Le prossime ore saranno decisive per il futuro della Regione Liguria e del presidente Giovanni Toti. La decisione del Tribunale del Riesame di non accogliere la richiesta di revoca degli arresti domiciliari dell’attuale governatore -coinvolto in un inchiesta della Procura di Genova – ha rotto un’impasse durate due mesi.
I partiti della maggioranza di Governo hanno atteso che la vicenda giudiziaria che vede coinvolto Toti si ‘sbloccasse’, ma, il no dei giudici del Riesame ha reso necessaria una riflessione, riportando prepotentemente sul tavolo l’ipotesi dei un ritorno alle urne con le dimissioni del governatore in carica.
Lo sa anche lo stesso Giovanni Toti che in una lettera – inviata ieri giovedì 12 luglio 2024 al suo avvocato Stefano Savi – ha annunciato l’intenzione, previa autorizzazione dei magistrati, di incontrare gli alleati per valutare i prossimi passi da intraprendere. Tra i primi che il governatore ligure incontrerà, presumibilmente nella sua villetta ad Ameglia nello spezzino, ci sarà il vicepremier Matteo Salvini, che tra i tre leader di maggioranza è stato colui che maggiormente si è speso in sua difesa.
Toti incontrerà gli alleati: sul tavolo anche l’ipotesi elezioni anticipate
Nel centrodestra prende sempre più piede l’ipotesi di un ritorno anticipato alle urne che a questo punto potrebbe avvenire anche nell’autunno del 2024, in concomitanza con le Elezioni regionali in Umbria ed in Emilia Romagna.
Decisivo sarà il confronto nei prossimi giorni tra il presidente Giovanni Toti e gli alleati delle altre forze politiche. Bisognerà decidere se attendere gli esiti del già annunciato ricorso in Cassazione, o se rompere gli indugi, evitare l’effetto logoramento, e ridare la parola agli elettori. In quest’ultimo caso il governatore – che dal 7 maggio è sospeso ma comunque in carica – dovrebbe optare per un passo indietro e rassegnare le dimissioni.
Nulla è ancora deciso, ma, per evitare di farsi cogliere impreparati, nel centrodestra come nel centrosinistra si sta già pensato da diverse settimane a chi potrebbero essere i possibili aspiranti alla poltrona di presidente della Regione Liguria.
Nel centrodestra spunta Campomenosi (Lega). A sinistra c’è Orlando (Pd)
Nel centrodestra al momento non ci sarebbero molte proposte. Si valuta la possibilità di un candidato civico, per il quale spingerebbe Fratelli d’Italia, mentre in casa Lega – tramontata l’ipotesi del viceministro Edoardo Rixi – circola il nome dell’ex eurodeputato Marco Campomenosi. Da capire cosa intende fare Forza Italia, se proporrà un proprio candidato o se ‘cederà’ la regione Liguria agli alleati per giocarsi la partita in Campania nel 2025, o in Emilia Romagna il prossimo autunno.
Non va meglio nel centrosinistra, dove, l’unico nome circolato al momento è quello dell’ex ministro Andrea Orlando che però non si è mai sbilanciato circa una sua candidatura.
La ricerca, seppur al momento ancora sottotraccia, è partita in entrambi gli schieramenti e le prossime ore saranno decisive per capire cosa deciderà di fare il governatore Giovanni Toti che nella sua lettera di ieri ha spiegato di considerare in questo momento “la poltrona di presidente un peso” più “che un onore. Forse sarebbe stato più facile, fin da subito, sbattere la porta, con indignazione, al solo sospetto”.