Maria Teresa e Francesco sono rispettivamente la moglie e il figlio di Pino D’Angiò, celebre per il brano iconico “Ma quale idea”, scomparso oggi 6 luglio 2024.

Chi è la moglie di Pino d’Angiò?

Il loro amore è sbocciato proprio all’inizio della carriera musicale di Pino, e Maria Teresa è stata sempre al suo fianco, sostenendolo e supportandolo fin dal primo giorno. La coppia, che si è sposata nel 1979, ha avuto nel 1981 il loro primo figlio, Francesco, il quale ha intrapreso una carriera molto diversa da quella del padre, diventando un lobbista specializzato nei rapporti tra aziende e istituzioni governative.

Pino D’Angiò, il cui vero nome è Giuseppe Chierchia, ha descritto così sua moglie: “Lei è una persona che si fa carico dei mali del mondo e vorrebbe poter intervenire anche quando non è possibile. È una specie di Santa Maria Goretti, ma a causa della sua ansia, durante la mia malattia, mi chiedeva continuamente: ‘Come stai? Come stai?’. Anche se in quel momento non pensavo alla malattia, lei me la ricordava. Tuttavia, nessuno avrebbe potuto fare di più di lei. Ha dato il massimo in tutto ciò che poteva fare”. Al Corriere ha aggiunto: “Ho avuto una moglie che ha sopportato l’insopportabile sia durante la giovinezza sia durante la malattia. È stata per me moglie, amante, amica, infermiera e badante. Stiamo insieme da 48 anni”.

Chi è il figlio di Pino d’Angiò?

Dal grande amore tra Pino D’Angiò e Maria Teresa è nato Francesco, un figlio tanto desiderato e amato. Pino ha raccontato al giornale Avvenire un episodio della sua infanzia: “Quando Francesco era piccolo, mi divertivo moltissimo a fare il papà a tempo pieno. Un giorno lo vidi triste perché a scuola doveva scrivere un tema sulla famiglia e lui, povero bambino, scrisse che i suoi genitori non erano sposati e che suo padre faceva il cantante. È stato un trauma, ma lo ha superato brillantemente”.

Le informazioni su Francesco D’Angiò sono scarse, ma il padre ha rivelato qualcosa sul suo lavoro: “Ho avuto la straordinaria fortuna di avere un figlio migliore di me. Non solo non mi ha mai dato preoccupazioni, ma ha costruito la sua strada in modo straordinario. Fa un lavoro che non sapevo neppure esistesse, il lobbista: gestisce i rapporti tra le aziende e gli enti governativi, assicurandosi che le leggi non danneggino le industrie. Questo è quello che ho capito”.