Il gatto certosino è un felino dal grande fascino, grazie alla bellezza del suo manto monocromatico e al magnetismo del suo sguardo. Gatto dal pelo corto e morbido, ha origini antiche che hanno dato vita a diverse leggende, alimentate anche dal nome “monastico”. Scopriamo le sue caratteristiche, la sua storia e il modo migliore per prendersi cura di questo micio tenero ed elegante.

Come riconoscere un gatto certosino?

Il gatto certosino si riconosce in primo luogo dal colore del suo manto, di un intenso grigio blu. Gli esemplari di questa razza sono famosi proprio per la bellezza del loro pelo, monocromatico, corto e lanoso. Il colore grigio può variare dal cenere all’argento, mentre la colorazione blu azzurro si evidenzia quando il manto è esposto alla luce solare, come conseguenza del fenomeno di rifrazione.

Il secondo elemento caratteristico del gatto certosino è il colore dei suoi occhi, che vanno dal giallo ambrato al rosso aranciato. Una tonalità inconsueta, che spicca sul manto grigio e che rende lo sguardo di un gatto certosino particolarmente intenso e magnetico.

La corporatura è piuttosto robusta e muscolosa, dalle linee tondeggianti e massicce, mentre gli arti sono caratterizzati da ossa sottili. Questa razza presenta inoltre un accentuato dimorfismo tra maschi e femmine. Questo vuol dire che il sesso si intuisce subito dalla stazza: la femmina è di taglia media, simile a quella del gatto europeo, mentre il maschio raggiunge di solito dimensioni considerevoli, arrivando a pesare anche 7/8 kg.

Perché il gatto certosino si chiama così?

In Europa, il gatto certosino è stato introdotto dall’ordine religioso dei certosini, fondato intorno all’anno mille nella regione francese in cui oggi si trova la città di Grenoble. Pare che i monaci utilizzassero questi felini per tenere lontani i topi dai loro monasteri.

La loro origine, però, è molto più antica e lontana. I gatti certosini infatti sono originari delle regioni montuose di Turchia, Siria e Iran. In Francia arrivarono insieme ai crociati di ritorno dalla Terra Santa e vennero così allevati nei monasteri delle regioni alpine, grazie alla loro particolare resistenza al freddo.

Fino agli inizi del 900, i gatti certosini erano molto rari e si contendevano il primato di felini dal manto grigio blu più bello con la razza British Shorthair blu. Diversi incroci furono realizzati tra gli esemplari delle due razze, anche se poi si preferì tenerle distinte.

Il gatto certosino è giunto in Italia solo negli anni 80, epoca a cui si fa risalire la nascita della prima cucciolata di certosini sul territorio italiano. I vari incroci prodotti nel tempo anche con altre razze, come con il gatto persiano, hanno prodotto anche esemplari dal classico color grigio blu ma con il pelo lungo e folto, dalla bellezza eccezionale.

Dove si trovano i gatti certosini, quanto costano e carattere

Nonostante le loro origini medioorientali, oggi i gatti certosini sono diffusi soprattutto in Francia, grazie al loro aspetto elegante e raffinato, e difficilmente si trovano esemplari al di fuori dell’Europa. Infatti non vanno confusi con i persiani dal manto grigio o con i gatti blu di Russia.

Molto amati anche in Italia, hanno un costo che parte dai 300 euro per gli esemplari nati in contesti domestici, fino ad arrivare ai 1.500 euro per un gatto certosino con pedigree certificato.

Dotati di un carattere riservato ma molto affettuoso, oltre ad essere molto leali con i propri umani di riferimento, a cui dimostrano un grande attaccamento. Gatti dal forte istinto predatorio, sono molto amati da chi abita in campagna in quanto cacciano i i topi.

A causa della conformazione del loro muso, in alcuni momenti sembrano sorridere, risultando così anche simpatici.

Foto di Leonardo De Oliveira