Molti speravano ma nessuno si aspettava la sconfitta dell’estrema destra. Gli elettori hanno portato la coalizione di sinistra alla vittoria nelle elezioni legislative in Francia. L’Ensemble dei macronisti perde consensi ma riesce comunque ad ottenere il secondo posto a livello nazionale. Il Rassemblement National di Marine Le Pen è deluso dal risultato ma insieme ai suoi alleati registra un aumento storico dei consensi. Nessuna di queste principali forze politiche ha ottenuto la maggioranza assoluta. La formazione del nuovo governo diventa quindi una questione aperta.
Governare la Francia sarà un compito difficile con un parlamento frammentato
I risultati delle elezioni europee in Francia del 9 luglio avevano acceso le speranze dell’estrema destra rappresentata da Rassemblement National per una possibile ascesa al potere. Il primo turno delle elezioni legislative, tenutosi lo scorso 30 giugno, confermava una tendenza che preoccupava sia il fronte centrista che quello di sinistra. Il ballottaggio, invece, ha fatto sorridere l’alleanza di sinistra, il Nuovo Fronte Popolare, ma allo stesso tempo ha generato un risultato che potrebbe rivelarsi “caotico”, soprattutto per la formazione e il funzionamento del nuovo governo.
La maggior parte dei seggi è divisa tra le forze di sinistra, centro e destra. Attualmente, l’Assemblea nazionale conta 182 deputati del Nuovo Fronte Popolare, 168 deputati dell’Ensemble e 143 del Rassemblement National e dei suoi alleati. Les Republicains hanno ottenuto 46 seggi, mentre altri 38 seggi sono distribuiti tra le forze minori. I tre principali schieramenti hanno conseguito una maggioranza relativa ma nessuna ha raggiunto i 289 seggi necessari per governare senza ostacoli. Questo implica che la forza politica che sarà incaricata di formare il governo affronterà notevoli sfide nella governance.
Il campo presidenziale e quello di sinistra hanno adottato la stessa strategia per sconfiggere l’estrema destra e la scommessa di Macron ha avuto successo. Tuttavia, per quanto riguarda la governabilità, l’Ensemble ha chiaramente dichiarato fin dall’inizio di non avere intenzione di governare, in particolare con La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon. Melenchon, d’altro canto, ha escluso qualsiasi possibilità di governare con i macronisti. Di conseguenza, il presidente Macron molto probabilmente dovrà collaborare con un politico dell’opposizione.
La politica fiscale è all’ordine del giorno
Gli elettori francesi hanno dimostrato un elevato senso di razionalità. Hanno chiaramente espresso il loro rifiuto per l’ascesa dell’estrema destra ma hanno anche indicato la volontà di vedere la sinistra e il centro collaborare insieme. Questo è un appello che Macron non dovrebbe ignorare.
La Francia sta affrontando un periodo molto delicato mentre si prepara a presentare un nuovo bilancio per ridurre un ampio deficit, avendo mancato gli obiettivi e per rispettare le norme fiscali europee. Questo rappresenta anche uno dei più significativi esempi delle difficoltà che le principali forze politiche avranno nel trovare un accordo.
Cosa ci si aspetta dalla Francia?
Tutti gli occhi sono puntati sul presidente Macron. Al momento non è ancora chiaro quando Macron terrà i colloqui. Emmanuel Macron dovrebbe agire con rapidità e decisione per non destabilizzare i mercati e i partner internazionali.
Il presidente potrebbe scegliere di nominare una figura di sinistra per formare un governo. In questo contesto, il Partito Socialista si distingue poiché non ha escluso la possibilità di un’ampia coalizione. Il presidente francese potrebbe anche considerare la formazione di un governo tecnico, specialmente per affrontare le difficoltà finanziarie. Un governo tecnico potrebbe contribuire a calmare le acque nella politica francese.