dell’implementazione dei protocolli di sicurezza per le strutture dell’azienda in Nord America.
Il suo ruolo nell’azienda di fatto prevedeva lo sviluppo di strategie di valutazione della gestione e di mitigazione del rischio.
Con l’elezione di Biden come presidente Kimberly è infine tornata nei servizi segreti come direttrice.
La nomina come capo dei Servizi Segreti statunitensi
Nell’agosto 2022 il presidente Joe Biden nominato proprio Kimberly Cheatle direttore dell’agenzia che protegge il presidente e tutte le maggiori personalità politiche americane.
Prima di questa nomina aveva lavorato per 27 anni nel Secret Service, scalando tutti i gradini sino a diventare la prima donna a ricoprire il ruolo di assistente del direttore per le operazioni di protezione.
Quando Biden era ancora vicepresidente la donna si trovava a far parte della sua scorta così, una volta eletto presidente, lo stesso Biden, ha deciso di metterla alla guida della struttura che protegge presidenti ed ex presidenti, ma anche capi di Stato e di governo in visita. Con questa nomina Kimberly Cheatle è entrata nella storia come la seconda donna a guidare l’agenzia.
Più volte Biden ha elogiato la sua carriera e professionalità, sottolineando anche le sue eccezionali capacità di leadership, che ora, a meno di due anni dalla nomina, pare essere pienamente in discussione.
Le polemiche
Al centro della bufera ora vi è proprio il Servizio Segreto americano, sotto accusa per non aver saputo impedire l’attentato che è quasi costato la vita a Donald Trump.
La donna si trova infatti al centro delle polemiche, poiché secondo il sito web dell’USSS, sarebbe responsabile di quanto accaduto lo scorso 14 luglio.
Sono molti i politici e non, che in queste ore stanno invitando la donna a dimettersi da direttrice dei Servizi Segreti o ne stanno comunque chiedendo il suo licenziamento, sostenendo che sia più concentrata sulla diversità e sull’inclusione che sul suo effettivo ruolo.
Non ha tardato ad arrivare anche la risposta del portavoce del Secret Service che ha difeso l’agenzia e la direttrice, affermando che è stato fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza di Trump.
Tutto questo però, ha spinto i deputati a considerare anche nuove misure per rafforzare la protezione non solo di Trump, ma anche del presidente Biden e del candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr.