Dopo un impegnativo iter di due anni, l’INPS ha ottenuto la Certificazione di Parità di Genere, diventando una delle prime amministrazioni pubbliche in Europa a raggiungere questo prestigioso traguardo. Introdotta dalla legge n. 162/2021 nel Codice delle Pari Opportunità, questa certificazione riconosce le organizzazioni che implementano politiche volte a ridurre il divario di genere, promuovere la parità salariale e tutelare la maternità. L’INPS ha dimostrato la conformità ai rigorosi standard internazionali, ottenendo un punteggio elevato in diversi indicatori di performance.

INPS ottiene la Certificazione di Parità di Genere: procedura e normativa

Nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Italia si è impegnata a raggiungere livelli minimi di adesione alla Certificazione di Parità di Genere.

La Certificazione di Parità di Genere è stata introdotta con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza di genere nelle organizzazioni pubbliche e private. Secondo la legge n. 162/2021, le aziende devono aderire a specifici standard internazionali per ottenere questa certificazione. L’ente certificatore accreditato valuta le politiche aziendali e la loro effettiva attuazione, basandosi sulla prassi UNI/PdR 125:2022. L’INPS ha superato con successo questa valutazione, ricevendo un giudizio positivo e un punteggio molto elevato.

INPS ottiene la Certificazione di Parità di Genere: il percorso

L’INPS ha implementato diverse politiche e iniziative per promuovere l’uguaglianza di genere. Tra queste, le recenti promozioni hanno visto un numero uguale di donne e uomini accedere a ruoli chiave nella Prima fascia dirigenziale.

Il Direttore Generale dell’INPS, Valeria Vittimberga, ha sottolineato come l’istituto sia all’avanguardia nel promuovere una società inclusiva in cui le donne possano realizzarsi pienamente nel lavoro, nella famiglia e nella maternità. Il presidente Gabriele Fava ha evidenziato l’impegno dell’INPS nel creare condizioni di lavoro equilibrate e nel promuovere il benessere di tutti i dipendenti. Fava ha inoltre elencato vari servizi e misure erogati dall’INPS, come il Bonus nido, la Decontribuzione mamma e l’Assegno unico universale, che supportano la parità di genere.

I dati sul personale dell’INPS

Iniziamo ad analizzare i dati sul personale femminile dell’INPS. Attualmente, l’INPS conta 15.445 dipendenti donne. La fascia di età più rappresentata è tra i 56 e i 60 anni, con 3.672 donne, seguita da 3.073 tra i 61 e i 65 anni. Altre fasce di età includono 2.344 donne tra i 51 e i 55 anni, 1.524 tra i 31 e i 35 anni, 1.464 tra i 36 e i 40 anni, 1.439 tra i 46 e i 50 anni e 1.182 tra i 41 e i 45 anni. Le donne dirigenti generali sono 10, mentre quelle di Seconda fascia sono 157. Inoltre, l’INPS conta 343 medici, 188 professioniste tecniche, 13.194 funzionarie e 357 ispettrici di vigilanza.

Distribuzione per qualifica

La tabella seguente fornisce una panoramica della distribuzione del personale femminile per qualifica e fascia di età:

Qualifica21-2526-3031-3536-4041-4546-5051-5556-6061-6566-70Totale
Dirigente Prima Fascia11327
Dirigente Seconda Fascia2463956285140
Medici640759043303227343
Professionisti1314450744110188
Area Funzionari13521.5051.4139691.0651.8913.0912.62328413.194
Ispettori di Vigilanza784413925533962854
Totale13531.5161.4651.1421.2442.1803.4813.04238315.445

Parità di genere: INPS esempio virtuoso di Pubblica Amministrazione in Europa

L’adesione al sistema di Certificazione di Parità di Genere consente all’INPS di distinguersi come esempio virtuoso nel settore pubblico. Questo riconoscimento riflette non solo l’impegno dell’INPS nel promuovere l’uguaglianza di genere, ma anche il suo ruolo di leader nel supporto alle politiche di inclusione. La certificazione può e vuole senza dubbio rappresentare un motivo di orgoglio per l’INPS e un incentivo per altre amministrazioni a seguire l’esempio. L’Istituto risulta la più grande amministrazione pubblica in Europa a raggiungere questo obiettivo.