I parenti di Maria Brigida Pisacane e Luigi Cammisa oggi 9 luglio 2024 hanno avuto giustizia: l’assassino dei due giovani, Raffaele Caiazzo, è stato condannato all’ergastolo e all’isolamento diurno per il duplice omicidio avvenuto a Sant’Antimo (provincia di Napoli) nel giugno 2023.
Ad un anno dal processo è arrivata la sentenza dei giudici, che hanno riconosciuto l’infondatezza del movente che ha spinto il 45enne a questo fatto di sangue, che ha reso orfani ben 4 bambini. Vediamo in quest’articolo chi è Raffaele Caiazzo.
Chi è Raffaele Caiazzo, colpevole del duplice omicidio di Sant’Antimo
Nato nel maggio 1979, Raffaele Caiazzo è stato condannato, oggi 9 luglio 2024, all’ergastolo per il duplice omicidio del genero, Luigi Cammisa (29 anni), e della nuora, Maria Brigida Pisacane (24). Questo gravissimo fatto di sangue avvenne nel giugno 2023 a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, e aveva destato scalpore per la brutalità e le motivazioni alla base dell’omicidio.
Caiazzo, infatti, si era pesantemente invaghito della nuora, cioè Maria Brigida, cosa che aveva creato uno stato di profonda tensione all’interno della sua stessa famiglia. I due figli del 45enne, Alfonso ed Anna, avevano cercato in ogni modo di dissuadere loro padre dal parlare dell’argomento.
Nelle prime ricostruzioni (seguite anche dalla stessa Anna), in molti si erano però convinti che dietro il duplice omicidio ci fosse la convinzione di Raffaele che Maria Brigida e Luigi avessero una relazione extraconiugale. La corte ha sottolineato non soltanto la gravità del duplice delitto, ma anche la mancanza di ravvedimento da parte del 45enne, il quale non ha mai chiesto scusa alle famiglie delle due vittime.
Maria Brigida lascia due figli piccoli, rimasti segnati anche dal fatto che la loro madre venne uccisa a colpi di pistola davanti ai loro occhi in casa loro. Il 29enne, invece, venne ucciso intorno alle 6:30 in una piazza di Sant’Antimo, lasciando anch’egli due figli: Raffaele Caiazzo si costituì poi dopo cinque ore ai carabinieri di Gricignano d’Aversa.
Oltre all’ergastolo, il 45enne è stato condannato anche all’isolamento diurno.
Il processo e le accuse dei parenti delle due vittime: “Per noi è il diavolo”
Il dibattito in aula è stato teso e non privo di momenti di livore: i parenti delle due giovani vittime, comprensibilmente alterati per vedere a poca distanza Caiazzo, hanno ben presto cominciato a rumoreggiare e ad insultare l’assassino. I giudici e le Forze dell’Ordine hanno cercato all’inizio di riportare la calma, senza però successo.
E’ stato quindi necessario far allontanare gran parte del pubblico, mentre Caiazzo è stato portato nella sala alle spalle della gabbia. Il processo è quindi iniziato regolarmente, mentre i parenti di Brigida hanno esposto uno striscione fuori il tribunale chiedendo giustizia per la giovane morta a causa di una fantasia malata e senza alcun appiglio con la realtà.