Addio a Stefano Guerra, ex calciatore della Reggiana la cui causa della morte è riconducibile ad una puntura di ape.

Guerra era ricoverato da venerdì 5 luglio 2024 presso l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia in seguito ad una puntura dell’insetto avvenuta mentre stava svolgendo un turno di volontariato con la Croce Verde cittadina.

La morte è arrivata dopo un arresto cardiaco in reazione allo shock anafilattico al veleno dell’insetto, di cui era allergico. Stefano Guerra aveva rischiato di perdere la vita già in passato per lo stesso motivo. In quell’occasione però i dottori erano riusciti a scongiurare il decesso, rimandandolo a casa sano e salvo.

Questa volta invece, nonostante gli sforzi dell’équipe medica reggiana, le conseguenze dovute alla puntura sono risultate fatali senza possibilità di salvargli la vita. Era dunque risaputo che il calciatore fosse mortalmente allergico alla puntura di questi insetti.

Stefano Guerra causa morte: età, moglie e figli

Stefano Guerra era nato a Verona nel 1962. Aveva dunque 62 anni. La sua passione per il calcio lo aveva portato presto lontano dalla sua città natale. Da adolescente infatti si era trasferito a Vicenza, dove aveva completato anche gli studi oltre che militare nella squadra calcistica della città.

Raggiungerà l’apice della sua carriera a fine anni Ottanta, con il trasferimento alla Reggiana. Nella città emiliana incontra Patrizia, che diventerà moglie e compagna di tutta la vita. Anche dopo il ritiro dall’attività agonistica, Stefano Guerra aveva deciso di continuare a vivere a Reggio Emilia con la moglie e la loro figlia.

Appesi gli scarpini al chiodo, aveva lavorato come dipendente in banca prima di arrivare alla pensione. Era spesso impegnato in attività benefiche e di volontariato, e prendeva frequentemente parte ai raduni calcistici di celebrazione di leggende calcistiche reggiane del passato. Solo qualche settimana fa, insieme ad alcuni compagni, era infatti presente alla festa annuale organizzata dai tifosi reggiani del “Gruppo Vandelli”.

La sua scomparsa ha lasciato senza parole non solo la famiglia e gli amici più stretti, ma più in generale chiunque fosse legato al mondo calcistico della città di Reggio Emilia.

Carriera

Stefano Guerra ha mosso i primi passi da calciatore con il ruolo di terzino destro nelle giovanili dell’Audace San Michele, squadra della sua città natale, Verona. Nel 1980, all’età di 18 anni, il club lo cede al Vicenza dove inizia la sua carriera da professionista. Indosserà la maglia biancorossa per quattro stagioni, prima di trasferirsi al Prato. Anche questa esperienza dura quattro anni.

Nel giugno del 1988 infatti è acquistato dalla Reggiana. Sono questi i migliori anni della carriera di Stefano Guerra. Per tre stagioni infatti farà parte della squadra allenata da Pippo Marchioro e che vantava in rosa giocatori del calibro di Andrea Silenzi, Fabrizio Ravanelli, Walter De Vecchi e Loris Dominissini.

Già ai nastri di partenza del campionato di serie C 1988/89 la squadra si presenta come una delle più forti della categoria. Alla fine dell’anno infatti arriverà la promozione in serie B. Stefano Guerra rimarrà con la compagine granata anche per le due stagioni successive, purtroppo caratterizzate dalla tormentata ripresa dalla rottura della tibia e del perone della gamba destra che non gli permetterà di andare oltre alle 20 presenze complessive quell’anno.

Nell’estate del 1991 ritorna dunque al Prato che milita in serie C2. Saranno le sue ultime due stagioni da calciatore prima di annunciare il definitivo ritiro dall’attività agonistica.

L’associazione calcistica Reggiana ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del calciatore, stringendosi nel dolore della famiglia e ricordando la sua presenza in quella squadra che con lui ottenne la storica promozione in serie B dopo sei anni dall’ultima partecipazione.