Mancano pochi giorni al 18 luglio, quando il Parlamento Europeo si riunirà in plenaria per rinnovare o ‘bocciare’ la fiducia all’attuale Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. La candidata del Partito Popolare Europeo (Ppe) ha avviato ieri gli incontri con i principali gruppi dell’Europarlamento e ha fatto sapere che non ha intenzione di includere nel suo giro di ‘consultazioni’ il Partito dei Patrioti, il nuovo gruppo di ultradestra fondato dal premier ungherese Victor Orban irritando il leader della Lega Matteo Salvini.
Nel pomeriggio di oggi von der Leyen ha fatto sapere, anche che incontrerà i gruppi La Sinistra e i conservatori di Ecr lunedì e martedì a Strasburgo. Saranno gli ultimi incontri prima del voto di giovedì per la sua riconferma alla guida dell’esecutivo europeo.
Per rassicurare il gruppo di Renew, però, l’attuale presidente Ue ha chiarito di non aver intenzione di avviare una “cooperazione strutturale con Ecr”. Dichiarazioni a cui ha risposto il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, partito che aderisce ai Popolari Europei.
Parlamento Ue, von der Leyen: “No ad accordo strutturale con Ecr”
In vista del voto del 18 luglio, il PPE – gruppo di cui fa parte Forza Italia e di cui il vicepremier Antonio Tajani è vicepresidente – ha serrato i ranghi intorno alla sua candidata ‘ricordando’ a i suoi 188 deputati la necessità di essere tutti presenti a Strasburgo il giorno del voto per la conferma della Presidente di Commissione. Ieri il presidente del gruppo, Manfred Weber, ha annunciato anche “seri provvedimenti” contro chi non seguirà l’indicazione di voto del partito. Il rischio, infatti, sono i cosiddetti ‘franchi tiratori’ che nel segreto delle urne potrebbero far mancare l’appoggio a von der Leyen.
Oltre al possibile fuoco amico, però, la Presidente Ue deve fare i conti anche con i veti incrociati di alleati e possibili alleati. Il punto è sempre lo stesso, trovare un pacchetto di voti che riesca a mettere la sua rielezione al sicuro dai franchi tiratori. Le opzioni sono due: un’alleanza con i Verdi o l’appoggio di Ecr o in alternativa di Fratelli d’Italia.
Forza Italia spinge per i Conservatori e punta i piedi contro i Verdi, mentre i Socialisti sono sempre contrari ad un accordo con i conservatori o con Fratelli d’Italia. Contro Ecr si è schierato anche il gruppo dei liberali di Renew che, insieme a PPE e Pse, compone la maggioranza a sostegno del von der Leyen bis.
“Questa mattina abbiamo uno scambio di opinioni con Ursula von der Leyen, candidata alla presidenza della Commissione. Siamo chiari: la candidata e il gruppo del Ppe devono rinunciare ad accordi con l’estrema destra, compreso l’Ecr”.
Ha scritto su X il gruppo dei liberali di Renew.
Un aut aut a cui la candidata del Ppe avrebbe risposto assicurando che non starebbe valutando alcuna “cooperazione strutturale con l’Ecr” .
Lupi: “Dobbiamo dialogare con i Conservatori. Il 2% alla Nato? E’ per costruire la pace”
Ribadisce la necessità di aprire ad un dialogo con l’Ecr di Giorgia Meloni, anche il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi.
“Noi abbiamo detto che con i Conservatori dobbiamo dialogare. Il segnale che ha dato Giorgia Meloni è un segnale importante. Sulla designazione di Ursula von der Leyen si è astenuta. Poi ogni singolo gruppo parlamentare deciderà come agire e come votare. I Popolari hanno designato Ursula von der Leyen e speriamo che il Parlamento rapidamente indirizzi la strada.”
Ha detto Lupi che poi è intervenuto anche sulla questione del finanziamento del 2% alla Nato. Altra posizione che divide gli alleati di Governo, con Matteo Salvini sempre più schiacciato su posizioni ‘pacifiste’.
“L’obiettivo del 2% era un obiettivo che ci siamo dati. La situazione è sotto gli occhi di tutti e rafforzare la nato non sia per fare la guerra ma per rafforzare e costruire la pace.”
Salvini a von der Leyen: “No a dialogo con Patrioti? Alla faccia della democrazia”
Le ‘questioni europee’ continuano ad agitare le acque della politica italiana in un tutti contro tutti che travalica alleanze interne e rischia di segnare un solco incolmabile all’interno della maggioranza di Governo. Il leader della Lega, Matteo Salvini, infatti, non perde giorno per sottolineare le differenze con gli alleati.
Oggi è ritornato sulla questione della rielezione della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che vede la Lega su posizioni contrapposte rispetto a Forza Italia, attaccandola sul rifiuto a dialogare con il Partito dei Patrioti.
“Gli euroburocrati gettano la maschera: Ursula Von Der Leyen non dialogherà con il nuovo gruppo dei Patrioti che rappresenta la terza forza politica all’europarlamento con attualmente 84 eletti. Alla faccia della democrazia e del voto di milioni di europei che si sono espressi per un cambiamento radicale a Bruxelles”.
Ha scritto Salvini in un post sul suo profilo X.
Gli euroburocrati gettano la maschera: Ursula Von Der Leyen non dialogherà con il nuovo gruppo dei Patrioti di cui il generale Vannacci è stato nominato vicepresidente e che rappresenta la terza forza politica all’europarlamento con attualmente 84 eletti.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 10, 2024
Alla faccia della… pic.twitter.com/i9IUenHW7w