Il Nuovo Fronte Popolare esce vincitore dal secondo turno delle elezioni in Francia di oggi 7 luglio 2024. Arriva seconda la coalizione di centro del presidente della Repubblica Macron mentre l’estrema destra è terza. Un risultato sorprendente quello che sta consegnando lo spoglio ancora in corso. La coalizione di centrosinistra potrebbe portare fino a 200 deputati nell’Assemblea Nazionale, Macron almeno 160 ed infine Rassemblement National tra i 134 e i 150.

Si ‘chiudono’ così le elezioni francesi: nessuno dei tre blocchi ha la maggioranza assoluta. L’unica soluzione plausibile per governare il Paese è un’alleanza tra il centro e la sinistra per superare la soglia dei 289 deputati utili a formare la maggioranza nell’Assemblea Nazionale.

Elezioni in Francia 2024, in corso lo spoglio

La sinistra esce vincente dal secondo turno delle elezioni francesi mentre il blocco macroniano arriva secondo. A sorprendere – in negativo – è però Rn che arriva terzo dopo essere stato dato per giorni dai sondaggi come il ‘grande vincitore delle elezioni’. Si pensava addirittura che l’estrema destra da sola riuscisse a raggiungere la maggioranza assoluta al secondo turno. A tradire le aspettative di Le Pen e Bardella è stata probabilmente l’affluenza record: aveva votato più del 67% degli aventi diritto alle 18:30.

Adesso si apre un nuovo capitolo: quale sarà il prossimo governo francese e chi sarà il nuovo primo ministro? Domande destinate a rimanere senza un’immediata risposta, almeno per questa notte. C’è chi come l’ex presidente Hollande ha già fatto un passo indietro vedendo i risultati e chi come Jean-Luc Melenchon, leader del France Insoumise, ha avanzato le prime richieste a Macron: “Ora ci faccia scegliere il primo ministro“.

Le differenze tra centro e sinistra emergono già durante lo spoglio

Adesso che ‘la minacciaLe Pen-Bardella è scongiurata, le forze repubblicane dovranno lavorare per formare un governo. A spoglio ancora in corso però sembra che siano già emerse le prime contrapposizioni tra i due blocchi. A fare da pacieri, a questo punto, potrebbero essere le componenti più moderate della sinistra che cercano il dialogo con Macron. Il leader di Place Publique Raphael Gluscksman e il segretario del Partito Socialista Olivier Fauvre si oppongono all’atteggiamento sfrontato dell’alleato Melenchon e invitano alla calma e alla maturità.

Nel frattempo dall’Italia arrivano i complimenti da parte dell’opposizione al governo Meloni.

La France Insoumise al centro delle polemiche

Anche dal blocco di centro c’è chi non vorrebbe il dialogo. Il segretario di Ensemble Stephan Sejournè, esclude un dialogo con la sinistra radicale e Philippe, ex premier e leader di Horizons, si dice poco ben disposto a parlare con le frange estreme – sia di destra che di sinistra. Già negli scorsi giorni molti esponenti macroniani avevano rifiutato il dialogo con il partito di Melenchon, ritenuto troppo radicale nelle posizioni.

La delusione di Rassemblement Nation

Delusione nel quartier generale di Rassemblement National durante gli exit poll. Il risultato ottenuto dal partito ultraconservatore è sorprendente ma non basta per poter andare al governo del Paese. Il partito si era affermato nel primo turno e i sondaggi lo davano per favorito anche al secondo. Il presidente di Rn Bardella ha attaccato il centro e la sinistra parlando di ‘alleanza contro natura‘ e poi ha suonato la carica:

“Stasera tutto comincia, è caduto un mondo vecchio e nulla può fermare un popolo che ha ricominciato a sperare”.

Lo stesso messaggio è arrivato dall’ex presidente del partito Marine Le Pen:

“La marea sta salendo. Questa volta non è salita abbastanza, ma continua a crescere. La nostra vittoria è solo rimandata”.