La frutta è un super cibo grazie ai suoi innumerevoli principi nutritivi capaci di regalarci un concentrato di energia e gusto. In estate, aumentare il consumo di frutta comporta una serie di vantaggi indispensabili per il benessere del nostro organismo: altamente digeribile e ricca d’acqua, non ci appesantisce e ci aiuta a reintegrare l’idratazione perduta con la sudorazione. Per questo motivo, portarla in spiaggia è un’idea vincente, soprattutto quando ci prepariamo a passare un’intera giornata sotto il solleone. Per ottenere il massimo beneficio da questo alimento speciale e contrastare perdita di vitamine e ossidazione, possiamo ricorrere a una serie di buone pratiche e ricette ad hoc per gustarla al meglio anche sotto l’ombrellone.

Come consumare la frutta in spiaggia?

Portare la frutta in spiaggia è un’abitudine salutare: combinata con altri alimenti e conservata in modo che il caldo non possa intaccare le sue qualità, avremo sempre a portata di mano un cibo ricco di principi benefici, ma non solo.

Grazie al suo contenuto zuccherino, la frutta è davvero buona, ha un alto potere consolatorio, ci regala gusto e benessere: minerali, vitamine, fibre e antiossidanti sono i principali alleati del nostro organismo, oltre a un quantitativo variabile di acqua, che aiuta l’idratazione, fondamentale quando le temperature salgono.

Per consumarla al meglio, dobbiamo però proteggerla dal caldo, che potrebbe velocemente deteriorarla. Creiamo dunque delle mini porzioni da riporre in contenitori separati, custoditi nelle borse termiche, indispensabili in estate.

Scegliamo una o due varietà di frutta al giorno, laviamola con cura, utilizzando nel caso del bicarbonato o un disinfettante apposito, e sciacquiamola abbondantemente. In alcuni casi, andrà sbucciata, ma se la buccia è edibile, è sempre meglio mangiarla: in essa, infatti, è contenuta buona parte dei principi nutritivi ed è di solito ricca di fibra, utile per il transito intestinale.

Inoltre, portare in spiaggia mele, pere, fichi, susine, pesche o albicocche non sbucciati è un modo per preservarne la bontà. Con melone e anguria diventa più difficile, lo stesso si dica per i frutti di bosco, più teneri e facilmente alterabili.

Un modo per conservarla a lungo senza farla ossidare è irrorala appena tagliata di abbondante succo di limone, mentre evitiamo di aggiungere zucchero, che invece potrebbe farla deteriore più rapidamente e non farebbe comunque bene alla nostra flora intestinale.

Frutta in spiaggia: abbinamenti

La frutta però non andrebbe mai mangiata in grande quantità e da sola, a meno che non si stia seguendo una dieta fruttariana sotto il controllo di un medico nutrizionista. Se ci nutriamo solo di questo alimento senza le opportune cautele, infatti, potremmo andare incontro a dei disturbi intestinali, come gonfiore, fermentazione, diarrea e flatulenza.

Abbiniamola dunque alla frutta secca: nella nostra preziosa borsa termica, riserviamo dunque un contenitore a pistacchi, mandorle, noci o nocciole. Consumarne un po’ insieme alla frutta bilancerà la nostra merenda con un buon apporto proteico, oltre a darci la giusta dose di energia, da spendere in una bella nuotata o in una lunga passeggiata sulla spiaggia.

Anche qualche fetta di prosciutto crudo può essere un buon abbinamento, creando così una combo agrodolce dal sapore irresistibile, magari con il melone o con i fichi, giusto per citare le combinazioni più famose.

Per aumentare il potere saziante della frutta, consumatela anche con fiocchi di avena e yogurt magro. Il cocco è uno dei frutti da spiaggia più ricercati: comprato dai venditori ambulanti, però, potrebbe comportare qualche rischio per la salute, in quanto non si può verificare in che modo sia stato tagliato e lavato. Sempre meglio acquistarlo intero e tagliarlo nella propria cucina.

Foto di Jane Trang Doan