Un recente studio ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza del semaglutide, un farmaco utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità.

Lo studio ha evidenziato un possibile collegamento tra l’assunzione del farmaco e un aumento del rischio di sviluppare una grave condizione oculare chiamata retinopatia diabetica, che può portare alla cecità se non trattata tempestivamente.

In questo articolo vedremo i risultati dello studio, esaminando le implicazioni per la salute dei pazienti che assumono semaglutide.

Il semaglutide è collegato alla cecità, ecco i risultati di un nuovo studio

Il semaglutide, farmaco di successo utilizzato nei medicinali Ozempic e Wegovy, è stato collegato a una rara malattia che può causare cecità.

Sembra che i pazienti con diabete di tipo 2 e obesità che assumono semaglutide abbiano un rischio maggiore di sviluppare una condizione chiamata neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION) rispetto a chi assume farmaci che non appartengono alla categoria dei GLP-1.

La NAION è una malattia che provoca cecità improvvisa, solitamente a un occhio, a causa della mancanza di flusso sanguigno al nervo ottico. Purtroppo, non esiste al momento un trattamento per questa condizione.

I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista JAMA Ophthalmology, sono interessanti, ma gli esperti sottolineano che si tratta di dati preliminari e osservazionali, non definitivi. Lo studio non dimostra un legame causale diretto tra il farmaco e la NAION. Tuttavia, data la grande popolarità del semaglutide, è importante che sia i medici che i pazienti siano consapevoli del potenziale rischio.

Le cause della NAION sono ancora in gran parte sconosciute. Questa patologia è molto comune nei pazienti diabetici anziani con fattori di rischio vascolari, anche se la sua patogenesi non è ancora del tutto chiara.

Rischio fino a 8 volte maggiore di rare condizioni di cecità, con il semaglutide

I ricercatori del Massachusetts General Brigham hanno analizzato i dati sanitari di quasi 17.000 pazienti per verificare una possibile correlazione tra semaglutide e NAION nell’arco di un anno. Lo studio ha coinvolto due gruppi di pazienti, ognuno rappresentativo di un uso approvato dalla FDA per il semaglutide: obesità e diabete di tipo 2.

Dei pazienti analizzati, 710 erano diabetici e 979 erano in sovrappeso o obesi. L’età media dei pazienti diabetici era di 59 anni e oltre la metà erano donne. Il gruppo con sovrappeso o obesità era più giovane, con un’età media di 47 anni e una componente femminile del 72%.

I ricercatori si sono posti una domanda semplice: i pazienti in questi gruppi avevano più o meno probabilità di sviluppare la NAION se assumevano semaglutide rispetto a un farmaco non appartenente alla categoria dei GLP-1?

I risultati hanno evidenziato una correlazione netta. I pazienti diabetici che assumevano semaglutide avevano una probabilità quattro volte superiore di ricevere una diagnosi di NAION; nei pazienti obesi la probabilità era addirittura otto volte maggiore.

Nello studio della durata di un anno, si sono verificati 17 casi (8,9%) di NAION tra i pazienti diabetici che assumevano semaglutide, contro soli sei casi (1,8%) tra quelli che assumevano un farmaco non appartenente alla categoria dei GLP-1.

I risultati sono stati ancora più evidenti tra i pazienti in sovrappeso e obesi: 20 casi di NAION (6,7%) si sono verificati tra chi assumeva semaglutide, mentre solo 3 casi (0,8%) tra chi non lo assumeva.

Tuttavia, lo studio non stabilisce un legame causale diretto tra semaglutide e NAION. Potrebbe infatti trattarsi di una coincidenza dovuta ai maggiori rischi già associati a obesità e diabete di tipo 2.

Sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire la questione con studi più accurati.

Cos’è la retinopatia diabetica?

La NAION (neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica) è una rara malattia che causa cecità improvvisa, spesso a un occhio solo e dopo il risveglio. È dovuta alla mancanza di flusso sanguigno (ischemia) al nervo ottico, il cavo che collega l’occhio al cervello. Si tratta di una condizione rara, che colpisce solo tra le 2 e le 10 persone su 100.000 ed è la seconda causa più comune di cecità dovuta a danni al nervo ottico, dopo il glaucoma.

Le cause della NAION non sono ancora del tutto chiare, anche se si ritiene sia associata a fattori di rischio vascolari come diabete, ipertensione e colesterolo alto.

Il principale fattore di rischio per la NAION è una condizione anatomica chiamata “papilla a rischio” o nervo ottico scavato: quando la struttura dell’occhio stesso comprime le fibre del nervo ottico. In presenza di questa condizione, il flusso sanguigno o l’apporto di ossigeno agli occhi possono essere a rischio in caso di altri fattori concomitanti.

Studi controversi suggeriscono che anche alcuni farmaci comuni, come gli antipertensivi (in particolare quelli presi prima di coricarsi) e i farmaci per la disfunzione erettile noti come inibitori della PDE5, possano essere associati alla NAION.