È stato un finale rovente quello tra Uruguay e Colombia, al triplice fischio del match dei tifosi colombiani hanno minacciato le famiglie di alcuni giocatori uruguaiani facendo scattare una reazione turbolenta che si è trasformata presto in rissa.

Uruguay-Colombia, rissa tra calciatori e tifosi

Rissa shock a fine partita tra Uruguay e Colombia, match valido per le semifinali della Copa America 2024, la discussione tra calciatori uruguaiani e tifosi colombiani è presto degenerata in un atti di violenza sconvolgenti.

Al termine della seconda semifinale giocata tra Uruguay e Colombia e vinta da quest’ultima 1-0 grazie al guizzo di Lerma che ha mantenuto il vantaggio della Nazionale colombiana durante tutto il secondo tempo.

Con questa vittoria la Colombia ha conquistato la finale di Copa America dove affronterà l’Argentina, rispettivamente vincitrice nell’altra semifinale contro il Canada: un risultato che ha fatto esplodere la parte del Bank of America Stadium di Charlotte popolata dai tifosi colombiani.

Una festa rovinata subito dopo da una serie di atti violenti cominciati con le minacce da parte dei tifosi stessi che avevano poco prima festeggiato la vittoria della Colombia nei confronti dei calciatori uruguaiani.

Un atteggiamento che i giocatori non hanno preso bene e che di tutta risposta hanno sfondato la barriera formata da alcuni steward per entrare nella parte dei adibita ai tifosi stessi e aizzarli con aggressività e violenza.

Atteggiamento che subito dopo si è concretizzato in una vera e propria aggressione da parte di tanti giocatori tra cui sono spiccati in più video i volti di Darwin Nunez e Gimenez che avanzavano in fase di sfondamento e attaccavano senza filtri.

Darwin Nunez implacabile, Gimenez chiarisce tutto

Scene che hanno creato scompiglio e sconvolgimento tra altri tifosi che hanno subito l’urto della violenza ma che non c’entravano nulla con quanto accaduto e che hanno temuto per la loro incolumità durante quegli attimi. La rissa non è degenerata tanto da portare a morti tragiche ma resta comunque una pagina di storia calcistica che si augura non si ripeta.

Nel lungo post partita Gimenez è poi intervenuto ai microfoni televisivi per chiarire quanto accaduto e dare motivazioni dell’attacco da parte dei suoi compagni e di lui ai danni di alcuni tifosi colombiani presenti allo stadio:

“È un disastro. Le nostre famiglie erano in pericolo. Siamo dovuti andare sugli spalti per allontanare i nostri cari. C’erano anche dei bambini. La polizia è intervenuta mezz’ora dopo. L’organizzazione dovrebbe stare più attenta alle famiglie. Succede a ogni partita. I nostri parenti sono stati presi di mira da alcune persone che non hanno fatto altro che bere”.

Gimenez spiega come un ramo di tifosi della Colombia abbia minacciato verbalmente e fisicamente le famiglie dei calciatori uruguaiani, costringendo i giocatori stessi a intervenire prontamente e accedere agli spalti dello stadio per poter proteggere i propri cari e non permettere ulteriori minacce. Gli uruguaiani si sono limitati dunque a difendere con unghie e denti i propri affetti minacciati da terzi, nessun aggressione gratuita o attacco mirato ai tifosi colombiani.

I fatti accaduti durante il finale della semifinale sono stati poi ripresi dal Conmebol che ha denunciato l’episodio confermando quanto accaduto e condannando con pugno duro quanto è stato visto sotto gli occhi di tutti con parole dure e decise:

La Conmebol condanna fermamente qualsiasi atto di violenza che colpisca il calcio. Il nostro lavoro nasce dalla convinzione che il calcio ci connette e ci unisce attraverso i suoi valori positivi. Non c’è posto per l’intolleranza e la violenza dentro o fuori dal campo. Invitiamo tutti, nei prossimi giorni, a indirizzare tutta la loro passione verso il sostegno della propria squadra e una festa indimenticabile”.