Come era prevedibile che fosse, la decisione del Tribunale del Riesame di rigettare la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per il Presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, arrivata oggi – 11 luglio 2024 – ha riaperto il dibattito sul suo futuro alla guida del Consiglio regionale ligure.

Tante le attestazioni di vicinanza e sostegno da parte delle forze di centrodestra, mentre l’opposizione coglie l’occasione per rinnovare le richieste di dimissioni da parte del governatore. La sensazione generale, però, è che a Roma si stia valutando di intervenire per porre fine ad uno stallo durato più due mesi, poiché il governatore Toti si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio 2024, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione della Procura di Genova.

Toti, il centrodestra si prepara alle urne: possibile vertice di maggioranza a Roma

Nelle prossime settimane gli occhi saranno tutti puntati sulla Cassazione dove i legali di Toti hanno già annunciato l’intenzione di presentare un nuovo ricorso per ottenere la revoca della misura cautelare mentre il governatore incassa il sostegno della sua giunta. In una nota il presidente ad interim della Regione, Alessandro Piana, ha dichiarato che la decisione del Riesame non “cambia la nostra volontà a proseguire il lavoro di giunta e maggioranza nel portare avanti il progetto di crescita e sviluppo della Liguria che non si è mai fermato in questi mesi”.

Indiscrezioni da Roma, però, raccontano di un possibile incontro nelle prossime ore tra Lega, FdI, FI e Noi Moderati per fare il punto sul da farsi. L’ipotesi di elezioni anticipate, che non è mai tramontata del tutto, sembra avvicinarsi sempre di più ed è sicuramente uno degli argomenti che saranno sul tavolo di maggioranza. L’obiettivo è quello di scongiurare il cosiddetto effetto ‘logoramento’.

Le critiche al Riesame, Salvini: “E’ ideologia”, Lupi: “Sconcertante”, Gasparri: “I giudici vogliono dimissioni Toti”

Tante comunque le attestazioni di vicinanza al governatore Toti – che non si è mai dimesso, ma è solo sospeso dalle sue funzioni – in cui in maniera più o meno palese si critica la decisione del tribunale della libertà.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato apertamente di ideologia che danneggia il paese.

“Questa è ideologia, questo è un danno al Paese, non è un danno al centrodestra in Liguria, perché tenere agli arresti per più di due mesi, prima ancora di un processo e prima ancora di una condanna, qualcuno che è stato eletto dai cittadini e che ha lavorato per anni per i suoi cittadini significa dare un pessimo segnale”.

Ha detto il vicepremier a margine della cerimonia di inaugurazione dell’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi.

E’ una decisione sconcertante per il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi che accusa:

“Si rafforza il sospetto che la detenzione domiciliare sia uno strumento di pressione per costringere un presidente eletto due volte a larghissima maggioranza alle dimissioni. E questo sarebbe francamente inaccettabile. Ora attendiamo con fiducia la Cassazione”.

Per il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, la magistratura starebbe cercando di costringere Giovanni Toti alle dimissioni.

“È ovvio che la magistratura sta esorbitando e vuole ottenere le sue dimissioni. E’ la stessa magistratura che poi ha espresso i Davigo condannati in appello e tanti altri cattivi esempi”.

Ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia a L’Aria che Tira su La7. 

L’attacco delle opposizione: “Il Governo faccia dimettere Toti”

Nuovamente all’attacco nel chiedere le dimissioni di Toti i partiti di opposizione. Il Pd chiede un intervento del Governo.

Sandro Ruotolo, dalla segreteria nazionale del Pd chiede su X:

“Che altro aspetta il governo a fare dimettere il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che deve restare in carcere anche per il tribunale del riesame?”

Il capogruppo Pd in commissione Giustizia a Palazzo Madama, Alfredo Bazoli, ha richiamato il decreto Severino e l’adozione da parte del Consiglio dei Ministri di un Dpcm per la sospensione delle funzioni.

“In passato in situazioni analoghe i tempi del dpcm sono stati rapidissimi, anche pochi giorni. Nel caso del Presidente della Liguria, invece, il governo è silente. I ministri Calderoli e Piantedosi oggi che fanno? Hanno inviato gli atti come prevede la legge a palazzo Chigi? E perché palazzo Chigi non firma?”

Chiedono le dimissioni anche in casa Cinquestelle. Il senatore ligure Luca Pirondini ha invitato il governatore a dimettersi “liberando la Regione dalla paralisi in cui è piombata da due mesi e tutelando il buon nome delle istituzioni, macchiate da condotte indecenti dal punto di vista dell’etica pubblica, della disciplina e dell’onore”.