Allarme Senna per le Olimpiadi 2024. Il presidente della FIN (Federazione Italiana Nuoto) Paolo Barelli ha chiesto che venga al più presto chiarito se gli atleti olimpionici gareggeranno al chiuso o nel fiume di Parigi, che alcuni enti no-profit hanno indicato come troppo inquinato.

Nonostante le rassicurazioni delle autorità, Barelli lamenta la mancanza di notizie a pochi giorni dall’inizio delle gare.

Olimpiadi Parigi 2024, il presidente della FIN lancia l’allarme: “La Senna è troppo inquinata, dove gareggiamo?”

Le Olimpiadi di Parigi si avvicinano, ma sale l’allerta sulle condizioni del fiume Senna. Alcuni enti no-profit indipendenti hanno indicato nel corso degli ultimi mesi che il livello d’inquinamento nel 2024 è più alto rispetto al 2023: troppo forte la presenza di Escherichia coli ed enterococchi proprio nei punti in cui i nuotatori olimpionici dovrebbero svolgere le loro case.

E proprio Paolo Barelli, presidente della FIN (Federazione Italiana Nuoto), ha voluto sottolineare che la situazione non è chiara nonostante l’inizio delle gare si avvicini. Cosa fare, dunque? Barelli chiede con forza chiarezza alle autorità parigine ed olimpiche, che pure si sono sperticate in rassicurazioni:

Pare che la Senna sia inquinata: leggiamo i giornali e credo che ci sia una soluzione alternativa del campo gara del canottaggio. E’ imbarazzante che a pochi giorni dalle Olimpiadi ancora non ci sia questa chiarezza e lo dico pensando agli atleti che non sanno ancora dove svolgere le prossime gare: un conto è nel fiume, un altro è in un bacino al chiuso.

I livelli di inquinamento della Senna e le proteste contro Macron

La Surfrider Foundation, ente no-profit statunitense che si occupa della salvaguardia degli oceani e degli ambienti marini, aveva già ad inizio aprile lanciato l’allarme sull’eccessiva presenza di batteri e di materiale inquinante nella Senna. Dopo la pubblicazione dei primi risultati, anche alcuni nuotatori olimpionici avevano espresso le proprie preoccupazioni riguardo la propria salute, accodandosi agli abitanti di Parigi che vorrebbero un fiume più pulito.

Non sfugga che persino l’inquinamento della Senna era stato usato come arma politica contro il presidente francese Emmanuel Macron: per sfidare le critiche, il capo dell’Eliseo aveva in passato espresso la propria intenzione di tuffarsi nella Senna poco prima delle gare olimpioniche. I detrattori politici allora avevano risposto: defecheremo nel fiume, così la corrente porterà le nostre feci fino al punto del tuffo presidenziale.

Al momento la protesta così concepita è stata messa in pausa, ma resta per tanti il problema di garantire salute agli atleti e regolarità alle gare.