Un omaggio a uno spirito libero e, per questo, scomodo e poco ‘gradito’ al potere costituito. Quello di Michela Murgia, intellettuale cui la street-artist Laika ha dedicato un murales che vede oggi, 11 luglio 2024, la sua inaugurazione nel V Municipio di Roma.

Presenti nomi della politica e della società civile che tante battaglie hanno condiviso con la scrittrice, a partire dalla segretaria del Partito democratico Elly Schlein.

Murales per Michela Murgia a Roma, Elly Schlein all’inaugurazione: abbracci con Gualtieri e con i cittadini

Una libertà e una schiettezza, quelle della scrittrice prematuramente scomparsa lo scorso 10 agosto, rilanciate con forza anche dall’opera, che la ritrae con lo sguardo sereno e il sorriso di chi sa di essere dalla parte della ragione.

L’immagine è presa da una foto scattata durante un viaggio sull’Orient Express a lungo desiderato, accompagnata dalla scritta ‘Ricordatemi come vi pare’, titolo del suo libro uscito postumo.

Molte le persone comuni all’inaugurazione, che accolgono con sorrisi, abbracci e qualche stretta di mano la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. Segretaria che non parla con i cronisti intervenuti, tra cui l’inviato di TAG24 Thomas Cardinali, forse anche per non rovinare un momento per molti così importante con le polemiche della politica quotidiana.

Ammira l’opera di Laika insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni, sorridenti come lei, compresi il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessore alla Cultura Miguel Gotor.

La nota della street-artist Laika letta da Pietro Turano (Arcigay Roma): “Michela divisiva ma per i fascisti”

L’opera è stata realizzata grazie all’incontro tra l’artista e Pietro Turano, vicepresidente di Arcigay Roma, finanziata con il sostegno delle case editrici per le quali Murgia aveva scritto le sue opere, EinaudiMondadori Rizzoli.

Un impegno appassionato per Laika che, in un post su Instagram pubblicato ieri, 10 luglio, rimarcava l’eredità eterna” lasciata da Murgia, che “splende e ora lo sanno anche i muri“.

Anche lei è presente all’inaugurazione e, come la Schlein, non parla. Nel suo caso per difendere la riservatezza del suo anonimato. Lascia, però, che sia proprio Turano a leggere una nota che ha preparato per l’occasione.

In essa, Laika ricorda l’eredità spirituale lasciata dalla Murgia e sottolinea la necessità di “farne tesoro“. Poi si scaglia contro coloro che l’hanno definita “un personaggio divisivo, dicendo che sì, lo era davvero, ma per i fascisti e per chi vuole imporre il proprio credo medievale calpestando i diritti di milioni di persone.

Infine, rivolgendosi a Schlein e agli altri esponenti di quella che definisce la “politica dei palazzi, un po’ distante da quella mia di strada“, lancia un appello:

La sinistra deve tornare a essere sinistra, al fianco dei lavoratori, dei diritti civili. Veramente, non solo con passerelle. Questo Paese deve andare avanti nei diritti. Voi eletti avete la responsabilità di cambiare il corso della Storia, di evitare che la destra ci trascini in un nuovo Medio Evo”.

Parole accolte dagli applausi e dalle urla favorevoli dei presenti.

Gualtieri: “Il sorriso dolce di Michela Murgia sia ispirazione per le nostre battaglie per i diritti”

Presente anche il marito di Michela Murgia che sottolinea come la foto dalla quale è tratto il murale rappresenti “una persona che non si vergogna di essere se stessa nonostante la malattia, nonostante tutto quello che pensano gli altri“.

Questo è il suo personale augurio per tutti coloro che lo vedranno, passando per quella via, che possano guardarsi dentro per essere appieno se stesse, stando bene nel rispetto degli altri. “Perché – conclude – se fa star bene te, non è sbagliato mai“.

Prende poi la parola il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, che esalta l’importanza di avere questo murales in un luogo pubblico, “un segnale bellissimo di come deve essere tutta la città, per rendere Roma città dei diritti“.

Il primo cittadino cita le battaglie per i diritti della comunità Lgbtqia+ e delle donne. Battaglie che riguardano soggettività specifiche ma che riguardano tutti, perché liberando quelle persone si libera tutta la società e si è tutti migliori. Parole accolte dagli applausi dei presenti.

Battaglie che troveranno nel sorriso dolce di Michela Murgia l’ispirazione per rispondere alle polemiche di “una cultura vecchia, sbagliata e pericolosa“, di quella destra alla quale dedica l’unico accenno polemico della serata, dicendosi offeso” dai ricorsi del governo per gli atti di trascrizione dei certificati dei figli di coppie omogenitoriali.

Parole accolte con favore e condivise dalle tante persone comuni presenti, soprattutto giovani.

Ragazzi orgogliosi che sia stato scelto il loro municipio per ospitare l’opera. Meno favorevoli rispetto alla direzione presa dalla politica nazionale, che vedono tornare indietro sulle questioni dei diritti civili.

Tutti loro presenti per omaggiare il simbolo di una cultura che resiste, come dice un’insegnante, di fronte a diritti calpestati sempre più di frequente