Un intervento destinato a fare rumore, e tanto, perché decisamente dissonante rispetto al vero e proprio coro favorevole al Fronte popolare degli ultimi tempi. Luigi Marattin, deputato di Italia viva, attacca oggi, 9 luglio 2024, la riforma dell’autonomia definendola “un grande bluff ma ‘rompe’ con il resto delle opposizioni, e con il suo leader Matteo Renzi.

Per Marattin, infatti, i toni del nuovo ‘campo largo’ sono sbagliati tanto quanto gli slogan dei partiti di maggioranza.

Autonomia, per Marattin è “un grande bluff come dire che toglie soldi al Sud”

Una posizione, dunque, più vicina a quella dell’ex partner e ora acerrimo rivale di Renzi, il leader di Azione Carlo Calenda, che si è detto contrario alla proposta unitaria di referendum abrogativo presentata dalle altre forze di opposizione.

Anche Marattin, infatti, conferma la propria contrarietà alla riforma dell’autonomia differenziata, mostrandosi, ai cronisti che lo raggiungono al di fuori dei palazzi romani, tra cui l’inviato di TAG24 Michele Lilla, d’accordo con quei presidenti di regione per i quali non bisognerebbe firmare accordi prima del finanziamento dei Lep (i ‘livelli essenziali delle prestazioni’ che devono essere garantite sull’intero territorio nazionale).

“Niente può partire prima che calcolino e finanzino i Lep, cosa che non avverrà mai. Sono materie che è impossibile dare alle regioni e, se proprio vogliono darle, si farà un assessorato in più che andrà a Bruxelles a farsi un viaggio ogni tanto. Quindi tutta questa storia dell’autonomia differenziata è un grande bluff. Io sono contrario perché è concettualmente sbagliato”.

Ma la spaccatura con il proprio partito e con il Fronte popolare ‘all’italiana’ si consuma quando Marattin sostiene di voler prendere le distanze anche dai toni e dalle argomentazioni usate dalle altre forze di opposizione.

Marattin invita a considerare, infatti, l’unico Lep finanziato finora, quello degli asili nido finanziato dal governo Draghi, in cui il 70% del finanziamento è andato al Sud. Quindi, sostiene, anche dire che l’autonomia toglie soldi al Sud è un bluff.

“L’argomento che si spacca l’Italia, così come l’argomento contro il premierato che favorisce l’arrivo dei fascisti, non è il mio. Sono slogan che per me hanno segno uguale e contrario agli slogan populisti della destra. Non mi rendono meno contrario sia al premierato sia all’autonomia ma sulla base di argomentazioni diverse e con proposte diverse”.

La proposta del deputato di Iv: “Un vero federalismo”

Dalla contestazione alla proposta.

Marattin non si sottrae e, dopo aver ribadito quanto sia sbagliato un progetto “in cui 23 materie cambino il ‘padrone’ ogni volta che cambia la regione“, avanza la sua proposta di riforma sull’autonomia:

“Perché non facciamo un vero federalismo in cui viene dato un pacchetto di competenze a tutte le regioni, con strumenti fiscali esclusivi. Perché non rilanciamo con questa prospettiva? Perché gli slogan possono andare bene allo stadio, la politica è, o dovrebbe essere, un’altra cosa”.