Un esito sorprendente, con gli sconfitti designati che cantano vittoria e i vincitori annunciati costretti a ingoiare una sconfitta mai così amara. I risultati ufficiali delle elezioni legislative che si sono svolte in Francia, con il secondo turno di ballottaggio ultimato ieri, 7 luglio 2024, consegnano uno scenario inatteso.

Il Nuovo Fronte Popolare diventa primo, relegando in terza posizione il Rassemblement National di Marine Le Pen. A sorprendere è anche il dato di Ensemble del presidente Emmanuel Macron, dato per morto o quasi e capace, invece, di conquistare il secondo posto in termini di preferenze.

Elezioni Francia 2024, i risultati ufficiali e gli scenari possibili: il Fronte popolare reclama la poltrona di primo ministro

Uno scenario che ha cominciato a palesarsi già nei primi minuti dall’inizio dello spoglio, nella sorpresa generale, dopo giorni in cui la vittoria dell’estrema destra del duo Le Pen-Bardella sembrava scontata.

Un esito stravolto probabilmente anche in virtù dell’affluenza record di questa tornata elettorale, con una mobilitazione di massa come non si vedeva da tempo che ha visto il 66,7% degli aventi diritto andare a votare. Numeri superiori sia rispetto a quelli, già notevoli, del primo turno (in cui si era toccato il 65%) ma anche rispetto alla storia elettorale francese, dove una percentuale così elevata non si vedeva addirittura dal 1997, quando era andato a votare il 71,1% dei francesi.

L’esito vede i 577 seggi della prossima Assemblée Nationale ripartiti tra le tre principali forze politiche come segue:

  • Nuovo Fronte Popolare: 182 seggi
  • Ensemble: 168 seggi
  • Rassemblement National: 143 seggi

Nessuno dei tre, dunque, raggiunge la maggioranza assoluta di 289 seggi, necessaria per governare in autonomia.

Nonostante ciò, il Fronte popolare reclama il mandato esplorativo per la formazione del nuovo governo, che dovrà essergli concesso dal presidente Macron. Lo chiede esplicitamente questa mattina la leader degli ecologisti, Marine Tondelier che sottolinea come questa sia “la logica istituzionale“, ammettendo, però, che il presidente “è sempre pieno di sorprese“. Una battuta che, tra le righe, palesa i rapporti notoriamente tesi tra il leader di Ensemble e le formazioni di sinistra raccolte nel Fronte popolare.

Le Pen non ci sta: “La nostra vittoria solo rimandata”

Jacques Attali, economista, storico, saggista e uno dei consiglieri più fidati di Francois Mitterrand all’Eliseo, intervistato da La Stampa, conferma la situazione di ingovernabilità scaturita dal voto e spegne sul nascere i sogni di Mélenchon che, dice, “non sarà mai primo ministro.

Per lui, l’unica maggioranza possibile è quella di centro-sinistra con un’alleanza tra Ensemble e il Fronte popolare. Difficile, però, a causa della compattezza di quest’ultimo che si scontra con il muro alzato da Macron.

A creare scompiglio, infatti, è proprio il risultato dei centristi, dati per spacciati alla vigilia dei ballottaggi, schiacciati dal testa-a-testa tra la destra di Le Pen e la sinistra di Jean-Luc Mélenchon. Il recupero di Ensemble crea una tripartizione sostanziale dell’Assemblea che ha come conseguenza immediata l’ingovernabilità.

Proprio quest’ultima rappresenta cinicamente l’unico motivo di soddisfazione per il Rassemblement National, dopo una serata altrimenti amarissima, con Marine Le Pen che si aggrappa a essa per poter parlare di una vittoria solo rimandata:

Tono analogo quello del vicepresidente del Rassemblement, Louis Alliot il quale, però, parla anche di un esame di coscienza” che dovrà investire tutto il partito per gli errori commessi.

Tutto o quasi, dunque, appare ancora in gioco e, quando si sarà posata la polvere di questa durissima campagna elettorale, gli scenari possibili saranno due: l’alleanza di cui parla Attali tra la sinistra e il centro, oppure un governo tecnico. O, ancora, un nuovo ricorso alle urne, ancora più aspro e avvelenato di quest’ultimo.