Cinema, tax credit e altre “mancette”. E’ il termine usato dal regista e conduttore Igor Righetti a proposito dei finanziamenti statali per il cinema, durante un’intervista in esclusiva per TAG24.IT. Effettivamente, Saverio Costanzo per realizzare Finalmente l’alba ha ricevuto 29 milioni di euro, e ne ha incassati 400mila euro; Massimo Cappelli per la realizzazione del film Prima di andare via ha ricevuto 700 mila euro, per essere stato programmato in esclusiva su Prime Video. “Con quali criteri le commissioni danno questi soldi? Speriamo in regole più stringenti. La giustificazione ‘era un’operazione culturale’ non è ammissibile. Rivediamo il significato della parola culturale. Fare cultura non vuol dire ammorbare le persone: i giovani trentenni, quarantenni scappano”, ha spiegato il conduttore Igor Righetti in un’intervista in esclusiva al portale TAG24.IT.

Cinema e tax credit: la crisi è dei produttori, finanziatori e spettatori. Rivediamo il significato della parola cultura

Il cinema è crisi, così come gli spettatori e i finanziatori: in questo caso lo Stato paga coi soldi dei contribuenti, cioè noi. “Il pieno riconoscimento del valore culturale ed economico del cinema non può esimerci dal denunciare, con forza, le storture e i veri e propri abusi che si sono generati in questi ultimi anni nell’ambito degli aiuti che lo stato riconosce al cinema che, ricordiamolo sempre, sono soldi dei cittadini italiani”, affermava il Ministro Sangiuliano sul Foglio in riferimento alla nuova legge sul tax credit.

“E’ sbagliata la legge Franceschini del 2016”

“Su un totale di 459 pellicole realizzate e finanziate, soltanto 114 raggiungono le sale nel 2022-2023. La Legge Franceschini del 2016 è sbagliata, istituì forti sostegni da parte dello Stato – ha aggiunto Righetti, da poco Microfono d’oro con Igorà, miglior programma radiofonico, culturale, italiano – il groviglio burocratico italiano è destinato quasi sempre alle stesse persone, stessi produttori, stessi registi: sono per gli aiuti di Stato, per le opere di carattere culturale, ma non per i film cerebrali, aulici. In Italia cultura vuol dire essere pesante, aulico, poi servono sette quintali di digestivi per mandare giù la visione, o caffeina endovena per non addormentarsi.”

“Alberto Sordi Secret” è volutamente indipendente

Alberto Sordi Secret è volutamente indipendente, realizzato senza queste mancette di Stato, ma con sponsor e grandi aziende che hanno creduto nel progetto e hanno sostenuto la mia opera. In Italia alcuni registi prendono 3/4 milioni di euro quando il film è pronto. Numeri che lasciano perplessi, divulgati del Ministero della Cultura. Il mio film è uscito in 100 sale, in Italia, Repubblica di San Marino e la Svizzera, ed è realizzato per andare in tv – ha sottolineato dopo il professore – ci sono film che non escono nelle sale, ma solo in esclusiva su piattaforme online.”