Stroncata da un’infarto: è morta così l’infermiera Antonella Cutini, durante un turno all’IFO di Roma, oggi 12 luglio 2024. Il suo caso, però, non solo ha scioccato e addolorato parenti, amici e colleghi di lavoro, ma ha profondamente indignato i sindacati, che sono insorti per chiedere più tutele sui luoghi di lavoro.
Tragedia all’IFO di Roma: morta l’infermiera Antonella Cutini
Solo 51 anni e ancora una vita davanti a sé. Ma Antonella Cutini non potrà più prendersi cura degli animali che amava tanto o rallegrare con il suo sorriso gli amici e i colleghi d’ospedale. Un malore, un infarto che non le ha lasciato scampo.
Le facce sconvolte di medici, pazienti e degli altri infermieri del reparto dell’IFO di Roma, dove lavorava fino a oggi, 12 luglio 2024: in un attimo Antonella non c’era più. E poi, la rabbia. Per quei turni massacranti, stressanti, in ospedali sempre a corto di dipendenti.
La direttrice di Nursing Up, Laura Rita Santoro, si è detta profondamente addolorata per la perdita e ha denunciato quanto accaduto:
Era una turnista in ortopedia, poi rinunciò e venne in ambulatorio, nella piattaforma dove sono anch’io, convinta che avrebbe fatto una vita più semplice. Doveva fare mezza giornata da una parte, in cardiologia, un altra parte in sala prelievi. Dopo tutto questo, la collega ci ha messo un attimo a decidere di tornare a fare i turni, ma venne mandata in un altro reparto. Dal principio, non ebbe diritto neanche alle ferie “era l’ ultima arrivata”. Ieri erano in due in turno, lei una delle poche strutturate nel suo reparto, aerzo turno di pomeriggio/sera.
Sulla stessa linea di pensiero anche Stefano Barone, del NurSind, che ha detto:
A questa amministrazione chiediamo un intervento immediato che consenta ai lavoratori il dovuto riposo dopo il turno di servizio. Alla Regione chiediamo anche di aumentare le dotazioni organiche, al di là del fabbisogno stimato, per sostituire le lunghe assenze e garantire le ferie. Ci è stato infatti segnalato che sono moltissime le ore di extra orario lavorate negli ultimi tempi dagli infermieri degli Ifo di Roma. Non abbiamo più intenzione di rischiare la nostra vita per tamponare i problemi di gestione del personale
I messaggi commossi dei colleghi
In un momento di dolore sono molti i messaggi di cordoglio e commozione arrivati ai famigliari di Antonella, per esprimere supporto e vicinanza. Anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha voluto far sentire la propria vicinanza con un post su Facebook:
Voglio esprimere il sentito cordoglio ai familiari, agli amici e ai colleghi dell’IFO di Roma, da parte di tutta la Regione Lazio, per la tragica notizia della scomparsa dell’infermiera Antonella Cutini. Un dolore grande, accompagnato dalla volontà di capire cosa sia accaduto alla signora e di tutelare la salute degli operatori sanitari nei luoghi di lavoro
Queste le parole che si leggono sul post condiviso dal presidente. Simile la nota stampa diffusa, invece, dalla direzione degli IFO:
La Direzione strategica degli IFO e il personale tutto esprime massima solidarietà e cordoglio alla famiglia per l’improvvisa scomparsa dell’ infermiera Antonella Cutini. Le cause del decesso sono in corso accertamento e si è in attesa dei riscontri autoptici. Oggi il Commissario Straordinario, Livio De Angelis ha convocato con urgenza i rappresentanti delle RSU e le figure apicali aziendali per ascoltare e valutare congiuntamente gli elementi oggettivi relativi a quanto accaduto
Nel comunicato, però, la direzione strategica ha ribadito l’importanza di non dare il via a sterili polemiche, ma di rispettare la memoria dell’infermiera 51enne e lasciare che gli inquirenti facciano le dovute indagini:
In questo momento di profondo dolore invitiamo a non strumentalizzare un evento così drammatico con notizie non veritiere e non confermate da fonti ufficiali. Al momento è accertato che la lavoratrice seguiva una turnazione rispettosa del contratto di lavoro e senza carichi di straordinari che negli IFO sono quantificati con una media di 7,36 ore mensili per il comparto sanitario e che non devono mai superare le 180 ore annuali. È inoltre verificato come assolutamente falso che la dipendente fosse alla terza notte consecutiva di lavoro ma stava effettuando il turno notturno previsto nella sua matrice oraria. Il dolore per la perdita di una persona preziosa e valida collaboratrice non deve essere amplificato da strumentalizzazioni prive di fondamento