Una vera e propria pioniera della politica italiana, conosciuta come prima donna in Italia che arriva ad essere ministro. Chi era Tina Anselmi?
Una donna sempre attiva nella vita del Paese, militante nella Resistenza, che ha segnato la storia dell’età contemporanea in Italia.
Chi era Tina Anselmi?
Nata a Castelfranco Veneto nel 1927, Tina Anselmi è stata una delle donne più influenti della politica italiana. Si è impegnata nella Resistenza contro il nazifascismo quando aveva poco più di 17 anni, aveva a cuore molte cause sociali, e si è guadagnata un posto importante nella storia del nostro paese grazie alle cariche di Ministro del Lavoro, della Salute e per la sua firma per la legge 194, quella sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Tina Anselmi, causa morte
Tina Anselmi è morta in casa sua, a Castelfranco Veneto poco dopo lo scoccare della mezzanotte, il primo novembre 2016, a 89 anni. Dal 2001 soffriva di Parkinson e negli ultimi anni ad aggravare la situazione era stato un ictus, per cui non c’è stato più nulla da fare.
Marito e figli?
Riguardo alla vita privata di Tina Anselmi, si hanno davvero poche informazioni, di sicuro per la sua riservatezza e il suo impegno politico e professionale. Ciò che si sa, è che non si è mai sposata e non ha avuto dei figli. Ha dedicato principalmente la vita a impegni sociali e carriera.
Partito politico
Tina Anselmi ha avuto una lunga carriera all’interno di Democrazia Cristiana. Dal 1958 al 1964 è stata incaricata nazionale dei giovani del partito. Nel 1963, invece, eletta componente del comitato direttivo dell’Unione Europea Femminile, ne è diventata vicepresidente proprio nello stesso anno.
Storia della partigiana e prima donna ministro
Nazifascismo, paura, tumulti. Quando aveva solo 17 anni, Tina è stata testimone dell’impiccagione di decine di prigionieri e si è unita presto alla Resistenza. Sotto il nome di battaglia “Gabriella”, ha lavorato come staffetta per la brigata Cesare Battisti.
Una volta finito il secondo conflitto mondiale, ha preso gli studi in Lettere e si è laureata a Milano. Ha avuto anche una carriera da insegnate alle elementari e si è impegnata dal punto di vista sindacale.
Nel 1968 è entrata in Parlamento e nel 1976 è diventata Ministro del Lavoro, un incarico completamente nuovo per una donna dell’epoca.
Durante il suo mandato come Ministro della Salute, invece, ha firmato la Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza e e ha sostenuto la realizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Ha partecipato poi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2: l’unica donna anche in questo caso.
Tag24.it ha intervistato l’attrice che la interpreta nel biopic targato Rai.