Antonio Tajani incassa un risultato di valore per l’Italia: dal vertice di NATO svoltosi a Washington e conclusosi ieri 11 luglio 2024, il governo italiano ha ottenuto che fosse istituita la figura dell’inviato speciale per il fronte sud.
Per il vicepremier così la NATO non diventerà agli occhi altrui solo un’alleanza dedita a proteggere il nord Europa, ma anche altri fronti sensibili.
Inviato speciale Nato Fronte Sud, il vicepremier Tajani annuncia passi in avanti: “Il summit ha scelto chi ricoprirà il ruolo”
Il vertice NATO, che si è chiuso a Washington ieri 11 luglio 2024, è stato soddisfacente per l’Italia. Parola di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, che ha portato a casa un risultato di prestigio e fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni: un inviato speciale dell’Alleanza atlantica per il fronte sud.
La parola d’ordine del governo italiano è convincere la NATO che anche i flussi migratori sono un problema generale e non solo italiano:
L’Italia ha ottenuto un risultato importante, cioè la decisione della NATO di avere un inviato per il fronte sud. L’Italia ha posto anche la candidatura per questo incarico: lo abbiamo detto sia la presidente del Consiglio sia io di dare la disponibilità italiana per dei nomi di alto livello per occupare un incarico che porta l’attenzione della NATO nel Mediterraneo, nei Balcani, in Africa, in Medio Oriente.
Riguardo l’Ucraina, che il vertice NATO ha confermato entrerà nell’Alleanza ma non in tempi brevi, Tajani ribadisce che l’Italia non parteciperà attivamente ai combattimenti:
Non ci sarà nessun soldato italiano in Ucraina, lo abbiamo detto e ripetuto: né la NATO né l’Italia sono in guerra con l’Ucraina e anche per quanto riguarda le armi italiane queste saranno usate solo nel territorio ucraino perché non siamo in guerra con la Russia: difendiamo il diritto dell’Ucraina di essere uno stato libero e indipendente.
Tajani: “Questo risultato soddisfa le richieste italiane”
Giusto ieri 11 luglio Tajani aveva ricordato come la difesa del fianco meridionale dell’Alleanza atlantica fosse uno degli obiettivi che il suo ministero ed il governo di Meloni si erano posti fin dal loro insediamento.
Il timore italiano è che le pressioni baltiche e polacche, per convincere gli altri alleati della NATO che la Russia è la minaccia numero 1 al momento, possano far dimenticare i flussi migratori che provengono da sud.
Meloni aveva ricordato a Tajani come fosse giusto, agli occhi italiani, che l’inviato speciale per il fronte sud dovesse essere italiano, proprio a riconoscere che l’Italia è un paese importante nella NATO e che quindi non può esser lasciato da solo.