Chi ha 41 anni di contributi può andare in pensione? Più della previdenza “lumaca”, più delle difficoltà di accesso alla pensione, più delle misure modificate e da rinnovare, c’è un nemico ancora imbattibile: le postille legate alle misure.
Nel sistema previdenziale italiano, le pensioni anticipate ordinarie sono il pilastro portante del sistema. A differenza della pensione di vecchiaia, che ha un limite di età, la pensione anticipata ordinaria prevista dalla legge Fornero si basa esclusivamente sul raggiungimento di un determinato numero di anni di contributi. Vediamo insieme quali sono.
41 anni di contributi e niente pensione?
Il sistema previdenziale italiano nasconde molte incognite tra le misure in scadenza e le nuove entrate, creando confusione nelle informazioni. Per il 2024, la pensione anticipata ordinaria prevista dalla legge Fornero richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, mentre per le donne ne basta uno in meno, ovvero 41 anni e 10 mesi. Questi requisiti contributivi resteranno invariati fino al 2026.
È importante sottolineare che, oltre al periodo di contributi necessario, c’è anche una finestra di attesa di 3 mesi prima che il trattamento pensionistico possa iniziare. In altre parole, un lavoratore potrebbe dover rimanere in attività fino a raggiungere 41 anni e un mese di contributi versati.
Tuttavia, può capitare che, nonostante il lavoratore abbia accumulato 41 anni e un mese di contributi, per l’INPS non siano sufficienti a colmare l’effettiva contribuzione necessaria per l’accesso al trattamento economico previdenziale ordinario.
Questo non è un caso isolato. La stessa regola dei contributi effettivi è prevista per la Quota 103, che richiede 41 anni di versamenti contributivi e un’età anagrafica di almeno 62 anni, oltre ad altre condizioni. Lo stesso vale per la pensione precoce, che richiede 41 anni di contributi, almeno 12 mesi di effettivo lavoro prima dei 19 anni di età, oltre che gli ulteriori requisiti previsti dalla norma.
Insomma, visti solo sotto il profilo dei requisiti, chi raggiunge 41 anni di versamenti contributivi e risponde agli altri requisiti può accedere alla pensione, se non fosse per le postille legate al requisito contributivo. Vediamo di chiarire la situazione.
L’INPS richiede la contribuzione effettiva per la pensione anticipata
Le misure previdenziali descrivono i requisiti e i criteri di ammissibilità per il pensionamento anticipato. Ad esempio, la circolare INPS numero 39 del 27 febbraio 2024, al punto due riguardante i requisiti per la Pensione anticipata flessibile (62 anni di età e 41 anni di contributi) del 2024, specifica:
“Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, è valutabile la contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo a favore dell’assicurato, fermo restando il requisito di 35 anni di contribuzione netti dai periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione erogante il trattamento pensionistico”.
Ciò significa che il lavoratore deve aver maturato 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni di contribuzione effettiva, al netto dei periodi di disoccupazione o malattia, durante i quali si accumulano contributi figurativi che non vengono considerati.
È importante sottolineare che periodi prolungati di malattia o disoccupazione potrebbero impedire al lavoratore di perfezionare il requisito contributivo di 41 anni, di cui almeno 35 anni di contributi effettivi, con la conseguente perdita del diritto alla pensione anticipata.
La questione dei 35 anni effettivi
Precisiamo che la regola dei 35 anni di contributi effettivi riguarda la maggior parte delle pensioni anticipate, tra cui:
- Quota 41 per lavoratori precoci;
- Quota 103;
- Pensione anticipata flessibile ordinaria.
In generale, il requisito contributivo di 41 anni di versamenti richiede anche il raggiungimento di 35 anni di contributi effettivi.
Per quanto riguarda le singole misure:
- Quota 41 precoci e pensione anticipata ordinaria: non hanno limiti di età, ma richiedono il raggiungimento del numero minimo di contributi necessari.
- Quota 103: ha un requisito anagrafico di 62 anni di età e un requisito contributivo di 41 anni di contributi, di cui sempre 35 anni di versamenti effettivi.
È importante sottolineare che nella valutazione dei contributi effettivi potrebbe mancare il montante contributivo necessario per raggiungere il limite richiesto per l’accesso alla pensione.
Pertanto, si consiglia di richiedere un estratto contributivo effettivo prima di richiedere l’accesso al trattamento e valutare con l’INPS eventuali strategie per raggiungere la pensione.