Il Torino di mister Vanoli questa mattina si è radunato al Filadelfia per dare il via ai lavori per la prossima stagione. L’era di Juric è arrivata ai titoli di coda e ora è tempo di scrivere una storia tutta nuova. I tifosi granata si augurano che possa essere finalmente ambiziosa e che il Toro possa riuscire una volta e per tutte a tornare in lotta per l’Europa. L’ambiente non è del tutto sereno però. I dubbi nei confronti di un mister che non ha mai fatto la Serie A sono molti. E poi c’è l’incognita mercato, e qualche cessione celebre. Per commentare il momento del Torino e la partenza di Buongiorno, Giancluca Comotto, ex difensore che ha vestito anche la maglia granata, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Torino, Buongiorno ai saluti: Comotto commenta a Tag24

Per tante società è tempo di raduni e di cominciare la preparazione per la nuova stagione. Anche il Torino di mister Vanoli si è ritrovato oggi, al Filadelfia, per aprire un nuovo ciclo che dovrà innanzitutto convincere i tifosi. C’era anche Alessandro Buongiorno, visibilmente emozionato all’uscita dal centro sportivo. Il difensore e capitano granata, è in procinto di trasferirsi al Napoli e oggi ha incontrato per l’ultima volta i suoi tifosi. Per lui è arrivato il momento di salutare il club che lo ha fatto affacciare al grande calcio e di gettarsi a capofitto in una nuova esperienza, più importante e ambiziosa. Ad attenderlo c’è mister Conte. Per commentare il mercato del Torino e la cessione di Buongiorno, Giancluca Comotto, ex difensore che ha vestito anche la maglia granata, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

D: Il Torino ha deciso di aprire un nuovo ciclo partendo da Vanoli, un allenatore preparato ma che non entusiasma la piazza. Che ne pensi?

R: L’ambiente non sarà contentissimo, ma io credo che sia un allenatore valido. Uno che ha fatto la gavetta e che con il Venezia ha fatto un’ottima stagione. Non è un nome affermato, ma un profilo interessante. Ha un’idea, e nel calcio moderno è fondamentale e poi ha mentalità.

D: Oggi il raduno al Filadefia, con il saluto a Buongiorno. Come valuti questa operazione, che lo dovrebbe portare a Napoli?

R: Credo che sia un’operazione che alla fine accontenta tutti. Buongiorno ambiva a palcoscenici diversi e mertita di andarsi a misurare con una realtà europea. Il Napoli quest’anno non farà le coppe, ma l’ambizione nel campionato sarà importante. Lui aveva fatto il gesto di non andare alla Juve a gennaio, ma è giusto che faccia questo step nella sua carriera. E poi entreranno tanti soldi nelle casse del Torino, che li dovrà reinvestire. Capisco i tifosi granata, che vedono partire un giocatore importante e una bandiera, ma Cairo e il suo staff cercheranno di andare a supplire a questa assenza.

D: Da difensore a difensore, tecnicamente che ne pensi di Buongiorno? Può diventare importante anche per la Nazionale?

R: Si, anche se paradossalmente in Nazionale è il reparto in cui siamo messi meglio, tanto è vero che in questo Europeo non ha trovato spazio. E’ un profilo che può però diventare titolare. Gli serve questo step di miglioramento.

D: Conte può essere l’allenatore giusto per consentire a Buongiorno di fare quel gradino in più e diventare un top player?

R: Assolutamente sì, parliamo di un ottimo allenatore, il più completo che abbiamo in Italia. Sa gestire, sa motivare, ma sa anche insegnare calcio. E’ fondamentale per Buongiorno trovare un tecnico così.

Il mercato e il futuro del Toro

D: La cessione di Buongiorno porterà un bel tesoretto nelle casse del Torino. Che tipo di mercato ti aspetti?

R: Dando per assodata questa operazione, mi aspetto un mercato con parecchi movimenti. Non penso di giocatori top, ma credo che si vorrà investire su giocatori giovani e di prospettiva. Dovranno trovare calciatori validi, che siano anche possibili plusvalenze future. So che questo discorso non piacerà ai tifosi, ma questa è la realtà. Il Toro deve usare una strategia simile a quella dell’Atalanta, per tornare ad ottenere risultati. Non sarà facile, ma ci si deve provare.

D: E’ un Torino che può tornare a lottare per un posto in Europa?

R: Sì, ma non è facile per niente, bisogna essere realisti. Le prime 6 o 7 del nostro campionato spendono cifre esorbitanti e hanno un monte ingaggi molto superiore, Poi ci sono le sorprese, come è stato il Bologna lo scorso anno. Al Toro prima c’era Juric e ora c’è Vanoli, e sicuramente l’allenatore deve dare quel qualcosa in più per consentirea alla squadra di fare un salto di qualità.