L’uso dell’idrogeno per la decarbonizzazione dell’acciaio, grazie alla sua flessibilità e alta efficienza energetica, rappresenta una delle migliori strategie per ridurre le emissioni inquinanti dell’industria siderurgica.

Il settore siderurgico, con il suo elevato fabbisogno energetico per fondere ferro e carbone necessario per la produzione dell’acciaio, è tra i principali responsabili delle emissioni inquinanti immesse ogni anno nell’atmosfera.

Secondo i dati della Commissione Europea, l’industria siderurgica è responsabile di circa il 5% delle emissioni totali di CO2 nel vecchio continente.

Considerato l’ampio utilizzo dell’acciaio in vari settori industriali, la sua produzione è essenziale e strategica per l’economia europea e nazionale.

Tuttavia, le nuove tecnologie che riducono le emissioni inquinanti possono rivoluzionare la sostenibilità ambientale di questo settore cruciale.

In Italia, a Dalmine, nel cuore industriale della Lombardia, è stato avviato un progetto innovativo in un impianto siderurgico che prevede l’uso dell’idrogeno nella lavorazione dell’acciaio.

Il progetto, frutto della partnership tra SNAM, una delle principali società italiane ed europee nel settore delle infrastrutture energetiche, Tenaris Dalmine, leader nella produzione di tubi e servizi per l’energia, Tenova, attiva nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni sostenibili per la transizione energetica dell’industria metallurgica, permette di testare l’utilizzo dell’idrogeno per promuovere la decarbonizzazione dell’industria dell’acciaio in Italia.

La sperimentazione, iniziata il 3 luglio 2024 e prevista per sei mesi, valuterà le prestazioni e l’affidabilità dell’idrogeno come fonte energetica nell’industria siderurgica e in altri settori dove è difficile ridurre le emissioni inquinanti.

Se avrà successo, potrebbe segnare un punto di svolta per l’adozione di tecnologie sostenibili su larga scala, contribuendo significativamente alla riduzione dell’impatto ambientale della lavorazione dell’acciaio e alla transizione verso un’economia più sostenibile.

Idrogeno: fondamentale per la decarbonizzazione dell’acciaio

L’idrogeno riveste un ruolo cruciale nella decarbonizzazione della produzione e lavorazione dell’acciaio, promuovendo modelli industriali efficienti e sostenibili.

La sperimentazione condotta presso l’impianto siderurgico TenarisDalmine in Italia, uno dei poli strategici del settore siderurgico nazionale, rappresenta un passo rilevante verso la riduzione dell’impatto ambientale della lavorazione del metallo pesante.

Nel polo siderurgico della provincia di Bergamo, l’idrogeno è prodotto da un elettrolizzatore alimentato esclusivamente con energia elettrica rinnovabile.

L’idrogeno green è utilizzato direttamente nella lavorazione dell’acciaio, riducendo l’utilizzo e la dipendenza dai combustibili fossili.

Quest’approccio non solo dimostra l’efficacia della tecnologia, ma stabilisce rigide linee guida sulla sicurezza e gestione dell’impianto.

Il cuore dell’innovativo progetto realizzato a Dalmine è il nuovo bruciatore sviluppato da Tenova, progettato specificamente per utilizzare una miscela di gas costituita al cento per cento da idrogeno verde.

Installato in un forno di riscaldo dedicato alla laminazione a caldo di tubi senza saldatura, questo bruciatore è cruciale per generare il calore necessario per la produzione di tubi di varie dimensioni.

Ciò, oltre a ridurre notevolmente le emissioni inquinanti, favorisce anche la sostenibilità ambientale.

Il forno di riscaldo di TenarisDalmine, essenziale per la lavorazione avanzata dei prodotti realizzati in acciaio, è un banco di prova per questa tecnologia innovativa ed ecosostenibile, ponendo l’Italia ai vertici dell’innovazione tecnologica e industriale.

Una partnership d’eccellenza per un settore industriale strategico

Snam, con la sua vasta esperienza nel settore energetico, ha fornito il sistema di elettrolisi per la produzione dell’idrogeno, mentre Tenova, specializzata in tecnologie industriali avanzate, ha sviluppato i bruciatori specifici per l’idrogeno e indispensabili per generare il calore necessario per la lavorazione dell’acciaio.

L’approccio integrato e collaborativo di Snam, Tenaris, Tenova oltre a promuove l’innovazione tecnologica, potrebbe anche definire nuovi standard globali per un’industria del metallo pesante più efficiente, sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

L’integrazione dell’idrogeno verde nella filiera industriale dell’acciaio è destinata a ridurre significativamente le emissioni di anidride carbonica, promuovendo un cambiamento profondo nell’industria siderurgica mondiale verso una produzione più efficiente, sostenibile e responsabile.

Con l’integrazione dell’idrogeno verde nella lavorazione dell’acciaio, l’industria siderurgica può ambire a una trasformazione necessaria per favorire la sostenibilità ambientale e promuove anche un’economia più resiliente e un approvvigionamento energetico ottimizzato.

Un futuro green per l’industria del metallo pesante

L’utilizzo dell’idrogeno come fonte energetica primaria offre vantaggi efficaci in termini di riduzione delle emissioni inquinanti, miglioramento della qualità dell’aria e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.

Ciò contribuisce non solo a mitigare l’impatto ambientale della produzione di acciaio, ma anche a ridurre i costi complessivi attraverso una gestione più efficiente delle risorse energetiche.

L’idrogeno verde, dal punto di vista ambientale, consente di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica, sostenendo gli sforzi globali per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

L’eliminazione, o la riduzione, dell’uso dei combustibili fossili, nella produzione dell’acciaio, rappresenta un passo cruciale verso un’industria più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Sul fronte economico, l’adozione dell’idrogeno verde comporta una riduzione dei costi operativi a lungo termine, grazie alla diminuzione della volatilità dei prezzi energetici e alla potenziale accessibilità a finanziamenti agevolati per progetti green.

La stabilità dei costi energetici e la riduzione delle spese legate alla gestione dei rifiuti e agli adattamenti normativi, contribuiscono a migliorare la competitività delle aziende siderurgiche sul mercato globale.

In termini energetici, l’uso di elettrolizzatori alimentati da energia rinnovabile per la produzione d’idrogeno oltre ad aumentare l’efficienza dell’utilizzo delle risorse energetiche, favorisce anche la transizione verso un sistema energetico resiliente.

L’integrazione di tecnologie innovative e sostenibili non solo migliora l’autosufficienza energetica delle fabbriche, ma contribuisce anche a rafforzare la sicurezza energetica complessiva del paese.

In conclusione, l’adozione dell’idrogeno verde nel settore siderurgico della lavorazione dell’acciaio, rappresenta un passo audace verso un sistema industriale in grado di ottimizzare lo sfruttamento delle risorse naturali.

Quest’approccio non solo risponde alla necessità urgente di ridurre l’impatto ambientale dell’industria pesante, ma apre anche la strada a un futuro industriale più efficiente e sostenibile.