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Nuovi tassi di interesse per anticipo TFS: impatto sui dipendenti pubblici

Recentemente, la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di abbassare i tassi di interesse, suscitando speranze tra i dipendenti pubblici che intendono chiedere l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) presso le banche. Tuttavia, queste aspettative sono state disattese a causa dell’aumento del rendistato, l’indice utilizzato dalle banche per calcolare i tassi di interesse sugli anticipi del TFS.

Tassi di interesse anticipo TFS aumentato: il rendistato e il suo impatto

Il rendistato ha raggiunto il livello più alto dall’inizio del 2024, toccando il 3,7% nel mese di giugno. Questo aumento influisce direttamente sui tassi di interesse applicati dagli istituti di credito sugli anticipi del TFS. Il tasso finale che i dipendenti pubblici devono pagare è il risultato della somma tra il rendistato e lo spread, che è fissato allo 0,5%. Questo significa che i lavoratori statali si trovano a pagare interessi superiori al 4%, un importo significativo soprattutto per chi richiede l’importo massimo di 45.000 euro.

Anticipo TFS: stop dell’INPS alla presentazione delle domande online

A complicare ulteriormente la situazione, l’INPS ha sospeso la possibilità di presentare domande online per l’anticipo del TFS a partire dal 25 aprile, a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili. Questo ha costretto i dipendenti pubblici a rivolgersi esclusivamente agli istituti di credito, dove i tassi di interesse sono nettamente superiori.

Tassi di interesse anticipo TFS elevati: il punto

Nonostante la riduzione dei tassi operata dalla BCE, i tassi di interesse per l’anticipo del TFS rimangono elevati. Il rendistato ha subito un aumento dallo 0,3% al 3,7% nel corso di sei mesi, rendendo difficile per i dipendenti pubblici ottenere condizioni favorevoli per l’anticipo del TFS. Di conseguenza, su un anticipo di 45.000 euro, i dipendenti devono pagare oltre 2.000 euro di interessi, un costo significativo che grava ulteriormente sulle loro finanze.

La denuncia della Consulta

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il pagamento differito e rateizzato della liquidazione per i dipendenti pubblici, evidenziando come questa pratica sia in contrasto con i principi costituzionali. Nonostante la sentenza, il Parlamento non è ancora intervenuto per risolvere la questione. Diverse proposte di legge sono state avanzate, ma la Ragioneria Generale dello Stato le ha respinte a causa della scarsità di risorse.

L’alternativa proposta dall’INPS: un intervento temporaneo

Fino a pochi mesi fa, i dipendenti pubblici potevano richiedere l’anticipo del TFS direttamente all’INPS, con un tasso di interesse dell’1%. Questa opzione è stata sospesa per mancanza di risorse, lasciando come unica alternativa gli istituti di credito, che applicano tassi di interesse molto più elevati. Questo cambiamento ha reso ancora più oneroso per i dipendenti pubblici ottenere l’anticipo del TFS.

Tempistiche di erogazione del TFS

Un altro problema significativo per i dipendenti pubblici riguarda le tempistiche di erogazione del TFS. Dal 1997, il pagamento viene differito: dopo l’erogazione della prima rata, che può arrivare fino a 50.000 euro, la seconda rata viene erogata dopo 12 mesi (fino a 100.000 euro), seguita da una terza rata, che copre l’importo rimanente, erogata dopo ulteriori 12 mesi. Inoltre, nell’eventualità in cui il dipendente lasci il lavoro sfruttando uno scivolo pensionistico vigente, i tempi si allungano ancora di più.

Proprio il ritardo nell’erogazione del TFS ha costretto molti dipendenti pubblici a rivolgersi agli istituti di credito per ottenere l’anticipo del TFS, nonostante i tassi di interesse elevati. Questa situazione ha creato un onere finanziario significativo per i dipendenti pubblici, che si trovano a pagare interessi elevati per accedere a fondi che spettano loro di diritto.

Riassunto riepilogativo

Recentemente, la BCE ha abbassato i tassi di interesse, suscitando speranze tra i dipendenti pubblici che vogliono l’anticipo del TFS. Tuttavia, il rendistato, utilizzato per calcolare i tassi sugli anticipi del TFS, è aumentato al 3,7% a giugno 2024, mantenendo gli interessi sopra il 4%. Inoltre, l’INPS ha sospeso le domande online per mancanza di risorse, costringendo i dipendenti a rivolgersi alle banche con tassi elevati. Questa situazione finanziaria complicata è stata criticata dalla Corte Costituzionale, ma il Parlamento non ha ancora agito.

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