Blitz antimafia a Sciacca, in provincia di Agrigento, oggi 11 luglio 2024: sette gli arresti. I reati contestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, usura, estorsione, corruzione e illecita concorrenza aggravate dalla finalità di agevolare Cosa nostra, scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti. 

Ipotizzate infiltrazioni negli appalti pubblici riguardanti la rete fognaria, l’area portuale, l’hub vaccinale e la recinzione dell’area sequestrata di Scala dei Turchi, oltre che nelle elezioni comunali del 2022.

Tra le persone finite in manette c’è anche il dirigente regionale Maurizio Costa, 64 anni di Favara, ex responsabile della Protezione civile in provincia di Agrigento.

Blitz antimafia a Sciacca oggi 11 luglio 2024: sette arresti

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo e della Compagnia di Sciacca hanno eseguito le due ordinanze, emesse dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di sette persone, di cui cinque trasferite in carcere e due agli arresti domiciliari.

Per il blitz sono scesi in campo più di 100 militari dei reparti di Palermo e Agrigento, con perquisizioni effettuate non solo in diverse province della Sicilia ma anche in Molise, presso abitazioni e sedi di società riconducibili a 22 indagati.

Le indagini hanno permesso di portare alla luce come il clan di Sciacca avesse un controllo capillare del territorio. All’interno della famiglia era in atto un’accesa competizione per ottenere la leadership, terminata solo alla morte dell’anziano capofamiglia Salvatore Di Gangi, avvenuta nel 2021.

A lui sarebbe subentrato un mafioso, già condannato, che si sarebbe affermato grazie alla capacità di inserirsi nel settore degli appalti. Come evidenziato dal gip, infatti, l’associazione mafiosa riusciva a infiltrarsi nel tessuto socio-economico della zona, controllando gli appalti ma anche con il condizionamento del voto in occasione delle consultazioni elettorali.

Sarebbe emerso un “incisivo potere” soprattutto nei settori delle costruzioni e del movimento terra per la realizzazione di opere pubbliche mediante estorsioni, illecita concorrenza con minaccia o violenza e usura ai danni di imprenditori estranei al “cerchio magico” della famiglia.

Gli appalti pilotati tra il 2020 e il 2023

Tra il 2020 e il 2023 i condizionamenti del clan hanno riguardato gli appalti per la realizzazione del depuratore, per il rifacimento della rete fognaria, dell’area portuale di Sciacca e dell’asilo comunale di Menfi.

Gli imprenditori mafiosi si sarebbero sostituiti di fatto alle società aggiudicatarie, eludendo sistematicamente la normativa antimafia in materia di sub-appalto, tramite l’imposizione delle forniture di materie prime e il nolo a freddo di mezzi. 

Le varie attività d’indagine avrebbero inoltre fatto emergere il tentativo di influenzare le elezioni comunali di Sciacca del 2022. Il nuovo reggente della famiglia mafiosa avrebbe infatti incontrato un candidato al Consiglio comunale per garantirgli appoggio politico.

Un episodio per il quale il gip ha ritenuto sussistente lo scambio elettorale politico mafioso.

Arrestato il dirigente regionale Maurizio Costa

Tra le persone arrestate nell’operazione antimafia c’è anche il dirigente regionale Maurizio Costa, ex responsabile della Protezione civile in provincia di Agrigento.

A suo carico vengono  ipotizzati i reati di corruzione e falso. Nel 2021 avrebbe favorito l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione dell’hub vaccinale di Sciacca, affermando il falso possesso di una certificazione. In cambio avrebbe ottenuto lavori gratis nella sua abitazione.

Ai domiciliari sono finiti Vittorio Di Natale, 49 anni, candidato al consiglio comunale di Sciacca nell’ultima tornata elettorale, e Rosario Catanzaro, 65 anni.

In carcere sono finiti Domenico Friscia, 61 anni, ritenuto il capo della famiglia di Sciacca; Domenico Maniscalco, 59 anni, coinvolto nell’operazione Montagna in passato; Giuseppe Marciante, 37 anni e Michele Russo, 45 anni.

Un altro blitz antimafia è avvenuto a Roma appena due giorni fa: arrestati i figli di Nicoletti, ex esponente della banda della Magliana.