Il sogno di possedere una casa per molti italiani sembra sempre più irraggiungibile. Secondo il rapporto dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma, le compravendite sono diminuite dell’8% nell’ultimo anno e mezzo, nonostante 300.000 famiglie sarebbero pronte ad acquistare un’abitazione con un mutuo. Questo scenario riflette dunque un mercato immobiliare in crisi in Italia, caratterizzato da costi elevati e un potere d’acquisto ridotto.

Andamento del mercato immobiliare nel 2024 in Italia

Secondo Nomisma, il mercato immobiliare italiano ha subito un significativo appannamento negli ultimi 18 mesi. La domanda di acquisto è calata, traducendosi in una diminuzione del numero di compravendite di quasi l’8%. Questo calo è avvenuto nonostante un forte interesse all’acquisto da parte di circa 300.000 famiglie, frenate però dai costi proibitivi delle abitazioni e dalla difficoltà di accesso al credito bancario.

I dati sull’acquisto delle case

Nel 2023, solo il 30,9% degli acquisti di abitazioni è stato sostenuto da mutui, un dato che evidenzia l’esclusione di molte famiglie dal mercato immobiliare. La riduzione delle compravendite è attribuibile principalmente alla componente di domanda dipendente dal credito bancario, che ha subito un calo del 26%. Al contrario, gli acquisti senza mutuo sono aumentati del 4,8%, indicando un mercato sempre più polarizzato tra chi può permettersi di acquistare senza finanziamenti e chi è escluso dal mercato.

Prezzi delle abitazioni in aumento

I prezzi delle abitazioni in buono e ottimo stato sono cresciuti rispettivamente dell’1,4% e dell’1,6% nel semestre, con aumenti maggiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le abitazioni nuove hanno visto variazioni di prezzo che vanno dal +0,4% di Torino al +2,4% di Milano. Per le abitazioni usate, Milano ha registrato un aumento del 2%, mentre Genova ha visto un incremento più modesto dello 0,5%.

Quanto tempo ci vuole per concludere una compravendita immobiliare

Il tempo medio necessario per concludere una compravendita in Italia è di poco meno di 5 mesi, con Milano che detiene il record di 4,2 mesi. Le locazioni, invece, richiedono in media 1,9 mesi per essere stipulate, con Bologna che presenta i tempi più rapidi, poco più di un mese.

Il mercato immobiliare in Italia nel 2024 e l’impatto dei tassi di interesse elevati

Il calo delle compravendite è strettamente legato alle politiche restrittive di erogazione dei mutui da parte delle banche. La copertura finanziaria delle compravendite sostenute da mutui è scesa dal 51,9% del primo trimestre 2022 al 38,6% dello stesso periodo del 2024. Questo drastico calo è dovuto all’elevato costo del denaro, che ha reso i mutui meno accessibili per molte famiglie.

Crescita dei canoni di locazione

Il mercato delle locazioni ha visto una crescita della domanda, con un conseguente aumento dei canoni del 2,5% nel semestre. Torino e Firenze hanno registrato gli aumenti più significativi, con una crescita dei canoni superiore al 3%. Le città con i canoni medi più elevati sono Milano, Roma e Firenze, seguite da Bologna e Padova, con valori compresi tra 780 e 930 euro al mese per un appartamento di circa 80 metri quadrati. Al contrario, Catania, Palermo, Torino e Bari presentano i canoni più bassi, tra 450 e 520 euro al mese.

Le cause della contrazione del mercato immobiliare

La contrazione del mercato immobiliare non è dovuta a una diminuzione della domanda, ma piuttosto alla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. Le politiche restrittive delle banche nella concessione dei mutui e l’elevato costo del denaro hanno contribuito a questa situazione. Di conseguenza, il numero di compravendite sostenute da mutui è diminuito drasticamente, mentre gli acquisti senza mutuo sono aumentati.

Prospettive future del mercato immobiliare in Italia

Nonostante il ridimensionamento degli ultimi 18 mesi, il rapporto Nomisma prevede una ripresa del mercato immobiliare italiano, seppur lenta. La prudenza degli istituti di credito nel concedere mutui continuerà a frenare una ripresa rapida. Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, ha sottolineato che la riduzione dei budget destinati ai mutui e la preferenza per investimenti meno rischiosi da parte delle banche hanno avuto un impatto significativo sul mercato.