Un vero e proprio mistero quello legato alla scomparsa di Raouf Grara, 32enne di origini algerine e disperso, tra le coste della Sardegna, insieme all’amico Salem Korzet dal 10 luglio 2024.
Secondo il racconto di Mahieddine Berazguia, fratello di Grara, il ragazzo era impegnato in una battuta di pesca nel Mar Mediterraneo affiancato da altri coetanei, ma la realtà potrebbe essere ben diversa: sarebbero partiti verso l’Italia, probabilmente alla ricerca di fortuna, che purtroppo per loro, non è mai arrivata.
Migranti, ed innanzitutto esseri umani, partiti dall’Algeria per trovare un futuro migliore nel Belpaese, con la speranza di sfuggire ai dolori e agli orrori della guerra. L’ennesima tragedia, scritta con del sangue innocente, nel cuore dell’oceano. Sulla barca in cui era presente l’algerino, sarebbero morte tre persone a causa dell’esplosione dell’imbarcazione.
Tag24, ha ricevuto in esclusiva da un informatore, che ha scelto di restare anonimo, materiale utile a comprendere alcuni passi di questa delicata vicenda.
Raouf Grara, scomparso in Sardegna il 10 luglio. Intervista ad un informatore: “Arrestato dalla Guardia Costiera o caduto in mare” | FOTO
D. “Dove potrebbe essere in questo momento Raouf Grara, si conoscente l’esatto punto della Sardegna in cui viaggiava?”
R. “Ho comunicato con un migrante mediante messaggistica istantanea e mi ha fornito alcuni aggiornamenti importanti: ‘Qualcuno ha acceso una sigaretta sulla barca e il mezzo ha preso fuoco a causa di una perdita di benzina che si è rovesciata sull’imbarcazione”. Sulle persone presenti, sono state ritrovate soltanto tre di loro, purtroppo tutte morte, tranne una. Il ragazzo non era più lì e potrebbe essere caduto dalla barca con l’intento di salvarsi dalle fiamme… ma non posso dirlo con certezza”
D. “Cos’è successo alle persone presenti sulle altre barche? Sono vive? Dove sono ora?”
R. “Come specificato dalla mia fonte, sono stati arrestati dalle forze speciali della Guardia Costiera e riportati in Algeria, forse anche Raouf, ma non posso darle tale conferma. Per alcuni, è la terza cattura avvenuta in poco tempo. Uno di loro ha scelto di scappare dal proprio paese per vedere riconosciuti i propri diritti… Sono storie dolorose e di grandi sofferenze. Parliamo di essere umani…”
Di seguito una prima testimonianza inviata alla redazione di Tag24 dall’informatore. Nella foto è raffigurata l’imbarcazione su cui viaggiava Raouf Grara, totalmente bruciata.
Testimonianza di un migrante: “Stiamo tornando a casa, quello è il cadavere di un mio amico” | VIDEO
Si rammenta al lettore che il seguente video non è destinato ad un pubblico sensibile. Nel girato è possibile vedere una sagoma galleggiare in mare: è il corpo senza vita di un migrante, deceduto a seguito della combustione della barca.
Una testimonianza dolorosa per i familiari della vittima, venuti a conoscenza della perdita dell’amato parente, per la comunità algerina che vede andar via in modo tragico un’altra persona partita dal suo paese verso una nuova vita.
D. “Mi diceva che un amico del testimone ha visto il suo amico bruciare?”
R. “Sì, era sulla barca insieme a Raouf Grara. Il testimone era molto legato con la vittima e ha girato un video per testimoniare l’orrore vissuto in mare da parte di chi scappa dal proprio paese. L’amico è un ennesimo martire di un sistema più ampio e che non potrà più riabbracciare”