Le donne borseggiatrici, se madri o incinte, non potranno più fare affidamento sul rinvio obbligatorio della pena stabilito dall’articolo 146 del Codice penale.

Con il voto di ieri, Lega e Fratelli d’Italia hanno infatti concretizzato quella stretta che, annunciata da tempo, mira a colpire il fenomeno sempre più asfissiante del borseggio – spesso praticato da donne – nelle metropolitane, sui treni, nelle stazioni e più in generale nei luoghi turistici del Paese.

Borseggiatrici, le Lega porta a casa lo stop al rinvio obbligatorio della pena per le donne incinte

Cosa cambia, dunque, nell’attività di contrasto alle borseggiatrici? Con il via libera all’articolo 12 del ddl Sicurezza, il rinvio della pena per le donne incinte o con figli di età minore a un anno diventa facoltativo per l’autorità incaricata di decidere l’incarcerazione o meno della persona riconosciuta colpevole del reato.

Riconoscendo una correlazione tra l’attività delle borseggiatrici e lo sfruttamento della gravidanza e della maternità per evitare il carcere, le forze di Governo – ad accezione di Forza Italia – intervengono pertanto per modificare un beneficio riconosciuto alle donne madri dell’articolo 146 del Codice penale, operando una stretta che, come prevedibile, colpisce anche i minori, in alcuni casi anche prima della nascita.

Proprio questo aspetto etico, in particolare, ha suscitato un forte polemica non solo da parte delle opposizioni, ma anche tra le stesse forze di maggioranza: a saltare all’occhio, in questo senso, la scelta di Forza Italia di astenersi ieri, annunciando anzi la presentazione di un emendamento per preservare l’obbligo di differimento dell’esecuzione penale.

Carcere per le borseggiatrici, Ziello (Lega): “Eliminiamo l’impunità di chi sfrutta la gravidanza per compiere reati”

A spiegare a Tag24 perché lo stop all’obbligo del rinvio della pena per le madri condannate è una misura fondamentale nel contrasto al fenomeno delle borseggiatrici, il deputato della Lega Edoardo Ziello, secondo il quale:

«Con questa misura fondamentale, finalmente, garantiamo la certezza della pena e l’eliminazione dell’impunità per quelle donne che sfruttano il fatto di essere in stato di gravidanza per commettere reati, usando come scudo le grandi tutele previste dalla legge italiana, dalla legge europea e dalle convenzioni internazionali.

Noi della Lega non abbiamo mai accettato questa situazione e, per questo, abbiamo voluto approvare un emendamento che va nella direzione dell’eliminazione questa possibilità».

Carcere per le borseggiatrici, Ziello (Lega): “Le dichiarazioni di Boldrini medaglie. Non condividiamo astensione di FI”

Come prevedibile, tuttavia, lo stop al differimento della pena previsto dall’articolo 146 del codice penale ha scatenato, non poche polemiche in seno al dibattito politico.

Particolarmente dura, in questo senso, la critica di Laura Boldrini (Pd), la quale ha parlato di una “norma razzista, pensata per punire le donne rom” che porta indietro “la cultura giuridica del Paese“.  Più velata, invece, la critica di Forza Italia che, dopo essersi astenuta ieri nel voto contro gli emendamenti presentati dalle opposizioni, ha fatto sapere di voler presentare un emendamento per mantenere l’obbligo di rinvio della pena. Interrogato sul punto, l’onorevole Ziello ha risposto:

«Le dichiarazioni offensive della Boldrini sono medaglie al petto. La nostra iniziativa va nella direzione di difendere i minori, ovvero le figure fragili sfruttate da certi soggetti per compiere i reati. La nostra idea è quella di tutelare i minori e allo stesso tempo di garantire sicurezza a milioni di cittadini e milioni di cittadine che, in certe zone, sono purtroppo attenzionati dagli individui a cui si rivolge l’emendamento.

Forza Italia, invece, con la sua astensione ha rischiato di far passare l’emendamento dell’opposizione per eliminare l’articolo 12, ovvero quello di cui discutiamo, il quale garantisce la certezza della pena per le donne incinte che commettono reati. Si tratta di una scelta che non condividiamo, ma ogni gruppo parlamentare ha la sua autonomia dal punto di vista politico».

Contrasto alle borseggiatrici, Ziello (Lega): “Anche gli altri Stati devono inasprire le leggi”

Per arginare il fenomeno del borseggio, tuttavia, serve sicuramente di più. Le indagini delle Forze dell’Ordine e dei comitati che, in varie città, sono sorti per difendere turisti e residenti – come quello dei Cittadini non distratti di Venezia – sembrano infatti suggerire la presenza di un fenomeno criminale organizzato a livello europeo. Per questo, secondo l’onorevole Ziello:

«Serve riconoscere che il fenomeno del borseggio è complesso e complicato. Le legislazioni a livello nazionale devono andare nella direzione di garantire un inasprimento delle pene, come abbiamo fatto noi. Al contempo, serve un coordinamento serio tra le legislazioni dei diversi Paesi europei, anche in riferimento all’attività delle Forze di polizia, che ogni giorno indagano e cercano di reprimere questo crimini».