Cos’è la Junta? Molto diffusa in Perù, la Junta è arrivata anche in Italia con i primi casi segnalati nella città di Milano. Se da un lato la Junta può diventare un sistema privato di sostegno economico, senza alcuna tutela istituzionale dall’altro può trasformarsi facilmente in una grossa perdita di denaro.
È infatti quanto accaduto ad una donna di 37 anni e di origine peruviana, che aveva avuto l’idea di iniziare una Junta con suoi connazionali al fine di raggruppare capitali per un’attività commerciale. La donna si è dovuta rivolgere alle forze dell’ordine e denunciare come sia stata vittima di estorsione e di aver accumulato un debito di 25 mila euro.
Le indagini condotte dal Commissariato Monforte Vittoria hanno di fatto incastrato due persone, un uomo di 37 anni e una donna di 58, in passato legati in matrimonio. I due sono stati arrestati nella serata di sabato 6 luglio 2024 con l’accusa di aver imposto tassi di interesse da usura del 15% a chi chiedeva prestiti.
Proprio la donna a capo della Junta, non potendo più coprire le perdite economiche legate all’associazione finanziaria, si era rivolta ai due soggetti richiedendo denaro in prestito.
Cos’è la Junta: come funziona
La Junta è una forma di banca privata che ha come scopo quello di prestare denaro alle persone della stessa comunità che si trovano in condizioni di necessità economica e non possono rivolgersi agli istituti di credito convenzionali.
Il metodo si è sviluppato in Sud America ed in particolare in Perù. Ha poi preso piede anche sul nostro territorio, grazia alla comunità di immigrati da questa nazione che oggi vive a Milano.
La Junta non funziona esattamente come una banca, piuttosto come una comunione di beni. Il termine che la identifica è infatti traducibile come giunta o associazione.
In pratica un gruppo di persone, ritenute affidabili, iniziano a raccogliere le somme di denaro che vengono accumulato in un fondo comune. Ogni affiliato è tenuto a versare una quota mensile, compreso il tesoriere che detiene la Junta.
Nel caso organizzato a Milano, la Junta era composta da 10 persone. In linea generale, ognuna di esse dovrà versare ogni mese 500 euro nel fondo comune, per una durata di 12 mesi. L’obiettivo è dunque quello di arrivare ad un capitale complessivo di 60 mila euro dopo il trascorrere di un anno.
La descrizione fino a questo momento non è diversa da un accordo tra persone con l’obiettivo di creare una cassa comune per un obiettivo finanziario.
Quali sono i vantaggi per i partecipanti?
Tuttavia per capire cos’è la Junta bisogna sapere che questa non è soltanto una banca privata senza alcun titolo istituzionale. Il sistema è in grado di attirare gli affiliati e ottenere una somma superiore a quella depositata grazie ad una specie di gioco d’azzardo clandestino.
Quando i partecipanti della Junta si riuniscono per il deposito mensile, ognuno di loro scrive su un foglio una cifra da 0 a 500, senza sapere quanto scelto dagli altri membri dell’associazione. Chi ha scritto la cifra maggiore ottiene tutto il contributo versato dagli altri partecipanti ovvero 5.000 euro a cui viene sottratta la propria quota versata.
Va da sé che se ogni affiliato scegliesse di scrivere 500 nel biglietto, non ci sarebbe più alcun capitale da vincere. L’obiettivo è dunque quello di superare di poco tutti i numeri scelti dagli altri e ottenere la vincita del fondo. È proprio questo metodo a trasformare la Junta in un pericoloso gioco d’azzardo in cui le persone possono arrivare a perdere diverse migliaia di euro.
Quali sono i rischi di questo sistema
A far inceppare l’intero sistema è l’impossibilità di uno o più affiliati a versare le rate mensili. Quando ciò accade è il tesoriere ad essere obbligato a coprire le perdite in modo che il fondo abbia mensilmente sempre lo stesso valore.
Ed è qui che sono iniziati i problemi a Milano. La donna 37enne originaria del Perù che gestiva la Junta non ha più avuto le risorse economiche per coprire le perdite. Si è dunque rivolta alla coppia di connazionali chiedendo un prestito di 13.500 euro. I due hanno acconsentito alla richiesta ma applicato tassi da usura.
Nonostante la restituzione di 25 mila euro, in poco tempo l’estinzione del prestito era arrivata con gli interessi al triplo della somma iniziale. La 37enne era stata raggiunta anche da minacce di morte in direzione dei propri familiari se non avesse riparato il debito. L’insostenibile situazione ha dunque portato la donna a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Come dichiarato dal dirigente del Commissariato Monforte Vittoria, Manfredi Fava, il rischio è che la rete dell’usura legata alla pratica della Junta sia più sviluppata ed estesa di quanto scoperto. Il sistema è infatti molto complesso e prende di mira persone già in difficoltà economica che possono non avere più la forza finanziaria per far fronte alle rate da versare. Di conseguenza diventano facili vittime di usura.