Re Giorgio Armani è una delle personalità italiane più influenti nel mondo, non solo in quello della moda. Si è guadagnato l’appellativo di Re sul campo, a poco a poco, in 90 anni di storia, e oggi più che mai è l’emblema dell’eleganza e del Made in Italy. Ha da poco presentato la colleziona moda inverno 2024-2025 e non si è parlato d’altro. Gira che ti rigira: un imperatore è un imperatore, e tale rimane col tempo.

Re Giorgio Armani, 90 e non sentirli. Roberto Guarducci: “Ha esordito negli anni 70 e si è sempre distinto”

“Sin dai suoi primi esordi negli anni 70 Giorgio Armani ha dimostrato grande talento estetico. Si è sempre distinto per il suo stile unico ed inconfondibile e per l’estrema portabilità dei suoi capi, consolidandosi a livello imprenditoriale sino ai nostri giorni, tanto da guadagnarsi l’appellativo di Re della moda italiana e fiore all’occhiello assoluto del nostro Made in Italy – ha spiegato lo stilista Roberto Guarducci, in un’intervista in esclusiva per TAG24.IT – è un grande esteta, ha reso grande l’Italia nel mondo attribuendo al Paese non solo risorse economiche, ma anche estetiche, di bellezza, del buon vivere e del lusso”

Roberto Guarducci, stilista

Ogni collezione è una lezione di stile: raffinato, mai eccessivo

“Ogni sua collezione è per me una lezione di stile, di armonia e di autentica coerenza estetica, che segue un percorso mirato di eleganza naturale e si sa esprimere con misurata raffinatezza, nei dettagli, senza risultare mai eccessiva. Un esempio di creatività calzante che va oltre il tempo, che tende a valorizzare la figura con coerenza e non delude mai. Ogni sua collezione è per me una lezione di stile, di armonia e di autentica coerenza estetica, che segue un percorso mirato di eleganza naturale che si sa esprimere con misurata raffinatezza nei dettagli senza risultare mai eccessiva – ha aggiunto Guarducci – è un esempio di creatività calzante che va oltre il tempo, che tende a valorizzare la figura con coerenza.” 

L’attuale mercato è ossessionato dal guadagno

“Ritengo che il lavoro creativo e delle espressioni artistiche in generale, necessitino certamente di talento e di attitudine verso la moda e il senso che esso ne rappresenta, oltre che la necessaria determinazione. Ma che per potersi esprimere nel miglior modo, sia necessario riuscire ad avere anche le giuste opportunità che sono complementari alla possibilità di potersi esprimere nel migliore dei modi – ha spiegato Roberto Guarducci – il periodo storico favorevole, nel quale ha avuto la possibilità di esprimersi coloro che poi sono diventati grandi couturier come Giorgio Armani, sia stato un periodo favorevole rispetto a quello attuale, che al contrario trova un mercato piuttosto saturo e ossessionato dal guadagno, spesso non premia la meritocrazia come valore fondamentale, ma spesso incentiva il clientelismo.”