Una vera e propria strage familiare quella compiuta dal 30enne Wajdi Zaouali, lo scorso 13 giugno 2024, che ha appiccato il terribile incendio all’abitazione di famiglia, in via Unità a Vittoria, in provincia di Ragusa. Nel rogo sono morte la madre 55enne, Mariem Sassi, e la sorella maggiore Samah, mentre il padre e la sorella 19enne, Omaima sopravvissuti, sebbene in gravi condizioni. Il sindaco del comune ibleo ha proclamato il lutto cittadino per oggi, 10 luglio 2024.

Incendio di Vittoria: ok al trasferimento delle salme dopo la strage familiare

Un incubo di fiamme e fumo. Le pareti della casa familiare di via Unità a Vittoria bruciate insieme ai ricordi di una vita. Tutto per opera del 30enne Wajdi Zaouali, di origine tunisina, che ha appiccato il rogo alla propria abitazione lo scorso 13 giugno 2024, con all’interno i genitori e due delle tre sorelle.

L’estremo gesto ha provocato la morte della madre, la 55enne Mariem Sassi, e della sorella maggiore Samah, a distanza poche ore l’una dall’altra. Unici superstiti il padre, Kamel, di 57 anni, e l’altra figlia di 19, Omaima.

I due sono stati trasportati d’urgenza ai Centri Grandi Ustioni di Catania e Palermo, nel tentativo di salvarli. Secondo i medici, le condizioni di salute di padre e figlia starebbero lentamente migliorando, sebbene si tema ancora il rischio infezioni, date le gravissime ustioni sul 41 e 50% del corpo.

La notte della strage

Grida strazianti e urla in cerca di aiuto. “Erano torce umane” hanno detto i vicini di casa, raccontando agli inquirenti ciò che accadde la sera del 13 giugno 2024 scorso.

Correvano nella piazza ed erano irriconoscibili. Erano delle torce umane che urlavano e chiedevano aiuto. Lui inseguiva le sorelle. Alcune persone sono scese in strada con le coperte per avvolgere i corpi e spegnere le fiamme. Dei giovani tunisini, intanto, con coraggio, sono entrati in casa tra le fiamme e hanno tirato fuori la madre, Mariem Sassi, 55 anni, ormai irriconoscibile e l’hanno adagiata a terra. I soccorsi sono arrivati quasi subito. Ma nessuno di loro era stato risparmiato dalle fiamme

Agghiaccianti le affermazioni di una testimone, riportate quella notte da La Sicilia. Un accanimento orribile contro la famiglia, ormai parte integrante del quartiere Trinità di Vittoria, da parte del 30enne, più volte denunciato per violenze e maltrattamenti.

Da quanto emerso dalle indagini, però, il ragazzo, da tempo, avrebbe cominciato a manifestare segni di problemi psichiatrici. Intorno alle 2:30 di quel terribile giovedì, avrebbe sparso benzina su tutta la casa e persino sui corpi dei familiari, appiccando le fiamme con un accendino. I carabinieri, intervenuti sul luogo dell’incendio, hanno arrestato Wajdi mentre cercava di fuggire a bordo di un autobus.

Il sindaco di Vittoria: “Proclamato il lutto cittadino”

Questa mattina, 10 luglio 2024, il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, ha deciso di proclamare il lutto cittadino, per ricordare le due vittime della strage. Organizzata anche una piccola e intima cerimonia funebre, attesa per le 10 di oggi, nel cimitero comunale.

Ritenendo di interpretare il sentimento dell’intera collettività cittadina e di esprimere a nome di essa e delle istituzioni locali, in forma ufficiale, il cordoglio e il dolore per questa tragica perdita, rappresentando alla famiglia e a tutta la comunità tunisina la vicinanza e l’affranto

Queste le motivazioni del primo cittadino, dopo l’okay al rimpatrio delle salme in Tunisia, dove saranno restituite ai parenti. Nel frattempo, il piromane 30enne è rinchiuso nel carcere vittoriese, seguito dal dipartimento di salute mentale.

Wajdi deve rispondere di incendio doloso, omicidio, tentato omicidio aggravati dai vincoli familiari, dalla crudeltà, dai futili motivi e dall’avere agito in circostanze tali da ostacolare la privata difesa.

Ieri, 9 luglio 2024, un uomo di 52 anni, invece, è morto nel tentativo di salvare la madre anziana di 82 anni da un incendio scoppiato nella loro abitazione di Cesano Maderno.