La nuova stagione è alle porte e il Milan ora deve rispondere sul mercato, colpo su colpo, alle dirette concorrenti. L’Inter parte ancora in vantaggio; Juventus e Napoli hanno iniziato a muoversi e adesso tocca ai rossoneri chiudere le prime trattative. Fonseca aspetta fiducioso, ma sa che non troverà un ambiente semplice. Oggi il mitser è arrivato on città, pronto ad iniziare a lavorare con la sua nuova squadra. Per commentare l’arrivo di Fonseca e il mercato del Milan, Simone Braglia, ex calciatore rossonero, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Milan, inizia l’era Fonseca: Braglia commenta a Tag24

Oggi Paulo Fonseca è arrivato a Milano e il nuovo ciclo rossonero è ufficialmente pronto ad iniziare. La contestazione da parte dei tifosi però non si arresta. Non sono contenti del mister che è stato scelto per sostituire Stefano Pioli, né tantomeno del mercato praticamente immobile fino a questo momento. Moncada e Ibrahimovic sembrano avere le idee piuttosto chiare e predicano calma, ma il raduno della prossima settimana, l’inizio del ritiro senza alcun nuovo innesto, preoccupa l’ambiente. Prima di tutto andrà sostituito Giroud e per questo si fanno i nomi di Zirkzee, Lukaku e Morata, anche se le trattative procedono a rilento. Per commentare l’arrivo di Fonseca e il mercato del Milan, Simone Braglia, ex calciatore rossonero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

D: Fonseca è arrivato a Milano, ma la contestazione dei tifosi non si ferma. Cosa ne pensa e cosa pensa del nuovo allenatore?

R: La situazione ambientale è piuttosto delicata. Rispetto all’allenatore, credo che dobbiamo dargli il tempo di lavorare. Vedremo come si approccerà alla rosa del Milan e solo allora potremo dare davvero un giudizio. Mi sembra che sia una squadra ancora tutta da costruire, ma serve tempo al nuovo allenatore, anche perché non ha fatto male né a Roma, né tantomeno nella sua esperienza al Lille, in Francia. Questo scetticismo dei tifosi posso capirlo in parte, ma lui merita fiducia.

D: Lei ha fatto riferimento anche all’immobilismo che c’è sul mercato e che è motivo di contestazione. Come mai il Milan si sta muovendo così lentamente?

R: Secondo me infatti il problema più grosso non è l’allenatore, ma quello legato al mercato. Mi sembra che in questo momento ci sia un po’ di confusione e che non si riesca a capire chi fa cosa all’interno della società. Vedremo quali saranno i giocatori reperibili e soprattutto quali saranno all’altezza della storia del Milan.

D: Che Giroud dovesse partire lo si sapeva da mesi e i nomi che si fanno per l’attacco sono molteplici. Zirkzee, Lukaku o Morata, sono profili adeguati?

R: Mi aspetto assolutamente un attaccante di grosso calibro perché lo impone la storia del Milan. Detto questo, a Lukaku sinceramente non ho mai creduto. Credo che lui sia già promesso sposo del Napoli, anche perché ha un rapporto privilegiato con Conte e questo pesa sul piatto della bilancia. Mi aspetto che l’ufficialità possa arrivare a breve, anche se stanno aspettando la cessione di Osimhen. Probabilmente volevano attendere anche la fine dell’Europeo. Per quel che riguarda invece Morata o Zirkzee, sono due profili importanti, ma per ora c’è poco di concreto.

D: Non vedi la giusta organizzazione?

R: Al momento devo dire di no, vedo confusione ed è per questo che i tifosi sono preoccupati. Prima di tutto si dovrebbero risolvere i contratti che in questo momento sono in bilico, a partire da Maignan e Theo Hernandez. Per raggiungere determinati traguardi serve programmazione, che in questo momento non si intravede all’interno del Milan.

D: Ibra in conferenza stampa ha sottolineato che si ripartirà proprio da Theo Hernandez e da Leao. Che ne pensa e soprattutto sono i due giocatori su cui fondare il nuovo Milan?

R: Su Theo e Maignan assolutamente si. Per quel che riguarda invece Leao ho qualche dubbio. È auspicabile che lui possa essere un po’ più continuo, per quella che è la sua valenza, e che faccia vedere la sua piena maturità. Le potenzialità sono enormi, ma manca sempre la continuità e mi sembra che si stia aspettando un po’ troppo che lui possa consacrarsi in maniera definitiva. Lo stiamo vedendo anche in questi Europei e non è certo un calciatore che possiamo definire un campione. È uno di prospettiva e che ha grandi qualità, ma sarebbe ora che lui possa farle vedere costantemente.

D: Si sono già mosse Juventus e Napoli, che stanno provando a ridurre il gap con l’Inter. Il Milan rischia di perdere posizioni?

R: Che le squadre possano riuscire a ridurre il gap con l’Inter è auspicabile, anche perché non è possibile arrivare con 20 punti di distacco dalla vetta. Vedremo effettivamente cosa riuscirà a fare il Milan, a questo punto.