Il bonus ricerca e sviluppo è, in realtà, un credito d’imposta che può essere richiesto a partire dalle ore 14:00 dell’8 luglio 2024.
Il credito d’imposta, all’interno del pacchetto transizione 4.0, ha l’obiettivo di far aumentare la competitività dell’industria italiana non solo in Europa, ma nel mondo intero. In che modo? Sostenendo economicamente tutte le aziende beneficiare nel loro percorso di innovazione tecnologica.
Vediamo subito a chi spetta, come funziona, l’importo spettante e, soprattutto, per quali investimenti è concesso il credito d’imposta.
A chi spetta il bonus ricerca e sviluppo 2024
Il bonus ricerca e sviluppo 2024 è un aiuto rivolto alle imprese residenti nel territorio italiano che decidono di investire nell’innovazione tecnologica, della ricerca e dello sviluppo.
La misura è stata recentemente prorogata fino al 31 dicembre 2025 e, in alcuni casi, fino al 31 dicembre 2031.
I beneficiari della misura sono tutte le imprese e le organizzazioni di soggetti non residenti. Ci sono, però, alcuni motivi di esclusione e la stessa fruizione dello stesso è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro e al corretto adempimento degli obblighi contributivi.
In linea di massima sono escluse:
- Imprese in fallimento;
- Imprese in stato di liquidazione volontaria;
- Aziende in liquidazione amministrativa coatta;
- Imprese che hanno ricevuto sanzioni interdittive;
- Realtà in stato di concordato preventivo senza continuità.
Quali sono le attività di ricerca e sviluppo?
- Attività fondamentali di ricerca;
- Ricerca industriale;
- Sperimentazione in ambito tecnologico e scientifico.
Importo credito d’imposta
L’importo del credito d’imposta viene calcolato tenendo in considerazione le spese sostenute dalle aziende per lo svolgimento delle attività ammesse.
Precisiamo subito che i beneficiari possono utilizzare il credito d’imposta in compensazione orizzontale. Il credito d’imposta viene riconosciuto per alcune attività e la percentuale è variabile:
- Attività di ricerca fondamentale: 20% fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 con un limite massimo di spesa di 4 milioni di euro e 10% dal periodo di imposta che va dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2031 con limite di spesa massimo di 5 milioni di euro;
- Attività di innovazione tecnologica: 10% fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 con un limite di spesa ammissibile di 2 milioni di euro e 5% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025 con limite di spesa sempre di 2 milioni di euro;
- Attività di innovazione tecnologica 4.0 e green: 15% fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 su un limite di spesa di 2 milioni di euro, 10% dal 1° gennaio 2023 su una spesa massima di 4 milioni di euro e, infine, 5% dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025 su una spesa massima sempre di 4 milioni di euro;
- Attività di design e ideazione estetica: 10% fino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023, limite massimo annuale di spesa ammissibile di 2 milioni di euro e 5% dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 su una spesa massima annuale di 2 milioni di euro.
Per quali investimenti spetta il bonus ricerca e sviluppo 2024
Il credito d’imposta del bonus ricerca e sviluppo 2024 spetta per una serie di investimenti.
Quelli ammessi si dividono in:
- Quote di ammortamento;
- Spese dovute per il personale impiegato nelle attività;
- Quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi;
- Spese per le forniture, i materiali e i prodotti impiegati nell’attività agevolabile (limite del 30% delle spese di personale o per i contratti con commissionari);
- Spese per i servizi di consulenza o equivalenti (limite del 20% delle spese di personale ammissibili);
- Spese per i contratti di ricerca.
Può anche interessarti: Incentivi imprese ricerca, sviluppo e innovazione, nuova domanda credito d’imposta da giugno 2024