Lewis Hamilton trionfa a Silverstone, piange ed emoziona tutti gli appassionati di Formula1. Dalla sua ultima vittoria, al GP in Arabia Saudita nel 2021, sono passati quasi 3 anni. “Ci tenevo tantissimo, non riesco a smettere di piangere” ha detto il campione al termine della gara. “Dal 2021, ogni giorno mi alzavo, cercavo di combattere e cercavo di allenarmi e prepararmi a livello fisico e mentale per raggiungere questo obiettivo” ha spiegato Hamilton. Una determinazione che lo ha riportato, finalmente, sul gradino più alto del podio. Per commentare l’ultima gara di Formula1, il GP di Silverstone, Giancarlo Minardi, imprenditore e fondatore del Team Minardi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Formula1, al GP di Silverstone trionfa Hamilton: Minardi a Tag24
A casa sua, due anni e sette mesi dopo, Lewis Hamilton torna sul gradino più alto del podio e conquista Silverstone. E’ stato un weekend avvincente, quello vissuto dagli appassionati di Formula1. Un Gran Premio ricco di emozioni e colpi di scena, terminato con le lacrime inaspettate di un campione inarrivabile. Lewis difende il primo posto con le unghie e con i denti e sul finale resiste all’attacco di Verstappen, bravo a strappare il secondo posto a Norris, a quattro giri dalla fine. Il pilota britannico della McLaren, chiude davanti al compagno di squadra, Piastri, che arriva quarto, davanti a Sainz. Disastro della Ferarri di Leclerc, in quattordicesima posizione e di Russel, costretto al ritiro a causa di un problema meccanico. Per commentare l’ultima gara di Formula1, il GP di Silverstone, Giancarlo Minardi, imprenditore e fondatore del Team Minardi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
D: A Silverstone vince Lewis Hamilton, che non nasconde la sua grande emozione. Cosa rappresenta questa vittoria per lui e per la Formula 1?
R: Anche i campioni hanno un cuore e hanno dei sentimenti. Ritrovare una vittoria in casa propria, nel Gran Premio di Silverstone, dopo tanto tempo e facendo una gara praticamente impeccabile, sia a livello di strategia che dal punto di vista sportivo e di intensità, è stato davvero bello. È umano, ed è stato molto emozionante vedere e ascoltare anche il complimento che gli ha fatto Russell, che veniva da un weekend fantastico e che probabilmente sarebbe stato il suo avversario diretto, qualora non avesse avuto problemi alla monoposto. Penso che sia un bel messaggio per questo sport e per la Formula 1. Credo sia stato uno dei gran premi più movimentati di questa stagione. È prevedibile che a Silverstone la pioggia possa farla da padrona, ma quello di ieri è stato davvero un bello spot per la Formula 1.
D: Vari problemi avuti da Russell, come lei ha sottolineato. È un peccato, ma al tempo stesso questo weekend serve a testimoniare ancora una volta la crescita del pilota e della sua auto?
R: Credo che la Mercedes, prendendo scherzosamente anche le parole di Allison, che ha detto che stupidamente non ci si è resi conto di quello che poteva essere il problema, è a prescindere da tutto in netta ripresa. Lo dimostra la prima fila totale in questo gran premio e la gara fatta, sin dalla partenza. È stata la conseguenza di una gara fortunata in Austria, mentre qui, chapeau, niente da dire e niente da criticare.
D: Qualche gara ormai l’abbiamo vista, la sensazione è che l’auto di Verstappen non sia più la più forte, ma che lui sia il pilota migliore?
R: Sono sempre convinto che non c’è vittoria se non c’è binomio pilota-auto. In questo caso il pilota è chiamato a fare gli straordinari e lo dimostrano i risultati del suo compagno di squadra. Questo è un momento non particolarmente felice, ma io credo che Verstappen sia sempre il pilota e di conseguenza la macchina da battere.
Disastro Ferrari
D: Andiamo alle note dolenti, ieri Leclerc ha definito la gara della Ferrari un disastro. Da Montecarlo in poi però è capitato spesso, che succede?
R: Credo che Leclerc, anziché annunciare il disastro, che è sotto gli occhi di tutti e non c’è certo bisogno delle sue parole, debba essere un po’ più costruttivo. Parto sempre dall’idea che un pilota si debba divertire e debba contribuire, nel bene e nel male, ai successi della macchina. In questo caso io non lo vedo particolarmente reattivo e disponibile a risolvere i tanti problemi che ha la Ferrari. Dove sono e da cosa arrivano è difficile poterlo giudicare da casa. È evidente però che stia facendo molto bene il suo compito Sainz, e lo dimostrano i risultati. Credo che questo innervosisca Leclerc, che non sta andando certamente a vantaggio di una squadra che in questo momento avrebbe bisogno di serenità e tranquillità, mentre invece vedo solo confusione.
D: Il fatto di aver già salutato Sainz, per la prossima stagione, può diventare un rammarico?
R: Io sono un grande tifoso di Sainz, e quindi evidentemente non sono la persona più adatta per dare dei giudizi. È chiaro che la gara fatta ieri da Hamilton fa ben sperare per il futuro. L’augurio è che lui possa portare quella tranquillità e quella competenza, che in questo momento all’interno della Ferrari sembrano non esserci.
D: La RedBull continua ad essere la macchina da battere, ma stanno dimostrando molto anche McLaren e Mercedes. La Ferrari rischia di diventare la quarta forza del mondiale?
R: Adesso ci sono 7 punti tra la McLaren e la Ferrari e 81 tra la Ferrari e la Mercedes. Io mi auguro che questa estate negativa possa essere archiviata e possa tramutarsi in una serie di gare positive, nella seconda parte di Mondiale. Deve esserci la possibilità di difendere il secondo posto, che attualmente sembra in pericolo.