Tra operazioni già concluse e trattative ancora in corso, il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, sta lavorando duramente. L’obiettivo è quello di consegnare a mister Baroni una squadra completa e competitiva nel minor tempo possibile. Intanto però, da due giorni non si parla d’altro che della possibile cessione di Immobile, che potrebbe davvero essere arrivato a fine ciclo. Al termine della conferenza stampa di presentazione di Noslin, il direttore Fabiani ha risposto sulla trattativa Immobile-Besiktas e ha fatto il punto sul mercato della Lazio.

Lazio, trattativa Immobile-Besiktas: Fabiani in conferenza stampa

Dopo la presentazione di Noslin, anche il direttore sportivo, Angelo Fabiani, ha preso la parola in conferenza stampa, facendo un punto di mercato. Ha analizzato le trattative in corso e ha risposto alle domande dei cronisti presenti. Sulla possibile cessione di Immobile al Besiktas e sul mercato della Lazio, Fabiani ha dato le sue spiegazioni.

D: Il Besiktas su Immobile, c’è una trattativa in corso?

R: Ne ho sentito parlare, ma io sono abituato ad agire quando ci sono richieste ufficiali. Nel momento in cui dovesse arrivare proposta da parte del club che vuole Ciro, la Lazio ne prenderà atto e valuterà il da farsi. Sono abituato ad agire in maniera formale e ottengo risposte formali. Ho sentito tanto parlare di questa possibilità. Parliamo di un giocatore che ha fatto la storia della Lazio, un campione in tutti i sensi. Ovviamente va trattato come merita. Se la volontà di Ciro è quella di prendere in seria considerazione questa offerta, aspettiamo solo l’offerta ufficiale. Io sono molto pragmatico sulle mio cose e non dico stupidaggini. Risponderò davanti a situaizoni formali e non informali.

D: Il giocatore può essere liberato a zero?

R: Non è ciò che ha chiesto Immobile, nella maniera più assoluta. Ho sentito dire che lui gradirebbe un tasferimento. Sotto la mia gestione nessuno è stato messo alla porta e chiunque è andato via, è stato per sua volontà. Vedremo cosa vorrà fare Immobile. Io mi auguro con tutto il cuore che lui possa rimanere. Abbiamo grande stima sia del giocatore che dell’uomo. Noi dobbiamo ragionare sempre con dati ogettivi, non possiamo basarci su ciò che esce sui giornali o sui siti. In ogni caso Immobile rimarrà sempre nella storia della Lazio, se dovesse partire ci porremo il problema. Eventualmente ne parlerò con il mister. Per ora è un nostro giocatore e dovrebbe partire domani per il ritiro.

Il mercato in entrata

D: Come procedono le trattative per Tavare e Greenwood?

R: Tavares è un elemento che ci interessa molto. C’è una trattativa in atto e corrispondenze continue tra le due società. Ieri abbiamo trovato l’accordo di base, ma poi ci sono tante altre componenti. Dobbiamo trovare l’intesa con l’entourage e con il calciatore. Sono fiducioso. Per motivi scaramantici non dico che sia già fatta, ma ci sono buone possibilità. Greenwood? Lo abbiamo già trattato un anno fa e siamo in contatto tutt’ora con il Manchester. Ci sono azioni di disturbo, ma questo fa parte del calciomercato. Detto questo io sono sempre ottimista.

Il progetto

D: Quanto tempo ci vorrà per raggiungere i risultati?

R: Quando il presidente mi ha dato l’incarico di occuparmi della prima squadra non pensavo di trovarmi a fine ciclo. Questo sta avvenendo ed è un processo partito lo scorso anno. Ora siamo intorno ai 9 o 10 giocatori approdati alla Lazio. Tutti hanno determinate caratteristiche, non ultima l’età, per iniziare un nuovo ciclo che ovviamente si dovrà basare su 2 o 3 anni. Vedremo quali saranno i risultati, non so se potranno arrivare da subito. Quando dissi che ci vogliamo ispirare a modelli di società internazionali, piuttosto che al Bologna o l’Atalanta, è quello che ora stiamo facendo. Di questo mi assumo le responsabilità, perchè sono uno che ci mette sempre la faccia. I risultati ci diranno se abbiamo fatto bene o male e se la nostra strategia paga. Solo il campo potrà darci le risposte. Dobbiamo dare fiducia e supportare questi ragazzi che hanno tanto da dare.

I soldi spesi

D: Come risponde a chi dice che sono stati spesi troppi soldi?

R: Non posson generalizzare, altrimenti offenderei molti di voi che non c’entrano nulla. C’è stato un collega che ha detto una ca**ata. Un conto è scrivere di calcio, un conto è fare calcio o è essere dentro. Avrei preso Ederson a 6 milioni e invece è stato venduto all’Atalanta a molto di più. Il prezzo di un giocatore lo fa il mercato e come vi ha detto anche Noslin, su di lui c’era anche il Torino. Spesso bisogna azionare il cervello, altirmenti si dicono le stupidaggini.

Le trattative in corso

D: Cosa manca per completare la rosa?

R: Qui nessuno è incedibile. La cosa che più ci premeva, come società, era quella di mettere nella giusta condizione il nuovo allenatore. Manca il famoso terzino sinstro, ma abbiamo Pellegrini e Marusic che lo ha fatto spesso. Il ritiro si può affrontare nelle migliori condizioni. Alla fine del mercato manca un mese e mezzo, vedremo se e dove possiamo migliorare. Domani la squadra partirà con lo staff tecnico e siamo coperti in ogni ruolo. Il gioco di Baroni prevede interscambiabilità e oggi è più che sufficiente ciò che ha”.

D: C’è unità d’intenti sul mercato o ci troveremo alle polemiche già avanzate da Sarri?

R: Sarri è un mio grandissimo amico e lo stimo da morire. Mi sono commosso quando è andato via. Io non ho inventato il calcio, ma non lo ha fatto neanche lui. Ognuno di noi ha una propria dialettica. Sullo scorso anno, se vogliamo attribuire responsabilità a Lotito facciamolo pure, ma non è così. Io ho le mie, visto che mi occupo del mercato. Quest’anno ho avuto più tempo per lavorare e d’accordo con l’allenatore mi sono mosso.

D: In questo momento c’è contestazione, cosa si sente di dire?

R: Faccio questo mestiere da 30 anni e la contesatazione l’ho vissuta in tante piazze. E’ uno stimolo a fare meglio e voglio trovare spunti positivi. I tifosi avranno le loro ragioni e stanno manifestando civilmente, hanno il diritto di farlo. Mi auguro di poter smentire sul campo chi critica. Io sono qui 7 giorni su 7 dalla mattina alla sera e lavoro per il bene della Lazio. Se ci riucirò o meno lo vedremo. Di sicuro c’è amore, dedizione e professionalità. C’è tutto ciò che serve per costruire un futuro importante. La gente non si deve servire della Lazio, ma deve essere al servizio della Lazio. Mi auguro di terminare questo percorso. C’è una proprietà e tutto ciò che viene fatto è per il bene della suqadra e dei laziali. Ben vengano le critiche, perchè aiutano a crescere. Lotito non mi ha mai imposto nulla.