La lotta alla criminalità organizzata come priorità del governo Meloni. Lo ribadisce l’evento ‘Parlate di mafia’, nato su iniziativa dei gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia nel 2022 e giunto, in questo 2024, alla sua terza edizione.

Si è svolta oggi, 11 luglio 2024, la presentazione dell’evento che si svolgerà il prossimo 18 luglio al ‘Romano Palace Luxury Hotel’ di Catania. Presenti numerosi esponenti di Fratelli d’Italia, da Giovanni Donzelli a Lucio Malan e Tommaso Foti.

‘Parlate di mafia’ 2024, Foti e la reintroduzione del carcere ostativo: “Primo provvedimento della legislatura, il più odiato dalla mafia”

L’evento parte dalla missione che la Commissione antimafia si è data al momento del suo insediamento all’inizio della legislatura: fare luce sulle indagini che stavano portando avanti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino quando sono stati uccisi e sulle stragi che li hanno coinvolti.

Da qui, la necessità di intraprendere un percorso non solo di contrasto alla criminalità organizzata ma anche di prevenzione. Proprio per questo, uno dei temi centrali di questa terza edizione di ‘Parlate di mafia’ sarà il disagio giovanili e il recupero dei quartieri più periferici e svantaggiati. Obiettivi nei confronti del quale gli esponenti del governo presenti oggi sottolineano il lavoro già svolto dall’esecutivo, soprattutto con il ‘decreto Caivano’ che di queste battaglie è considerato il fiore all’occhiello.

Una lotta alla mafia che, per Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, l’esecutivo ha messo bene in chiaro fin dai primi momenti dopo il suo insediamento. Proprio Foti, infatti, ricorda con orgoglio che il primo provvedimento del governo abbia riguardato proprio questo argomento cruciale:

“In questa legislatura il primo provvedimento che è stato assunto dal governo Meloni è stato di fortissimo contrasto alla mafia, anzi, il provvedimento che la mafia odiava di più, cioè la reintroduzione del carcere ostativo. Questo è stato un segnale ben chiaro”.

Donzelli: “Necessario che la società sia compatta nella lotta alla mafia”

Foti sottolinea che i gruppi parlamentari di Senato e Camera di Fratelli d’Italia devono rivendicare con orgoglio la loro battaglia contro la criminalità organizzata e dello stesso avviso è anche Giovanni Donzelli che parla di medaglia da mettere al petto.

Il deputato di Fratelli d’Italia risponde all’inviato di TAG24 Michele Lilla, che gli chiede se siano state invitate le opposizioni, che sarebbe stato sbagliato animare litigi e contrapposizioni su una questione intorno alla quale non deve mai esserci strumentalizzazione politica. L’unità della politica e della società sono l’unico strumento effettivo di contrasto alla mafia:

“La mafia si nutre del silenzio, della compiacenza, anche di tutti quegli spazi che la politica, in alcuni casi, lascia per distrazione e in altri, purtroppo, per connivenza. È necessario che tutti gli aspetti della società siano compatti e uniti nel combattere la mafia“.

Quando gli viene chiesto, infine, un commento sulle parole di Elly Schlein a proposito della riforma dell’autonomia differenziata (Mai vista una sedicente patriota spaccare in due il Paese per interessi di potere), Donzelli non si scompone più di tanto, ritenendo che siano affermazioni tipiche della dialettica tra maggioranza e opposizione.