BoT a 12 mesi: in arrivo un’amara sorpresa per i risparmiatori. Da qualche giorno c’è stata l’emissione del BoT a 12 mesi per un ammontare pari a 8 miliardi di euro.
I rendimenti più bassi comportano una minore spesa per gli interessi da parte del governo. Per i risparmiatori e per gli investitori implica minori guadagni. La domanda per il nuovo BoT a 12 mesi è stata di quasi 11 miliardi di euro: il nuovo titolo obbligazionario ha la scadenza fissata al 14 luglio 2025. In arrivo un’amara sorpresa per gli obbligazionisti.
BoT a 12 mesi: c’è un’amara sorpresa per i risparmiatori
Da pochi giorni è stato emesso per 8 miliardi di euro il nuovo BoT a 12 mesi, il cui Isin è il seguente: IT0005603342. La scadenza del Buono Ordinario del Tesoro è fissata per il 14 luglio 2025 ed il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 96,57 centesimi di euro. Il rendimento lordo del BoT in questione è pari a quasi 3,5 punti percentuali. Se prendiamo in considerazione che lo scorso mese il rendimento dei titoli obbligazionari era pari a 3,6 punti percentuali, si è registrata una contrazione dello 0,10 punti percentuali.
Ciò significa che l’Esecutivo dovrà pagare meno interessi ai risparmiatori, i quali dovranno contare su minori guadagni. Si tratta di un’amara sorpresa per gli investitori stessi. Il nuovo BoT a 12 mesi non staccherà alcuna cedola fino alla scadenza del titolo obbligazionario. Al termine della durata del BoT gli obbligazionisti potranno introitare il capitale prestato e gli interessi maturati.
Una brutta notizia per gli obbligazionisti del BoT a 12 mesi
Il nuovo BoT emesso a 12 mesi offre un rendimento che sfiora a malapena il 3,5 percento: si tratta di un’amara sorpresa per gli stessi obbligazionisti, i quali impiegano la liquidità a breve termine che ha un rendimento inferiore. Facendo un confronto, i nuovi conti deposito offrono un rendimento pari a poco più di 3,5 punti percentuali, in discesa rispetto al 3,8 percento del mese di novembre.
Rispetto ai conti deposito, i titoli obbligazionari sono meno appetibili. A fare la differenza è il prelievo fiscale: agli interessi corrisposti dalle banche si applica il 26 percento, mentre ai rendimenti dei bond statali si applica il 12,5 percento. Rispetto a quanto previsto il Tesoro ha incassato di più.
Nuovo BoT a 12 mesi: è tutta colpa del taglio dei tassi di interesse?
Il nuovo BoT a 12 mesi potrebbe confermarsi più appetibile rispetto alla generalità dei conti deposito. Il calo del rendimento è un chiaro segnale che il mercato si attende che l’allentamento monetario prosegua. Nel mese di giugno la BCE ha definitivamente ufficializzato il taglio dei tassi di interesse dello 0,25 percento. Se i dati dell’inflazione lo consentiranno, a settembre potrà esserci un nuovo taglio dei tassi di interesse. La politica monetaria implementata dalla Banca Centrale Europea influenzerà il tratto breve della curva.
BCE, nessun impegno sui tassi di interesse: si punta a combattere l’inflazione
La Banca Centrale Europea non intende impegnarsi ad un particolare iter dei tassi di interesse e resta determinata a tenere sotto l’inflazione all’obiettivo dei due punti percentuali nel medio termine. Nel Bollettino economico la BCE mette in evidenza che nel corso del mese di maggio si è assistito ad un’accelerazione dell’inflazione al 2,6 percento.
Ci sono fattori che secondo la Banca Centrale Europea potrebbero determinare nuovi incrementi dei prezzi. Tensioni geopolitiche, l’incremento dei salari oltre le aspettative e i cambiamenti climatici potrebbero provocare un’accelerazione del trend inflattivo rispetto ai livelli previsti. Il trend inflattivo potrebbe collocarsi su livelli più alti di quanto anticipato se i salari incrementassero più delle aspettative. Secondo la Banca Centrale Europea l’inflazione potrebbe abbassarsi se la politica monetaria contenesse la domanda più di quanto atteso.