Arriva la prima bozza del testo dei rinnovi dei contratti dei lavoratori statali del triennio 2022-2024 con aumenti medi degli stipendi di 160 euro al mese. Proprio le cifre di cui si parla mettono dubbi rispetto al reale beneficio dei lavoratori del pubblico impiego, soprattutto in rapporto all’inflazione osservata nello stesso periodo. L’aumento generalizzato dei prezzi, infatti, è del triplo rispetto agli aumenti prospettati all’Aran.

Dall’altro lato, a rivendicare l’impegno del governo nella nuova stagione dei rinnovi dei contratti della Pubblica amministrazione è il ministro per la Funzione pubblica, Paolo Zangrillo. Nel question time delle scorse ore, Zangrillo ha spiegato che le trattative all’Aran sono partite immediatamente dopo la firma dei contratti del precedente triennio, 2019-2021, e che le risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio 2024, pari a 8 miliardi di euro, non hanno paragoni rispetto al passato.

Rinnovi contratti statali 2024, di quanto aumenteranno gli stipendi?

Per i lavoratori statali si prospetta un aumento medio degli stipendi di 160 euro al mese, grazie al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione del 2022-2024. Gli incrementi retributivi segnano il dato del più 5,78%, un aumento che, fanno notare i sindacati, è di un terzo rispetto all’inflazione registrata nello stesso triennio e certificata dall’Istat (pari a circa il 17 per cento).

Negli ultimi mesi sono stati presentati all’Aran, l’agenzia deputata per portare avanti le trattative con i sindacati per conto del governo, i primi atti di indirizzo di alcuni dei comparti della Pubblica amministrazione. Gli aumenti sono di 158 euro al mese per i 581.148 infermieri e tecnici della Sanità, con un incremento annuale di oltre 2.060 euro all’anno, inclusa la tredicesima mensilità.

Incrementi salariali per insegnanti, infermieri e impiegati enti locali del 2024

Per gli insegnanti di scuola, la cifra degli aumenti delle retribuzioni si attesta intorno ai 160 euro al mese, come confermato – un mese e mezzo fa – dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Più basso è l’aumento atteso per gli enti locali e territoriali, inclusi i dipendenti delle Regioni, Province e Comuni: per i 403.633 lavoratori l’incremento salariare atteso si ferma a 118 euro lordi mensili.

Gli aumenti medi di 160 euro al mese sono in linea con quanto aveva prospettato l’Aran a inizio anno nel Rapporto semestrale sugli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego. L’agenzia aveva previsto un aumento mai così alto delle buste paga dei dipendenti del pubblico impiego, pari per l’appunto a 160 euro, e a una crescita media delle retribuzioni del 6,2 per cento, ma di gran lunga inferiore rispetto all’alta inflazione registrata nello stesso triennio dall’Istat.

Question time di Paolo Zangrillo, ministro PA

A fare chiarezza sul quadro degli aumenti degli stipendi dei dipendenti statali è stato, nella giornata di ieri 10 luglio 2024, il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, che ha risposto durante il question time all’onorevole Filiberto Zaratti di Alleanza Verdi e Sinistra. Il ministro ha spiegato che “i rinnovi in questo momento in corso riguardano i compari della Difesa e sicurezza, Sanità ed enti locali”, individuati come i settori di maggiore criticità della PA.

Quali incrementi retributivi dai rinnovi contratti statali 2024?

“La tornata del rinnovo 2019-2021 (precedente, n.d.r.) è iniziata alla fine del 2021, ha avuto bisogno di essere finanziata da quattro leggi di Bilancio, quasi il 70% dei dipendenti pubblici, alla fine del 2022, non aveva ancora ottenuto il rinnovo del contratto. L’attuale governo ha chiuso questi contratti nel 2023 ed ha avviato immediatamente la tornata dei rinnovo 2022-2024.

Tutto questo è stato possibile grazie allo stanziamento dell’ultima legge di Bilancio di 8 miliardi di euro sui 24 miliardi totali, un terzo di tutte le risorse a disposizione. Il rinnovo del contratto della PA aveva garantito incrementi del 3,5%, quella 2019-2021 del 4% e l’attuale tornata del 5,8%. Sono cosciente che – ha continuato Zangrillo – rispetto all’inflazione 2022-2024, c’è una differenza di dieci punti. Coprirla tutta significherebbe stanziare, per il solo rinnovo dei contratti pubblici, più di 30 miliardi di euro.

La vera sfida – ha concluso il ministro – è quella di utilizzare gli 8 miliardi in modo corretto. Stiamo immaginando percorsi di carriera ai quali legare sistemi di misurazione e valutazione delle performance e di valorizzare i dipendenti pubblici”.