Tra gli interventi che possono migliorare l’importo e l’accesso alla futura pensione, i lavoratori possono prendere in considerazione il come riscattare i contributi dei periodi di aspettativa fruiti durante il periodo di occupazione lavorativa. Tale istituto può essere concesso per gravi motivi di famiglia e non è retribuito. In assenza di retribuzione, non vi è, da parte del datore di lavoro, nemmeno il versamento all’Inps della contribuzione previdenziale.

Tuttavia, si tratta di periodi per i quali l’ordinamento previdenziale consente di recuperare il versamento dei contributi. A tal proposito, si deve far riferimento alla legge numero 53 del 2000 che permette, al lavoratore, di poter presentare domanda all’Istituto di previdenza per il riscatto di periodi di congedo unico e frazionato fino a un massimo di due anni.

L’operazione, tuttavia, è a pagamento e necessita di presentazione di apposito modello, l’AP35, da reperire sul portale dell’Inps e trasmettere, previa compilazione.

Come riscattare i contributi dei periodi di aspettativa per le pensioni?

Si può riscattare uno o più periodi lavorativi durante i quali si è chiesto di fruire dell’aspettativa per gravi motivi di famiglia? La risposta è positiva e consente di recuperare fino a un massimo di due anni di mancata contribuzione ai fini della futura pensione. Per presentare domanda di riscatto è necessario far riferimento alle modalità ammesse dall’Istituto di previdenza e ai modelli da utilizzare per la pratica.

Per quali motivi e quando si può richiedere l’aspettativa familiare?

Tuttavia, a monte risiede proprio l’istituto dell’aspettativa per motivi familiare. Tale periodo può essere richiesto per motivi che investano familiari fino al secondo grado, anche non conviventi, o parenti e affini fino al terzo grado con disabilità.

Durante il periodo di assenza, il lavoratore non riceve alcuna retribuzione e, di conseguenza, nemmeno contributi previdenziali per la futura pensione. Ma la mancata contribuzione può essere sanata mediante richiesta all’Inps della valorizzazione del periodo di assenza dal lavoro, previo versamento di un costo che, tuttavia, può subire uno sconto grazie all’applicazione della deducibilità fiscale dell’Irpef.

Quando sei in aspettativa ti vengono versati i contributi?

Per poter presentare domanda all’Inps di riscatto dei periodi per i quali si sia fruito di un’aspettativa per gravi motivi di famiglia è necessario compilare e inviare il modello AP 35, reperibile sul portale dello stesso Istituto di previdenza. Il documento si trova andando nella home page, nella sezione “Moduli” e, successivamente, in “Riscatto periodi di aspettativa per gravi motivi di famiglia”.

Per scaricare il modello non occorre fare l’autenticazione con le credenziali digitali Spid. Diversa è, invece, la trasmissione del modello che comporta l’autenticazione. Il modello contiene campi relativi alle informazioni anagrafiche, alla richiesta di riscatto dei contributi per i periodi di aspettativa e alle autodichiarazioni circa la misura stessa.

Inoltre, la trasmissione del modello comporta per il lavoratore anche il dover allegare tutta la documentazione di data certa che dimostri i motivi che sono alla base della richiesta del periodo di aspettativa, nonché l’accettazione della stessa da parte dell’azienda o del datore di lavoro.

Quali periodi si possono riscattare?

Il modello di riscatto dei contributi utili alla pensione per i periodi di aspettativa per gravi motivi di famiglia si presenta di due pagine, all’interno delle quali sono richieste le informazioni anagrafiche e di contatto dei richiedente e a quale ufficio Inps sia indirizzata l’istanza.

Dopo aver compilato questa sezione, occorre inserire il periodo esatto o i periodi per i quali si sia fruito dell’aspettativa, nonché chi sia il datore di lavoro. La domanda consente di inserire fino a tre periodi da riscattare che, cumulativamente, non devono superare la durata di due anni.

Come compilare il modello AP35 da presentare all’Inps per riscattare contributi aspettativa?

A seguire sono presenti le auto-dichiarazioni relative all’aver:

  • già riscattato un periodo di congedo straordinario non retribuito per gravi motivi familiari;
  • fruito di periodi di congedo straordinario in qualità di familiare di soggetti con handicap in situazione di gravità, avvalendosi della facoltà prevista dal comma 5, dell’articolo 42, del decreto legislativo 151 del 2001;
  • di essere titolare di periodi contributivi presso altre gestioni previdenziali coincidenti, totalmente o in parte, con i periodi richiesti a riscatto presso la gestione previdenziale.

Modello domanda da usare

La parte successiva relativa alla domanda di riscatto dei periodi fruiti come aspettativa riguarda una serie di dichiarazioni sulla posizione contributiva, ovvero l’aver:

  • prestato servizio militare o ad esso equiparato;
  • presentato altre pratiche di regolarizzazione dei contributi all’Inps;
  • richiesto il trasferimento o la ricongiunzione dei contributi presso;
  • l’essere titolare di pensione diretta;
  • presentato domanda di pensione.

Il richiedente deve allegare copia del documento di identità e compilare l’ultima parte della domanda con data e firma.

Quanto costa riscattare un anno di aspettativa non retribuita?

Il costo del riscatto dei periodi di aspettativa deve essere calcolato applicando la percentuale contributiva IVS (33% per lavoratori dipendenti; 24% circa per lavoratori autonomi; 25,72% per gli iscritti alla Gestione Separata Inps) per la retribuzione dei 12 mesi precedenti la domanda di riscatto. Il risultato dà, come importo, il costo per un anno, da moltiplicare per il numero di anni (fino a due) da riscattare.