È in scadenza domani, 12 luglio 2024, la possibilità di presentare domanda per gli incentivi della Zona economica speciale (Zes) Unica. Il bonus assegna crediti d’imposta alle imprese operanti nelle regioni del Mezzogiorno per gli investimenti effettuati in macchinari, impianti, attrezzature varie, terreni e immobili strumentali alle attività. I contributi si quantificano incentivi dal 40% al 70% per la Puglia, dal 40% al 60% per la Calabria e la Sicilia, dal 30% al 60% per la Sardegna, dal 30 al 50% per la Basilicata e dal 15% al 35% per l’Abruzzo.
Per presentare domanda, il 12 giugno 2024 l’Agenzia delle entrate aveva aperto la piattaforma telematica accessibile a tutte le imprese interessate e in possesso dei requisiti previsti. Gli investimenti devono essere stati effettuati a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 15 novembre prossimo, con una stima delle spese da effettuarsi dalla compilazione dell’istanza ai prossimi quattro mesi.
Tra i punti maggiormente dibattuti, nel frattempo che le imprese inviassero le richieste dei finanziamenti, vi è quello relativo alla richiesta del Documento unico di regolarità contributiva (Durc), in corso di validità, che attesti la validità degli adempimenti ricadenti sulle aziende. Proprio nella giornata di ieri, infine, Assonime ha pubblicato una circolare con la quale ha spiegato la validità – a specifiche condizioni – degli investimenti realizzati anche se effettuati in economia e con contratto di appalto.
Incentivi Zes Unica 2024, ultime novità sulla domanda di credito d’imposta
Scade domani, 12 luglio 2024, la possibilità di presentare domanda per gli incentivi e i crediti d’imposta della Zona economica speciale (Zes) Unica. L’articolo 16 del decreto legge “Sud” stabilisce la disciplina degli incentivi spettanti per gli investimenti nella Zes speciale delle regioni del Mezzogiorno.
Nella domanda da inviare entro domani sulla piattaforma telematica dell’Agenzia delle entrate, in funzione dallo scorso 12 giugno, le imprese dovranno indicare gli investimenti e le spese effettuati o da effettuare dal 1° gennaio al 15 novembre 2024. Le spese devono far parte di un “progetto di investimento iniziale”, destinate a strutture produttive ubicate nelle regioni del Sud Italia sopra menzionate.
Come presentare domanda della Zona economica speciale Unica 2024?
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha destinato risorse complessive per 1,8 miliardi di euro per l’anno 2024. Le modalità di presentazione della domanda e di compilazione dei campi relativi agli investimenti della Zona economica speciale (Zes) sono contenute nel decreto interministeriale del 17 maggio scorso.
Il modello di comunicazione da compilare si può reperire accedendo con le credenziali dell’identità digitale Spid al portale dell’Agenzia delle entrate. La piattaforma che occorre utilizzare per inviare l’istanza si chiama “ZES UNICA“. Sul portale si possono reperire le istruzioni per la trasmissione della domanda anche dal Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate numero 262747 dell’11 giugno 2024.
Come funziona credito d’imposta beni strumentali 2024?
Nella giornata del 10 luglio 2024, l’Associazione per le società per azioni italiane (Assonime) ha spiegato che la misura ammette al credito d’imposta della Zes Unica 2024 anche gli investimenti effettuati in economia o a seguito di un contratto di appalto, purché tali beni trovino utilizzo come strumenti di produzione.
A tal proposito, Assonime – nella circolare numero 13 di ieri – fa notare che, in riferimento alla precedente misura di incentivo della Zona economica speciale per il Mezzogiorno, l’Agenzia delle entrate aveva chiarito che, per l’individuazione dei beni oggetto di agevolazione, si dovesse far riferimento alla classificazione contenuta nelle voci B.II. 2 e B.II. 3 dell’attivo dello Stato patrimoniale, secondo i principi di contabilità Oic 1644.
Per la Zes del 2024, invece, c’è una specifica relativa al requisito della strumentalità dei beni oggetto di investimento. Infatti, tali beni devono avere la caratteristica dell’utilizzo durevole ed essere idonei a essere impiegati come strumenti di produzione.