Né censure, né, tantomeno, una copertura insufficiente. Anzi. L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, nega le ricostruzioni della stampa e rigetta le accuse di non aver dato il giusto spazio al risultato delle elezioni francesi domenica sera. La scelta di mandare in onda sulle reti generaliste eventi musicali, film, repliche, mentre il canale all news Rainews 24 nel tg delle 22 si concentrava sul Festival delle Città Identitarie a Pomezia, aveva provocato le proteste di cdr e Usigrai, oltre che di tutta l’opposizione. Da qui la richiesta, da parte della presidente della commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, di un report su quanto accaduto per poter fare tutte le valutazioni in vista anche dell’ufficio di presidenza della bicamerale, in programma il 16 luglio, quando si discuterà anche di questo caso, eventualmente convocando in audizione i direttori coinvolti. Secondo Sergio, però, il caso non esiste.

Il numero uno di viale Mazzini Roberto Sergio rigetta tutte le accuse

Il Tg1 delle 20 – spiega – ha informato gli utenti del servizio pubblico “con un’ampia pagina che ha previsto non solo diversi collegamenti in diretta da Parigi, ma ha consentito di ascoltare in diretta la voce dei protagonisti”. Anche Tg2 e Tg3 hanno dato ampia copertura e su Rai3 “uno speciale è stato trasmesso dopo le 23 per poter analizzare in diretta i dati consolidati”. Anche Rainews24 – sottolinea l’Ad – “ha seguito con uno speciale le elezioni a partire dalle 19.55 e poi “il flusso di notizie e aggiornamenti è proseguito per tutta la serata e la notte”. Proprio la rete all news è finita nel mirino delle polemiche per aver dato ampio spazio, proprio la sera del voto, al Festival delle Città Identitarie a Pomezia, diretto dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini, e vicino alle tendenze culturali della destra. Il cdr ha quindi attaccato il direttore della testata, Paolo Petrecca, per aver dato “spazio a un evento non scevro da interessi e legami personali”. Quest’ultimo ha quindi replicato, depositando un esposto al consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti. In ogni modo il Pd è pronto a dare battaglia e ha annunciato di voler portare in commissione di Vigilanza la richiesta di dimissioni del direttore. Secondo Sergio, però, si tratta di ricostruzioni false e non è vero che il Tg delle 22 è stato aperto con la notizia del Festival di Pomezia. “Anche il sommario dell’edizione del tg delle 22 di Rainews – afferma – si è aperto con le elezioni francesi e tra le 22 e le 22.45 circa il 40% del tempo notizia è stato dedicato alle elezioni francesi”. Complessivamente, rivendica l’Ad, sulla rete all news tra le 18 del 7 luglio e le 6 dell’8 luglio alle legislative in Francia sono stati dedicati 321 minuti.