Il mondo dello spettacolo dice addio allo statunitense Bill Viola, considerato uno tra i massimi artisti contemporanei e tra i pionieri della videoarte.

Addio a Bill Viola: causa morte, età

Bill Viola si è spento a 73 anni a causa del morbo di alzheimer, malattia da cui era affetto da diversi anni. A comunicare la dipartita è stata la moglie, Kira Perov, compagna nella vita quotidiana e collaboratrice negli omonimi studios dell’artista.

È morto il 12 luglio 2024 all’interno della sua abitazione, in modo sereno, affiancato e supportato da tutti i suoi cari. Nello stesso giorno si è spenta anche l’attrice Shelley Duvall, nota per il ruolo di Wendy nel film Shining di Stanley Kubrick.

Moglie e figli

Bill Viola è stato sposato dal 1978 fino al giorno della sua scomparsa con Kira Perov, produttore esecutivo dei “Bill Viola Studio”. Ha gestito e assistito nel corso degli anni, il marito nella produzione dei suoi nastri video e delle installazioni, documentando il lavoro in fotografie, modificando tutte le pubblicazioni, nonché coordinando e curando mostre in tutto il mondo.

Prima di incontrare Viola, è stata la direttrice delle attività culturali presso la La Trobe University di Melbourne, in Australia, producendo mostre e concerti e, in seguito, presso il Long Beach Museum of Art in California, dove ha compilato una cronologia decennale delle mostre di videoarte e della collezione video del museo.

Con la 73enne ha avuto due figli, rispettivamente Blake e Andrei.

Carriera di Bill Viola

Nato nel 1951, Viola era originario del Queens, il più grande per superficie e il secondo per popolazione dei cinque distretti della città di New York. Nel 1969 si iscrive alla facoltà di arte della Syracuse University, dove si specializza in pittura e musica elettronica, laureandosi nel 1973 in Visual e Performing Arts.

In quegli anni si avvicina al cinema sperimentale e alla musica elettronica, suonando con il gruppo musicale Composers Inside Electronics. Nel 1980 dopo un viaggio in Giappone aderisce al buddhismo zen, mediante il pittore e monaco zen Daien Tanaka e praticato anche dal filosofo britannico Alan Watts.

Nelle sue opere, Viola ha esplorato tematiche quali la spiritualità, la nascita, la morte, il tempo e la percezione umana e spesso ha tratto ispirazione dalle tradizioni religiose e filosofiche orientali e occidentali. Tra i suoi lavori più importanti “The Reflecting Pool” (1977-79): serie composta da cinque video, una meditazione collettiva sulle varie fasi di una vita individuale intrisa di spiritualismo.

Nantes Triptych del 1992, suddiviso in tre parti, è una riflessione sul ciclo della vita: nascita, crescita e morte. Infine “The Crossing” del 1996 è un’opera che presenta una figura umana attraversata da acqua e fuoco, simbolizzando purificazione e trasformazione.