È stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere e trasferito nel carcere di Uta: ecco chi è il 43enne Igor Sollai e quali sono gli indizi raccolti a suo carico dai carabinieri che lavorano al caso della moglie Francesca Deidda, scomparsa da San Sperate, in provincia di Cagliari, lo scorso maggio.
Chi è Igor Sollai, arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie Francesca Deidda a San Sperate
Autotrasportare di professione, Igor Sollai, di 43 anni, è sospettato di aver ucciso la moglie Francesca Deidda, che risulta scomparsa dallo scorso maggio, di averne nascosto il corpo, che non è stato ancora ritrovato, e di aver depistato le indagini, utilizzando il suo telefono cellulare per far credere ad amici e parenti che si fosse allontanata volontariamente per una sorta di periodo di “riflessione” in previsione di una separazione. Ma avrebbe anche inviato al datore di lavoro della donna una mail in cui, fingendosi lei, gli annunciava di volersi licenziare.
Sembra che da un po’, tra loro, i rapporti si fossero fatti tesi. C’è chi dice addirittura che, dopo aver vissuto ad Assemini, il loro paese d’origine, ed essersi trasferiti a San Sperate nel 2012, vivessero da separati in casa. Secondo Il Corriere della Sera, in particolare, l’uomo aveva ripreso a frequentare una vecchia fiamma. Dopo la misteriosa sparizione della moglie – denunciata dal fratello di lei – avrebbe rilasciato agli inquirenti versioni contrastanti sui loro rapporti.
Forse l’ennesimo femminicidio
Ora è in carcere. Quando sarà interrogato potrà chiarire ogni cosa; se vorrà, anche il movente del presunto omicidio. La casa in cui viveva e la sua auto sono state sequestrate per tutti gli accertamenti del caso. Il sospetto, anche in mancanza di un cadavere, è che ci si trovi davanti all’ennesimo femminicidio.
Sarebbe il 26esimo dall’inizio dell’anno, dopo quello di Manuela Petrangeli, uccisa a colpi di fucile in strada dall’ex Gianluca Molinaro, che subito dopo avrebbe telefonato a un’altra donna che aveva frequentato (e che l’aveva denunciato per stalking e maltrattamenti), facendosi convincere a costituirsi.
Nella giornata di ieri, 8 luglio, è emerso che, nel corso della chiamata, le avrebbe detto: “Speriamo che l’ho presa bene”. Insieme, nove anni fa, avevano avuto un figlio. Quando è stata colpita la 51enne lo aveva appena sentito per dirgli che a breve l’avrebbe raggiunto a casa dei nonni dal lavoro.
Un caso che ne ricorda un altro: quello di Roberta Ragusa
Il caso di Francesca Deidda ne ricorderà a molti un altro: quello di Roberta Ragusa, la 45enne di San Giugliano Terme scomparsa nel 2012 e mai ritrovata. Come nel caso di Deidda, gli inquirenti sono infatti convinti che la donna sia stata uccisa dal marito Antonio Logli, che nel 2019 è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione.
La ricostruzione più accredita è la seguente: nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 la donna, avendo scoperto che il marito la tradiva con la sua socia in affari Sara Calzolaio, che considerava un’amica, sarebbe uscita di casa in pigiama, nonostante il freddo, sconvolta. Forse voleva affrontare l’altra donna. Logli, intuendo le sue intenzioni, l’avrebbe seguita in macchina.
Un testimone riferì infatti di averlo visto aspettare la moglie che correva in strada. L’avrebbe uccisa, poi ne avrebbe nascosto il corpo che, nonostante le serrate ricerche, non è mai stato trovato. Fin dall’inizio però si proclama innocente. Di recente il suo pool difensivo ha presentato una richiesta di revisione del processo a suo carico che però è stata rifiutata per “inammissibilità”.