Elezioni Francia 2024, Attal premier? Il Nuovo Fronte Popolare pone il proprio veto: “Non può continuare”
Consolidati i risultati dei ballottaggi di domenica 7 luglio 2024, adesso il Presidente francese Emmanuel Macron è alle prese con il rebus per la formazione del nuovo Governo.
Nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi nell’Assemblea Nazionale e il timore dell’instabilità politica nel paese spaventa l’Europa e i mercati.
Intanto all’interno di Rassemblement National di Marin Le Pen è partita la resa dei conti.
Dopo l’exploit del primo turno che sembrava voler consegnare il paese nelle mani dell’ultradestra per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, i ballottaggi l’hanno relegata al terzo posto dando la vittoria uovo Fronte Popolare di Jean-Luc Mélenchon.
Edouard Philippe chiede “un accordo tecnico”
L’ex primo ministro e presidente di Horizons, Edouard Philippe, ha chiesto, durante un intervista su France 2, un accordo tecnico per garantire la stabilità almeno per un anno, proponendo “un blocco che riunisca LR e Renaissance”:
“C’è un altro blocco al centro, formato composto da Rinascimento, MoDem, Orizzonti e LR, che, se lo prendiamo nel suo insieme, fa 220 deputati.“
Emmanuel Macron ha ricevuto il presidente del Senato
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ricevuto il presidente del Senato, Gerard Larcher, all’Eliseo. Lo riporta Le Monde.
Il Nuovo Fronte Popolare si dice pronto a governare “domani”
L’alleanza di sinistra ricorda in un comunicato di detenere il maggior numero di seggi all’Assemblea Nazionale, anche se non è vicina ai 289 necessari per la maggioranza assoluta.
“Il Nuovo Fronte Popolare è senza dubbio la forza principale della nuova Assemblea Nazionale. Secondo l’uso repubblicano in periodi di convivenza, spetta al presidente della Repubblica decidere rivolgersi ora al Nuovo Fronte Popolare per permettergli di formare un governo. Siamo pronti da domani a governare il nostro Paese applicando il programma del Nuovo Fronte Popolare che abbiamo presentato in campagna elettorale.”
Attal premier? Il Nuovo Fronte Popolare pone il proprio veto: “Non può continuare”
Il Nuovo Fronte Popolare pone il proprio veto a Gabriel Attal: l’attuale premier non può restare nel suo incarico e serve una nuova figura.
In un comunicato, l’NFP afferma che se il presidente Macron insistesse con Attal, questo sarebbe “un tradimento dello spirito della nostra Costituzione e un colpo di stato democratico al quale ci opporremo con tutte le nostre forze“.
LFI, Verdi e PS vogliono bloccare il percorso della RN sulle posizioni chiave dell’Assemblea
Deputati ambientalisti, ribelli e socialisti hanno chiesto martedì di impedire alla RN l’accesso a posizioni strategiche nell’Assemblea nazionale, scatenando le proteste dei lepénisti che denunciano un “comportamento antidemocratico“ . I Verdi insistono da lunedì affinché sia ristabilito un “cordone sanitario” contro il Rassemblement National, che aveva due vicepresidenze prima delle elezioni legislative.
“L’estrema destra non è compatibile con la Repubblica. Il Raggruppamento Nazionale non deve occupare alcun posto in questa Assemblea Nazionale “, ha affermato ancora una volta martedì la deputata ambientalista Cyrielle Chatelain, ex presidente del gruppo verde al Palais Bourbon. L’ex leader dei deputati ribelli Mathilde Panot è andata nella sua direzione arrivando all’Assemblea nazionale.
Olivier Faure si dice “pronto ad assumere il ruolo” di primo ministro
Per il suo ritorno all’Assemblea nazionale questo martedì pomeriggio, Olivier Faure, deputato della Seine-et-Marne e primo segretario del Partito socialista, ha scelto di affermare le sue ambizioni per Matignon.
“Sono pronto ad assumere questa funzione di primo ministro ma aggiungo un codicillo. Ciò avverrà in dialogo con i nostri partner. Non sono d’accordo con chi impone il proprio punto di vista a nessuno”, ha avvertito il socialista.
Tre attivisti dei Giovani Socialisti aggrediti da un membro dell’ex maggioranza presidenziale
Pur non essendo deputato, Jean-Luc Mélenchon si è recato martedì all’Assemblea nazionale. Interrogato da TF1 sulla tempistica della nomina di un nuovo primo ministro, ha criticato Emmanuel Macron: “E’ il Presidente della Repubblica che oggi blocca la situazione, per mantenere il potere il più a lungo possibile ”.
Tre attivisti dei Giovani Socialisti aggrediti da un membro dell’ex maggioranza presidenziale
In un comunicato stampa pubblicato ieri, i Giovani Socialisti della Loira Atlantica hanno annunciato che presenteranno una denuncia dopo che “tre attivisti sono stati aggrediti da un membro della squadra di Mounir Belhamiti, candidato dell’ex maggioranza presidenziale“.
I fatti sarebbero avvenuti venerdì sera “prima di mezzanotte“, cioè poco prima del silenzio elettorale che ha impedito, fino a domenica sera, “di diffondere il presente comunicato stampa e le informazioni riguardanti l’attentato“, si legge.
Il candidato perdente Mounir Belhamiti ha smentito l’informazione secondo cui si trattava di suoi attivisti.
🛑Agression de militants Jeunes Socialistes de Loire-Atlantique par les équipes du candidat Mounir Belhamiti : nous dénonçons avec fermeté cet acte de violence et portons plainte !
— Jeunes socialistes de Loire-Atlantique (@Jeunessoc44) July 8, 2024
📝Retrouvez notre communiqué de presse ⬇️ pic.twitter.com/cFyoKc5OA1
Macron sotto pressione ma parteciperà al vertice NATO
Emmanuel Macron dovrebbe partire mercoledì mattina per Washington, dove oggi si apre il vertice della NATO in programma fino a giovedì. Ma diversi dirigenti del governo e partiti vicini al capo dello Stato hanno espresso all’Eliseo le loro preoccupazioni per l’assenza del presidente per 48 ore, mentre si svolgono trattative per formare un prossimo governo.
L’entourage di Emmanuel Macron ha negato la possibilità di annullare il viaggio: “Non è questa la strada da percorrere. La sinistra si metterà d’accordo sul nome di un primo ministro, dobbiamo organizzarci attraverso la navata. Ma se il presidente va negli Stati Uniti per due giorni, da noi non succederà nulla“.
Casellati: “Francia ora in affanno, non avrà stabilità”
Il ministro per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati, intervenendo oggi ad Agorà Estate, ha commentato in maniera critica le recenti elezioni francesi.
I voti che sono arrivati ai principali schieramenti non garantiranno un governo stabile:
“Abbiamo la Francia, nella quale vige un sistema semipresidenziale e si vota con il doppio turno, dove Le Pen ha avuto il 33% dei consensi, ma al ballottaggio è stata superata da avversari che invece di costruire un programma comune hanno dato vita ad un’accozzaglia di partiti. In questo modo il Paese è in affanno perché non avrà stabilità: si vincono le elezioni con un cartello elettorale ma non si riuscirà a governare“.
La Procura di Parigi apre un’inchiesta su finanziamenti illeciti a Le Pen
Secondo BFMTV, la Procura di Parigi avrebbe aperto un’inchiesta su alcuni finanziamenti illeciti che Marine Le Pen avrebbe ricevuto durante la sua campagna elettorale per le presidenziali francesi del 2022.
L’indagine giudiziaria è stata decisa dopo un rapporto della Commissione nazionale per i conti delle campagne elettorali e il finanziamento politico (CNCCFP).
Mélenchon: “Chi ha più deputati indica il primo ministro”
Il leaeder della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha parlato ai media francesi indicando quella che per lui è l’unica strada per formare un nuovo governo: dare al partito con più deputati la carica di primo ministro.
“Abbiamo diversi candidati da proporre: Manuel Bompard, Mathilde Panot, Clémence Guetté“, ha aggiunto Mélenchon.
Braun-Pivet si ricandida a guidare all’Assemblea Nazionale
“È il mio desiderio. Ovviamente devo discuterne con il mio gruppo politico e con i partner di maggioranza. Ma questo è il mio desiderio. Sono stata presidente dell’Assemblea in un momento in cui il posto delle donne in politica era ancora in declino. Se questa funzione fosse nuovamente affidata a un uomo, sarebbe un pessimo segnale per le donne”.
Così l’attuale presidente dell’Assemblea Nazionale francese, Yaël Braun-Pivet, che ha annunciato la sua ricandidatura alla guida della Camera.
Elezioni Francia 2024: si dimette direttore generale Rassemblement National
Cadono le prime teste in Rassemblement National. Secondo quanto riportato dalla stampa francese il direttore generale del Rassemblement National, Gilles Pennelle, si è dimesso all’indomani del voto in Francia.
L’eurodeputato è stato il principale artefice del cosiddetto “Piano Matignon” del partito di Marine Le Pen, ovvero la parte organizzativa e logistica che avrebbe dovuto portare il RN alla conquista dell’Assemblea Nazionale e poi del governo.
Elezioni Francia 2024, Borghi (Iv): “Sinistra vince se si apre al riformismo”
“Londra e Parigi dimostrano che quando la sinistra si apre al riformismo, archivia ortodossie antiche e ideologiche e parla al Paese, vince. Con una battuta direi che quando la sinistra scopre che esiste il centro, può vincere e soprattutto governare. Sennò fa testimonianza velleitaria, figlia di un’intima inconsistenza, che è la cifra di chi è in decadenza. In Italia il risultato dei riformisti alle europee è figlio della divisione, che in politica non paga mai. Ora spero che questo abbia portato la consapevolezza che la dissipazione è un peccato mortale”.
Così Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, in una intervista al Riformista.
Elezioni Francia 2024, Meloni: “Non ha vinto nessuno. Nessuno può governare da solo”
“La lettura della sconfitta del Rassemblement national mi sembra semplicistica: nessuno può cantare vittoria. C’erano tre schieramenti, nessuno dei quali è in grado di governare da solo. E all’interno di alcuni di questi schieramenti ci sono differenze molto evidenti. Quindi vedremo che cosa accadrà”.
E’ il commento della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, al vertice Nato a Washington in merito alle Elezioni legislative in Francia 2024.
“Il risultato del ballottaggio è che nessuno ha vinto le elezioni. Non facile per la formazione del nuovo governo. Per esperienza personale dico che è più facile governare quando si condividono delle idee piuttosto che quando si condivide un nemico”.
Francia: inchiesta su fondi Le Pen per presidenziali 2022
Guai giudiziari per Rassemblement National. I media francesi rivelano l’apertura di un’inchiesta per sospetto finanziamento illecito alla campagna elettorale di Marine Le Pen alle presidenziali 2022.
Commissione nazionale per i conti delle campagne elettorali e il finanziamento politico (Cnccfp) che aveva rilevato delle irregolarità sui rimborsi di una parte delle spese della campagna. Irregolarità riscontrate anche per altri partiti anche se sembra che l’inchiesta riguardi solo Rn.
Elezioni Francia 2024: ecco la suddivisione dei seggi
L’alleanza tra la gauche di Melenchon e la coalizione centrista del presidente Emmanuel Macron è riuscita nell’intento di frenare l’avanzata di Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella.
È questa è l’unica certezza consegnataci dalle urne in Francia. I ballottaggi di domenica 7 luglio 2024 hanno ribaltato il risultato del primo turno e a ‘conti fatti’ nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta nel Parlamento francese , consegnando il paese ad un periodo di instabilità politica.
Questa la ripartizione dei seggi fino a questo momento:
Il Nuovo Fronte Popolare di Jean-Luc Mélenchon è il primo partito di Francia (comprende socialisti, comunisti, verdi e France Unsoumise) con 182 seggi.
La coalizione macroniana Ensemble è il secondo partito con 168 seggi, mentre solo terzo Rassemblement National che ha conquistato solo 143 seggi.