Lunedì mattina la presentazione di Marco Baroni e martedì il raduno a Formello. Il nuovo ciclo della Lazio sta iniziando, nella contestazione pesante da parte della tifoseria biancoceleste. Il club nel frattempo si sta muovendo, per costruire una squadra all’altezza. Per commentare il mercato della Lazio e i colpi già chiusi, Massimo Piscedda, ex calciatore che ha indossato per sei stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Mercato Lazio, uffiale anche Dele Bashiru: Piscedda commenta a Tag24
Noslin, Tchouna e Cristobal Munoz Lopez nei primissimi giorni di mercato e proprio oggi anche l’ufficialità di Dele Bashiru. La Lazio ha iniziato col botto questa sessione estiva e si è mossa rapidamente, per evitare di commettere l’errore già fatto un anno fa, quando alla guida della squadra c’era Maurizio Sarri. In un anno sono cambiate tante cose. Il tecnico toscano ha fatto un passo indietro e dopo di lui anche Tudor, che sulla panchina biancoceleste è durato pochi mesi, ha fatto lo stesso. Lotito e Fabiani hanno deciso di puntare su Baroni, compromettendo completamente il rapporto con la tifoseria, che ormai da settimane continua a contestare. Per commentare il mercato della Lazio e i colpi già chiusi, Massimo Piscedda, ex calciatore che ha indossato per sei stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
D: La Lazio si sta muovendo molto sul mercato e ha già ufficializzato 4 colpi. Che ne pensi?
R: Sono sempre dell’opinione che è meglio evitare di giudicare a priori. Di solito preferisco attendere la prima partita di campionato per poi dire la mia. La Lazio si sta muovendo e di questo gli va dato atto, ma parliamo di tutti ragazzi giovani, che devono confermarsi in una grande squadra e soprattutto in una grande città. Noslin è quello con maggiore esperienza. È un buon giocatore, ma Roma è una città bellissima e al tempo stesso difficile per chi arriva dalla provincia. Il fatto che siano già arrivate delle ufficialità è positivo, ma dobbiamo aspettare per vedere come si ambienteranno. Mi aspetto anche un grande colpo.
D: Ci sta quindi che, con questi nomi, la contestazione da parte dei tifosi non si arresti? Arriverà anche qualche nome più importante?
R: La contestazione va al di là del mercato. Credo che i tifosi abbiano sempre il diritto di manifestare la propria delusione o la propria gioia. È ovvio che i tifosi, più nomi forti porti e poi sono contenti. Credo però che i giudizi vadano dati dopo la prima giornata di campionato perché è davvero inutile darli adesso.
D: La prossima settimana ci sarà il raduno a Formello e lunedì la presentazione di Baroni. Che ne pensi del mister?
R: Baroni lo conosco bene e lo ritengo un buon allenatore. Credo che lo scorso anno sia quello che ha lavorato meglio di tutti, pur facendolo in grande difficoltà. La squadra gli è stata smontata e rimontata a gennaio e nonostante tutto lui è riuscito a salvarsi. Ribadisco che da Verona a Roma il viaggio è lungo. Se si deve aprire un ciclo però, credo che Baroni sia un buon nome. Poi però dipende sempre dalla squadra. Se farà i risultati, vorrà dire che sarà più bravo di quello che abbiamo immaginato; se invece non li fa sarà soggetto a critiche, come chiunque altro.
D: Juventus, Milan e Napoli hanno cambiato allenatore e anche le altre squadre hanno iniziato a muoversi sul mercato. Oggi come oggi, quale deve essere l’ambizione della Lazio?
R: Io dico sempre che un allenatore può incidere per il 20% nei risultati di una squadra e che per quel 20%, devono dare il 100%. La fortuna o la sfortuna di una squadra, in linea di massima, dipende dai giocatori. Il calcio è cambiato, è moderno, e credo che i calciatori vadano giudicati per quello che guadagnano. La società in questo caso conta poco. Se il club ha un budget importante, comprerà calciatori di un certo livello, altrimenti deve essere bravo a fare acquisti mirati e lì ci vuole la competenza del direttore sportivo e della dirigenza.
D: Immobile resta e su Castellanos ci sono dei dubbi. Da chi deve ripartire l’attacco della Lazio?
R: I problemi della Lazio rischiano di essere quelli dello scorso anno. Immobile ormai ha 34 anni e sta invecchiando, dal punto di vista sportivo. Castellanos è un buon profilo, ma non può essere il titolare di questa squadra. L’allenatore dovrà trovare delle soluzioni, per quanto se sono questi i calciatori che ha a disposizione, questi può mandare in campo.