Nella giornata del 9 luglio 2024, è stato firmato il nuovo contratto nazionale che prevede aumenti degli stipendi per 435 euro al mese per 36.500 bancari degli istituti di credito cooperativo. È questa l’entità che ha messo d’accordo i sindacati del settore – Federazione italiana reti dei servizi del terziario banche, assicurazioni, assicurazioni, Authority (First Cisl), Federazione Italiana Sindacato Assicurazioni Credito (Fisac Cgil), Uilca, Confederazione Unione Generale Credito (Ugl) – e l’Associazione bancaria italiana (Abi) sul nuovo contratto di categoria. Gli aumenti degli stipendi sono riferiti ai lavoratori delle banche di credito cooperativo con della III area, IV livello.

L’aumento delle retribuzioni è solo uno dei punti sui quali i sindacati sono arrivati all’accordo. Infatti, agli stipendi si aggiungono gli arretrati per il ritardato rinnovo, l’indennità “cashless” e la riduzione dell’orario di lavoro, richiesta particolare del settore come già si è visto in altri schemi di accordi contrattuali.

Aumenti stipendi bancari 2024, di quanto per i lavoratori delle BCC?

Con la firma del nuovo contratto dei lavoratori delle banche di credito cooperativo (BCC) arrivano consistenti aumenti degli stipendi fino a 435 euro al mese per i lavoratori della terza area, 4° livello professionale. Il nuovo contratto si riferisce a oltre 36mila lavoratori nei confronti dei quali si applicano aumenti in busta paga a due cifre. Infatti, l’aumento di stipendio è fissato al +15 per cento rispetto all’attuale retribuzione.

La prima parte degli aumenti, quella più consistente, arriverà già con il cedolino di busta paga di settembre 2024. In busta paga ci saranno 300 euro in più, in attesa delle altre tranche: la seconda partirà da gennaio 2025 per altri 60 euro e gli altri 75 euro decorreranno con la busta paga di gennaio 2026.

Arretrati lavoratori BCC: aumenti in busta paga a luglio 2024

Fin da subito, nel cedolino di luglio 2024, verranno pagati gli arretrati per il ritardato rinnovo contrattuale delle BCC. In tutto, questa voce assicurerà l’accredito di 1.200 euro una tantum, sempre con riferimento alla terza area, 4° livello professionale.

Per i lavoratori delle banche di credito cooperativo, inoltre, si prevede il versamento dell’indennità “Cashless”. Si tratta di un’aggiunta di 80 euro per 12 mensilità all’anno da corrispondere ai lavoratori delle filiali sprovviste di cassa tradizionale nel caso di scelta di svolgere attività di supporto e complementari alle attività di cassa delle apparecchiature automatizzate. È questa una novità del presente rinnovo contrattuale rispetto a quanto avveniva finora.

Quanto guadagna un impiegato di banca BCC con gli aumenti stipendi bancari 2024?

Ad oggi, una busta paga di un lavoratore della terza area, 4° livello professionale è di 2.906,90 euro lordi mensili. Con un incremento a regime di 435 euro (entro gennaio 2026), si arriverà a una retribuzione tra un anno e mezzo di 3.341,90 euro e una tantum a luglio 2024 di 1.200 euro.

Gli aumenti degli stipendi a regime andranno dal livello più baso di 274,95 euro al livello più alto di 584,50 euro. Gli arretrati una tantum di luglio 2024 vanno da un minimo di 758,47 euro a un massimo di 1.612,42 euro.

Riduzione orario di lavoro, sostegno sanità e altri diritti nel nuovo contratto

Il nuovo contratto 2024 dei lavoratori dipendenti delle banche di credito cooperative disciplina anche la riduzione dell’orario di lavoro settimanale di 30 minuti, senza toccare la retribuzione. Questa novità, tuttavia, andrà a regime tra un anno, a luglio 2025.

Si prevedono implementazioni per sostenere la staffetta generazionale con il Fondo per l’occupazione del credito cooperativo (Fooc), la prestazione di premorienza per le famiglie dei lavoratori deceduti prematuramente, la sanità integrativa, con un contributo ulteriore a sostegno della Cassa mutua nazionale, e miglioramenti di diritti sociali.

Tra questi ultimi, si favoriscono i presidi e gli istituti spettanti ai lavoratori per il sostegno alla famiglia, si implementano le misure per rendere effettivo l’oblio oncologico, mentre le giornate di assenza per svolgere le terapie salvavita, per le cure oncologiche e per le gravi patologie cronico-degenerative, non sono computate ai fini della determinazione del periodo di comporto.